Sundrarit

Sundrarit (VI secoloVII secolo) è stato un condottiero longobardo, duca di Pavia e comandante dell'esercito reale, vissuto tra VI e VII secolo.

Si formò come guerriero al servizio di re Agilulfo (590-616), che, in seguito, gli concesse il titolo di duca di Pavia e proprietà nell'alta valle del Trebbia, assieme al reddito della metà delle saline dell'abbazia di San Colombano a Bobbio.

Dopo la morte di Agilulfo fu a capo dell'esercito, come generale supremo dei longobardi, per la regina Teodolinda, reggente in nome del figlio minorenne Adaloaldo (616-626) e combatté, tra il 617 e il 619, contro l'esarca bizantino Eleuterio, che aveva iniziato una campagna di guerra, sconfiggendolo[1]. Eleuterio, respinto, dovette acconciarsi a trattare. Ottenne una tregua che confermava l'obbligo del pagamento di 500 libbre d'oro annue già imposto da Agilulfo all'esarca Callinico[2], come anche racconta l'anonimo continuatore del Chronicon di Prospero Aquitano:

(LA)

«Eleutherius adversus Longobardos saepe inito bello vincitur per Sundrarium maxime Longobardorum ducem, qui apud Agilulfum bellicis rebus instructus erat. Animum amiserat Eleutherius et, cum saepe suorum ruinam cerneret, pacem cum Longobardis facit, ea tamen condicione, ut quinque centenaria, quae dudum, cum ad obsidendam Romam Agilulfus rex venisset, per singulos annos dare Longobardis statuerant, persolverent Romani.»

(IT)

«Eleuterio, iniziata una guerra con i Longobardi, venne battuto ripetutamente da Sundrarit, generale supremo dei Longobardi, che si era formato alla scuola di Agilulfo. Persosi d’animo di fronte alle frequenti sconfitte dei suoi, stipulò la pace con i Longobardi, però a condizione che i Romani versassero il tributo annuale di cinque centenaria, già stabilito quando re Agilulfo aveva assediato Roma.»

  1. ^ Ottorino Bertolini, ADALOALDO, re dei Longobardi, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 1, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1960.
  2. ^ Thomas S. Brown, ELEUTERIO, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 42, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1993.
  3. ^ Mommsen, p. 339.
Fonti primarie
Fonti secondarie