Susan Solomon
Susan Solomon (Chicago, 1956[1]) è una chimica statunitense, specializzata in chimica dell'atmosfera e lavora per la National Oceanic and Atmospheric Administration.[2] Solomon è stata una delle prime a proporre i clorofluorocarburi come la causa del buco dell'ozono sopra l'Antartide.[2] È membro della US National Academy of Sciences, dell'Accademia Europea delle Scienze e dell'Accademia francese delle scienze.[3]
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Primi anni
[modifica | modifica wikitesto]Solomon iniziò ad interessarsi alla scienza da bambina guardando The Undersea World of Jacques Cousteau. Al liceo si classificò terza in un concorso scientifico nazionale, con un progetto per misurare la percentuale di ossigeno in una miscela di gas. Ha conseguito una laurea in chimica presso l'Illinois Institute of Technology nel 1977 di Chicago e ha ricevuto il suo Ph.D. in chimica presso la University of California, Berkeley nel 1981, dove si è specializzata in chimica dell'atmosfera.[1]
Matrimonio
[modifica | modifica wikitesto]Solomon ha sposato Barry Sidwell nel 1988.[1][4]
Lavoro
[modifica | modifica wikitesto]Dirige il Chemistry and Climate Processes Group della National Oceanic and Atmospheric Administration Chemical Sciences Division.
Il buco dell'ozono
[modifica | modifica wikitesto]Solomon fu scelta per condurre la National Ozone Expedition nel Canale McMurdo in Antartide per indagare sul buco nello strato di ozono nel 1986 e un'altra nel 1987.[2] Il suo team scoprì nell'atmosfera più alti livelli di ossido di cloro del previsto, che erano stati emessi dai clorofluorocarburi. Dimostrò anche che i vulcani avrebbero potuto accelerare le reazioni causate da clorofluorocarburi, e quindi aumentare il danno allo strato di ozono.[5] Il suo lavoro ha costituito la base del Protocollo di Montréal delle Nazioni Unite, un accordo internazionale per proteggere lo strato di ozono regolamentando le sostanze chimiche dannose.[1]
Intergovernmental Panel on Climate Change
[modifica | modifica wikitesto]Solomon è stata uno dei co-presidenti del Gruppo di lavoro 1 dell'Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC).[2]
Opere
[modifica | modifica wikitesto](EN) Susan Solomon, The Coldest March: Scott`s Fatal Antarctic Expedition, New Haven, Yale University Press, 2001, ISBN 0300089678..
- Solomon narra la storia della spedizione Antartica effettuata nel 1912 dal capitano Robert Falcon Scott in particolare applicando il confronto dei moderni dati meteorologici con quelli registrati dalla spedizione di Scott nel tentativo di gettare nuova luce sui motivi della morte della squadra polare di Scott.
Premi e riconoscimenti
[modifica | modifica wikitesto]- 2021 - Membro della Pontificia accademia delle scienze[6]
- 2009 - Volvo Environment Prize[7]
- 2008 - Great Medal of the Academy of Sciences of France[8]
- 2007 - Premio Nobel per la Pace (assieme ad Al Gore e tutti i membri del IPCC)[9]
- 2007 - William Bowie Medal[10]
- 2004 - Premio Blue Planet[11]
- 2000 - Carl-Gustaf Rossby Research Medal[12]
- 1999 - National Medal of Science[1][13]
- 1994 - Ad un ghiacciaio e a una sella nell'Antartide è stato dato il suo nome per onorarla[14]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e (EN) Mario Molina and Susan Solomon, su chemheritage.org, Chemical Heritage Foundation. URL consultato il 9 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 12 gennaio 2013).
- ^ a b c d (EN) InterViews Susan Solomon, su nas.nasonline.org, National Academy of Sciences. URL consultato il 9 marzo 2012 (archiviato dall'url originale l'8 febbraio 2012).
- ^ (EN) Susan Solomon: Pioneering Atmospheric Scientist, su celebrating200years.noaa.gov, National Oceanic and Atmospheric Administration. URL consultato il 9 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 21 luglio 2011).
- ^ (EN) Jana Goldman, Susan Solomon’s Medal of Science (PDF), in Noaa Report, Vol. IX, no. 4, aprile 2000, pp. p. 4. URL consultato il 9 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2013).
- ^ (EN) Increased chlorine dioxide over Antarctica caused by volcanic aerosols from Mount Pinatubo, su nature.com, Nature Publishing Group, Nature 363, 245 - 248 (20 May 1993). URL consultato il 9 marzo 2012.
- ^ (EN) Ordinary Academicians, su Pontificia accademia delle scienze.
- ^ (EN) Winner 2009 - Dr Susan Solomon, su environment-prize.com, Volvo Environment Prize Foundation. URL consultato il 9 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 19 luglio 2011).
- ^ (FR) Grande Médaille de l'Académie (PDF), su academie-sciences.fr, Accademia francese delle scienze. URL consultato il 9 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 10 marzo 2012).
- ^ (EN) The Nobel Peace Prize 2007 - Intergovernmental Panel on Climate Change, Al Gore, su nobelprize.org. URL consultato il 9 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 4 giugno 2011).
- ^ (EN) Susan Solomon Honored as AGU's 2007 William Bowie Medalist, su cires.colorado.edu, Cooperative Institute for Research in Environmental Science, 16 luglio 2007. URL consultato il 9 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 4 luglio 2008).
- ^ (EN) Laureates, su blueplanetprize.org. URL consultato il 16 giugno 2023.
- ^ (EN) 2000 Award Recipients - Rossby (PDF), su ametsoc.org, American Meteorological Society. URL consultato il 9 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 31 dicembre 2010).
- ^ (EN) The President's National Medal of Science: Recipient Details - Susan Solomon, su nsf.gov, National Science Foundation, 28 maggio 2009. URL consultato il 9 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 7 novembre 2008).
- ^ Solomon Glacier (78°23'S, 162°30'E) e Solomon Saddle (78°23'S, 162°39'E) (EN) Susan Solomon, su cires.colorado.edu, Cooperative Institute for Research in Environmental Sciences. URL consultato il 9 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 9 luglio 2010).
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Susan Solomon
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Susan Solomon, su royalsociety.org, Royal Society.
- Opere di Susan Solomon, su MLOL, Horizons Unlimited.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 278353763 · ISNI (EN) 0000 0001 0869 0788 · ORCID (EN) 0000-0002-2020-7581 · LCCN (EN) n82271940 · GND (DE) 136845541 · BNF (FR) cb12469796b (data) · J9U (EN, HE) 987007268490105171 · CONOR.SI (SL) 133577315 |
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