Tuber melanosporum

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Tuber melanosporum
Tuber melanosporum
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoFungi
DivisioneAscomycota
SottodivisionePezizomycotina
ClassePezizomycetes
OrdinePezizales
FamigliaTuberaceae
GenereTuber
SpecieT. melanosporum
Nomenclatura binomiale
Tuber melanosporum
Vittad., 1831
Tuber melanosporum
Caratteristiche morfologiche
Cappello
no
Imenio
liscio
Lamelle
no
Sporata
nera
Velo
ND
Carne
immutabile
Ecologia
Commestibilità
commestibile
Tartufo nero

Il Tuber melanosporum[1] è un fungo ascomicete noto comunemente come "Tartufo nero".

Descrizione della specie

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Corpo fruttifero

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Più o meno tondeggiante, a volte anche irregolare e lobata, di dimensioni variabili.

Con verruche piramidali con apice depresso, grandi 3–5 mm, aderenti fortemente alla gleba, di colore nero, talvolta con sfumature ferruginose, negli esemplari immaturi tende al rosso-vinaccia.

Nero-bruna tendente al viola o al rossiccio, con venature biancastre fitte e sottili, con contorni ben definiti ed accompagnate da due bande brune, traslucide ai lati.

Spore di T. melanosporum
Spore
nere in massa, spinulate.
Aschi
globosi, a volte con un corto peduncolo, 90-140 x 80-120 µm, co la superficie munita di spine corte e rigide, grandi 2,5-3 µm, con una densità di 11-13 per 10 µm2.

Fungo simbionte, ipogeo, cresce in associazione con latifoglie (soprattutto con roverella e leccio, ma anche un carpino nero e nocciolo), predilige terreni sedimentari, generalmente ben drenati, come quelli brecciosi e molto calcarei. Pur iniziando a svilupparsi a settembre, matura in pieno inverno, dall'inizio di dicembre all'inizio di marzo.

Commestibilità

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Ottima.

Dal greco melanos = nero e spora = seme, spora, cioè a spore nere.

  • Tartufo nero pregiato, Tartufo nero di Norcia
  • Truffe du Périgord, Truffe noire (FR)
  • Perigord-Trüffel (DE)
  1. ^ Vittad., Monographia Tuberacearum (Milano): 36 (1831).

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