Tasya van Ree

Tasya van Ree nel 2019.

Tasya van Ree (Mililani, 30 aprile 1976) è una pittrice, fotografa e surfista statunitense,[1][2] nota anche per il suo rapporto con l'attrice Amber Heard.[3]

Inizio e formazione

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Van Ree è di origine giapponese-olandese. È cresciuta a Mililani, nelle Isole Hawaii, praticando il surf.[4][5] Frequentò un corso di fotografia al liceo, e così iniziò a dedicarsi al mestiere di fotografa durante l'ultimo anno scolastico.[6] Nel 1994, van Ree si trasferì a Los Angeles per frequentare il college, ma in seguito non proseguì gli studi.[6][7]

Van Ree è conosciuta soprattutto per le sue fotografie in bianco e nero che ritraggono celebrità, tra le quali Michelle Rodriguez,[8] Katherine Moennig[9] e Matt Dallas. Disse che la fotografia in bianco e nero «contiene una certa presenza; prende l'argomento e accende al suo interno una certa qualità lirica che non si può esprimere a parole»,[10] che l'immagine in bianco e nero trasmette un senso del tempo e dell'atemporalità, e che il contrasto dei suoi soggetti moderni con le associazioni temporali del mezzo è la fonte delle qualità intriganti delle sue fotografie. In diverse interviste, ha fatto riferimento all'attrice Amber Heard come alla sua musa principale: «Gala è per Salvador Dalì, Kiki de Montparnasse è per Man Ray, Beatrice è per Dante Alighieri».[10][11]

Nella mostra del 2014 A State of Mind & Affairs of its Games, van Ree quando cambiò soggetti e possibilità cromatiche: infatti le nuove foto esposte ritraevano giocattoli e oggetti popolari, stampate a colori.[5]

Nel corso della sua carriera ha esposto in diverse città[10][11] e le sue opere sono state pubblicate su diverse riviste,[12][13] ed ha preso parte a mostre sia individuali che collettive, assieme ad artisti famosi, tra cui Gus Van Sant, Amy Arbus, David Lynch e Jessica Lange. Il suo lavoro è presente anche in collezioni private.

Oltre alla fotografia, van Ree ha registrato cortometraggi e realizzato altre opere visive, con la pittura e il disegno.[14] Per i suoi disegni ha trovato ispirazione dai suoi sogni, come tentativo di dare tangibilità alle immagini del proprio mondo simbolico. Il suo stile onirico, le trasmette un senso di familiarità con la vita da sveglia.[4] Ha anche disegnato magliette con testo, che chiama DieWilder e che indossa nelle apparizioni pubbliche.[15] Nell'agosto 2015, la van Ree ha contribuito con una poesia alla serie A Letter to My Younger Self sul blog del negozio online di moda e arredamento, The Dreslyn.[16]

  • Agosto 2010 – Untitled Project ("Progetto senza titolo"). Il Celebrity Vault di Los Angeles;[10]
  • Giugno 2011 – Distorted Delicacies ("Prelibatezze distorte"). New York;[13]
  • Dal 17 settembre 2011 al 22 ottobre 2011 – A Solo Photography Exhibition ("Una mostra fotografica personale") – Edgar Varela Fine Arts, Los Angeles;[17]
  • Ottobre 2014 – A State of Mind & Affairs of its Games[5] – Chateau Marmont, Los Angeles.

La relazione con Amber Heard

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Van Ree ha avuto una relazione con l'attrice Amber Heard dal 2008 al 2012.[18][19] La Heard ha cambiato legalmente il suo cognome in van Ree durante la relazione.[20] Nel 2009, Heard è stata arrestata per il reato di violenza domestica all'aeroporto di Seattle-Tacoma, nello stato di Washington, dopo aver presumibilmente picchiato van Ree.[21][22] Heard è comparsa il giorno successivo al processo presso il tribunale distrettuale di King County, a Seattle, ma senza un'accusa, e quindi liberata. L'arresto è stato reso pubblico nel 2016, durante la procedura di divorzio della Heard dall'attore Johnny Depp.[22]

L'addetto stampa di Heard ha poi rilasciato una dichiarazione in cui van Ree ha affermato che Heard fosse stata "ingiustamente" accusata e che l'incidente era stato «frainteso ed eccessivamente pubblicizzato», ricordando anche «accenni di atteggiamenti misogini nei nostri confronti, che in seguito sembrarono rivelarsi omofobi, quando hanno scoperto che eravamo conviventi e non solo 'amiche'» e aggiungendo che la Heard e lei «hanno condiviso insieme cinque anni meravigliosi, e si sentono vicine ancora oggi». L'agente donna che ha condotto l'arresto, lei stessa lesbica, ha successivamente postato su Facebook per dichiarare: «Non sono affatto omofobica o misogina! L'arresto è stato effettuato perché si è verificata un'aggressione (a cui ho assistito)».[23]

  1. ^ Tasya van Ree (American, born 1976), su artnet.com (archiviato il 5 dicembre 2015).
  2. ^ Tasya van Ree: Who Is She?, su ThirdAge.com, 6 dicembre 2010. URL consultato il 24 agosto 2023 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2011).
  3. ^ Will The Amber Heard Case Be A Turning Point For Male Victims Of Domestic Abuse?, su aah-magazine.co.uk, 15 marzo 2019. URL consultato il 24 agosto 2023.
  4. ^ a b Filmato audio (EN) Closets: Tasya van Ree, su YouTube, StyleLikeU, 11 ottobre 2013, a 0 min 17 s. URL consultato il 24 agosto 2023.
  5. ^ a b c Khanh T.L. Tran, Tasya van Ree Mounts Photography Exhibit at Chateau Marmont, in Women's Wear Daily, 10 ottobre 2014. URL consultato il 23 aprile 2015.
  6. ^ a b Wild Horses: Haunting Beauty in Photographs of Tasya van Ree, su DamagedDigital.com. URL consultato il 24 agosto 2023.
  7. ^ Jane Helpern, Metamorphosis and Mind-Control with Artist Tasya Van Ree, su smashboxstudios.com, Smashbox Studios, 3 marzo 2015. URL consultato il 24 agosto 2023 (archiviato dall'url originale il 7 marzo 2016).
  8. ^ Michelle Rodriguez – The Edge of Beauty, su tasyavanree.com, 10 agosto 2010. URL consultato il 19 luglio 2011 (archiviato dall'url originale il 7 febbraio 2014).
  9. ^ Kate Moennig – Time never stands still, su tasyavanree.com, 18 agosto 2010. URL consultato il 19 luglio 2011 (archiviato dall'url originale il 3 agosto 2013).
  10. ^ a b c d Trish Bendix, An interview with Tasya van Ree, su AfterEllen.com, 6 agosto 2010. URL consultato il 5 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 21 dicembre 2011).
  11. ^ a b Anne B. Kelly, Smolder and Shoot: Photographer Tasya Van Ree, su Huffington Post, 25 agosto 2010. URL consultato il 2 maggio 2012.
  12. ^ Lanee Neil, Feminizing the Lens: Five Notable L.A. Photographers, in Fabrik Magazine, n. 12, 17 marzo 2011, p. 58. URL consultato il 5 febbraio 2012. Ospitato su issuu.
  13. ^ a b Catherine Kallon, Amber Heard In Amanda Wakeley – Tasya Van Ree's "Distorted Delicacies" Art Exhibit, su Red Carpet Fashion Awards, 24 giugno 2011. URL consultato il 19 luglio 2011 (archiviato dall'url originale il 29 giugno 2011).
  14. ^ ART: Tasya Van Ree, su Pas Un Autre, 14 luglio 2011. URL consultato il 5 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 7 aprile 2012).
  15. ^ Tasya Van Ree, su The Coveteur, 7 ottobre 2013. URL consultato il 24 agosto 2023.
  16. ^ A Letter To My Younger Self: Photographer and Artist Tasya van Ree, su The Dreslyn. URL consultato il 24 agosto 2023.
  17. ^ A Solo Photography Exhibition – EVFA, su tasyavanree.com, 9 agosto 2011. URL consultato il 5 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 7 aprile 2012).
  18. ^ J. Halterman, EXCLUSIVE: Amber Heard talks about being out in Hollywood, su AfterEllen.com, 4 dicembre 2010. URL consultato il 10 ottobre 2014.
  19. ^ Nardine Saad, Johnny Depp and Amber Heard spark engagement rumors, in Los Angeles Times, 17 gennaio 2014. URL consultato il 20 agosto 2023 (archiviato il 26 agosto 2016).
  20. ^ Jodi Guglielmi, Amber Heard Was Arrested for Domestic Violence in 2009 After Allegedly Striking Girlfriend Tasya van Ree, su People, 7 giugno 2016. URL consultato il 23 aprile 2022 (archiviato il 23 aprile 2022).
    «The actress legally changed her last name to van Ree in April 2008, and back to Heard four years later in April 2014»
  21. ^ Maria Puente, Amber Heard arrested in 2009 on charge of hitting girlfriend, in USA Today, 8 giugno 2016. URL consultato il 18 febbraio 2020 (archiviato il 23 aprile 2020).
  22. ^ a b Libby Hill, Amber Heard was accused of domestic violence by a former girlfriend in 2009, in Los Angeles Times, 7 giugno 2016. URL consultato il 18 febbraio 2020 (archiviato il 18 febbraio 2020).
  23. ^ Michael Miller, Amber Heard's 2009 Arresting Officer Speaks Out: 'I Am So Not Homophobic or Misogynistic!', in People, 9 giugno 2016. URL consultato il 5 maggio 2022 (archiviato il 15 maggio 2022).

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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