Teatro Carani
Teatro Carani | |
---|---|
Interno del teatro | |
Ubicazione | |
Stato | Italia |
Località | Sassuolo |
Indirizzo | via Giuseppe Mazzini, 29 |
Dati tecnici | |
Tipo | Sala a ferro di cavallo con due ordini di palchi |
Capienza | 628 posti |
Realizzazione | |
Costruzione | 1930 |
Inaugurazione | 25 dicembre 1930 |
Ingegnere | Zeno Carani |
Proprietario | Comune di Sassuolo[1][2] |
Sito ufficiale | |
Il Teatro Carani è un teatro situato a Sassuolo, in provincia di Modena.
Inaugurato il 25 dicembre 1930, fu costruito su disegno dell'ingegnere modenese Zeno Carani, grazie ai finanziamenti dei cugini sassolesi Eugenio e Mario.
Utilizzato per concerti, spettacoli teatrali e rappresentazioni cinematografiche, è rimasto inagibile dall'ottobre 2014 al 2 marzo 2024 a causa del crollo di un controsoffitto.[3][4][5]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Tradizione teatrale sassolese precedente
[modifica | modifica wikitesto]«L'11 luglio 1696 si cominci a Sassuolo il teatro nel palazzo Giordani del duca Rinaldo Donato. Architetto Paltrinieri Antonio di Sassuolo. Aumentata la popolazione nel 1773 si rinnovò il teatro facendolo più vasto e spendendovi lire 54.450. Ingegnere Ludovico Bolognesi di Bologna al servizio del duca e aperto nell'ottobre dell'anno andante, coll'opera del Cimarosa assai applaudita. All'inaugurazione vi assistevano sette principi e la platea e i palchi erano pieni di dame e cavalieri. In tale occasione furono fatti i palchi anche nel primo e terzo ordine e quelli del secondo dati alle prime famiglie perché facessero corteggio e corona al palco ducale di mezzo.»
La tradizione teatrale di Sassuolo è attestata in documenti della fine del XVII secolo, quando nella piazza dell'Orologio (oggi piazza Giuseppe Garibaldi) esisteva un teatrino settecentesco, demolito nel 1905.[6]
Il 12 ottobre 1912 venne inaugurato il Politeama sociale, che per un ventennio svolse un'importante funzione sociale e ricreativa nonostante le minute dimensioni, per poi venire trasformato in una Casa del Fascio nel 1935.[7]
Dall'inaugurazione fino all'inagibilità (1930 - 2014)
[modifica | modifica wikitesto]«Il 25 dicembre 1930 si apre al pubblico il nuovo grandioso Teatro Carani, vanto non solo di Sassuolo, ma d’Italia. D’ora in poi anche il forestiero più esigente vedrà che da noi non abbiamo nulla da invidiare alle città, in questo campo. Il Teatro Carani non vuole essere solo mirabile nella sua costruzione. Vuole essere e sarà un tempio dell’arte, un centro di svago nobile, di vita, di progresso, al quale affluirà la parte migliore del pubblico, quella che, dopo aver dedicato la giornata all’intenso lavoro, ha ben diritto di riposare e ritemprare lo spirito (…) per la maggiore prosperità cittadina e della nazione.»
Circa diciotto anni dopo l'inaugurazione del Politeama, si pensò di costruire un nuovo teatro più capiente su una vasta area in prossimità del centro storico, che avrebbe consentito lo sviluppo longitudinale della facciata su viale XX settembre. Su progetto dell'ingegnere edile Zeno Carani e su committenza dei cugini Eugenio e Mario Carani si diede dunque il via al progetto nel febbraio 1930. Il 25 dicembre di quello stesso anno il teatro fu aperto al pubblico con la proiezione del film statunitense Il tenente di Napoleone, mentre l'inaugurazione vera e propria avvenne qualche tempo dopo con la messa in scena della Madama Butterfly di Giacomo Puccini.[6]
L'attività del teatro è stata sempre piuttosto intensa, alternando le proiezioni cinematografiche a spettacoli lirici, di prosa, balletti, concerti, operette, varietà e teatro dialettale. Dati i costi elevati delle produzioni, dal 1981 non vennero più messe in scena opere liriche, che in passato avevano avuto ampio spazio: l'ultima rappresentazione di questo genere fu La bohème di Giacomo Puccini. In alternativa si tenne una volta all'anno il Concertone, in cui erano chiamati ad esibirsi giovani promesse della lirica ed un ospite scelto tra gli interpreti più prestigiosi, cui veniva conferito un riconoscimento.[6]
Nel foyer sono state allestite regolarmente, dagli anni 1930 fino al 2007, oltre quattrocento mostre d'arte, prevalentemente di opere pittoriche, anche se non sono mancate esposizioni scultoree. Le opere appartengono nella maggior parte dei casi ad artisti locali, quali ad esempio Gino Fontanan ed Emilio Toschi, e sono di gusto prevalentemente figurativo. Degna di nota è anche la serie di ritratti di musicisti e direttori d'orchestra di Virgilio Carbonari.[6]
Inagibilità (2014 - 2024)
[modifica | modifica wikitesto]«Personale di questo comando alle ore 22.30 del 24/10/2014 è intervenuto in Comune di Sassuolo Via Giuseppe Mazzini 28 presso il Teatro Carani per la caduta di 15mq di soffitto in arelle nel corridoio dx di accesso al loggione e la formazione di una fessurazione con caduta di calcinacci sempre sul lato dx del soffitto posto sopra alla platea. La squadra in servizio di vigilanza ha prontamente avvisato il comando ed adottato tutte le misure precauzionali necessarie a tutela della incolumità delle persone presenti in teatro. Si precisa che al momento era in corso uno spettacolo con circa 500-600 spettatori in sala più gli addetti allo spettacolo e gli attori. Dopo attenta verifica si è ritenuto necessario sospendere definitivamente la rappresentazione e far chiudere il teatro. Poiché nel tempo potrebbero verificarsi ulteriori cadute di porzioni di parti di soffitto si rende necessaria altresì una approfondita verifica statica da parte di tecnico qualificato e tutte le opere di assicurazione e ripristino che il caso richiede…»
Il 25 ottobre 2014 l'allora sindaco di Sassuolo Claudio Pistoni firma un'ordinanza che sancisce l'inagibilità del Teatro Carani, a causa del crollo di un controsoffitto verificatosi la sera prima durante uno spettacolo.[9]
Il 27 gennaio 2020 nasce la Fondazione Teatro Carani, al fine di acquisire la proprietà del teatro e di donarlo al comune di Sassuolo, prendendosi carico della realizzazione dei restauri necessari.
Nel novembre del 2021 la soprintendenza di Bologna e il comune di Sassuolo autorizzano l'inizio dei lavori di restauro. Il 6 dicembre dello stesso anno il Ministero della Cultura autorizza la donazione modale del Carani al comune di Sassuolo da parte della fondazione, che si assume l'impegno di curare il restauro e la gestione del teatro per i nove anni successivi come da statuto. Il 28 dicembre viene formalmente completato l'iter per l'inizio dei restauri.[10]
Il 4 marzo 2022 la Fondazione Teatro Carani presenta formalmente all’amministrazione comunale di Sassuolo il progetto esecutivo del restauro del Teatro Carani, con l'avvio dei lavori previsto per le settimane successive e con conclusione prevista per la fine del 2023.[11] Il 23 dicembre dello stesso anno, in vista della prossima riapertura, viene annunciato l'inizio delle riprese della docuserie "Ieri, oggi, Carani", con l'intento di far rivivere la storia del teatro. La docuserie è narrata da Gloria Aura Bortolini e vede la partecipazione di personalità di rilievo della storia del Carani, tra le quali Nek, Alberto Bertoli - figlio del fu Pierangelo Bertoli - Leone Magiera, Rajna Kabaivanska, Adua Veroni - prima moglie del fu Luciano Pavarotti - e Caterina Caselli.[12] La première si è tenuta il 4 luglio dello stesso anno.[13]
Il 10 novembre 2023 viene annunciata ufficialmente la riapertura, prevista per inizio marzo 2024.[14][15]
Riapertura (2024)
[modifica | modifica wikitesto]La mattina del 2 marzo 2024 si tiene la cerimonia di riapertura del Teatro Carani, cui assistono numerose personalità locali e politici regionali quali il presidente della Regione Stefano Bonaccini e l’assessore regionale alla Cultura Mauro Felicori. L'inaugurazione vera e propria della stagione teatrale si tiene la sera stessa con un concerto di Nek.[16]
Architettura
[modifica | modifica wikitesto]Nonostante alcuni restauri straordinari avvenuti tra il 1970 e il 1974, Il Carani ha conservato interamente il suo aspetto originale, caratterizzato da elementi strutturali di gusto tardo liberty riscontrabili nella facciata, negli arredi del foyer e nelle ampie porte d'ingresso dai vetri molati. La vasta sala ha un aspetto semplice e lineare, privo di particolari elementi decorativi, con una pianta a ferro di cavallo e due ordini di gallerie piuttosto ampie. Al centro del soffitto sono posti una cupola apribile ed un lampadario installato nel 1974, di manifattura muranese.[6]
La struttura ha tre diversi accessi: uno su via Giuseppe Mazzini, uno su piazza Giuseppe Garibaldi attraverso la galleria Carani e l'ultimo su viale XX Settembre.[7] Originariamente dotato di 1600 posti a sedere complessivi, con la conclusione dei restauri del 2022-2023 la capienza totale è stata ottimizzata a 628 posti, suddivisi tra platea (360) e palchi laterali (6), prima galleria (216) e seconda galleria (46).[17]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Angelo Borelli (Presidente Fondazione Teatro Carani), teatrocarani.it, https://web.archive.org/web/20220110131346/https://www.teatrocarani.it/comunicati-stampa/teatro-carani-pronti-a-ripartire/ . URL consultato il 10 gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 10 gennaio 2022).«Il 6 dicembre, il Ministero della Cultura ha autorizzato la donazione modale del Teatro Carani al Comune di Sassuolo da parte della nostra Fondazione, che, come previsto dallo statuto, ne curerà il restauro e la gestione per i prossimi nove anni.»
- ^ Stefania Piscitello, Sassuolo. È fatta: il Teatro Carani ora è del Comune Firmato dal notaio il passaggio di proprietà, su gazzettadimodena.gelocal.it. URL consultato il 10 gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 29 dicembre 2021).
- ^ Paola Gemelli, Teatri e politeama, su sassuolonline.it. URL consultato il 10 gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 14 dicembre 2016).
- ^ Crolla un controsoffitto Evacuato il teatro Carani Teatro inagibile, su gazzettadimodena.gelocal.it. URL consultato il 10 gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 27 agosto 2018).
- ^ Sassuolo: Carani, il sindaco firma ordinanza inagibilità, su bologna2000.com. URL consultato il 4 febbraio 2022.
- ^ a b c d e Lidia Bortolotti, Teatro Carani, su beniculturali.it. URL consultato il 10 gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 10 gennaio 2022).
- ^ a b Paola Gemelli, Teatri e politeama, su sassuolonline.it. URL consultato il 10 gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 14 dicembre 2016).
- ^ Teatro Carani: La storia, su Teatro Carani. URL consultato il 10 gennaio 2022.
- ^ Sassuolo: Carani, il sindaco firma ordinanza inagibilità, su bologna2000.com. URL consultato il 4 febbraio 2022.
- ^ Angelo Borelli (Presidente Fondazione Teatro Carani), Teatro Carani: pronti a ripartire, su Teatro Carani, 27 dicembre 2021. URL consultato il 10 gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 10 gennaio 2022).
- ^ Redazione, Presentato il progetto di restauro del Teatro Carani di Sassuolo, su Sassuolo 2000. URL consultato il 15 marzo 2022.
- ^ “Ieri, oggi, Carani” una docuserie sulla storia del teatro, su Sassuolo 2000. URL consultato il 23 dicembre 2022.
- ^ "Ieri, oggi, Carani", in Piazzale della Rosa la première della docuserie sul Teatro di Sassuolo, su ModenaToday. URL consultato l'11 novembre 2023.
- ^ Il teatro Carani riapre i primi giorni di Marzo 2024, su www.comune.sassuolo.mo.it. URL consultato l'11 novembre 2023.
- ^ "Il teatro Carani alzerà il sipario a marzo", su Il Resto del Carlino, 11 novembre 2023. URL consultato l'11 novembre 2023.
- ^ A Sassuolo ha riaperto il Teatro Carani, questa mattina il taglio del nastro, su Sassuolo 2000, 2 marzo 2024. URL consultato il 2 marzo 2024.
- ^ Presentato il progetto di restauro del Teatro Carani di Sassuolo, su sassuolo2000.it. URL consultato il 12 marzo 2022.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Simonetta M. Bondoni (a cura di), Teatri storici in Emilia Romagna, Bologna, Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna, 1982.
- Lidia Bortolotti (a cura di), Le stagioni del teatro. Le sedi storiche dello spettacolo in Emilia-Romagna, Bologna, 1995.