Teatro Vittorio Emanuele II (Messina)

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Teatro Vittorio Emanuele II
Il teatro dopo l'ultimo restauro
Ubicazione
StatoItalia (bandiera) Italia
LocalitàMessina
IndirizzoVia G. Garibaldi
Dati tecnici
TipoSala a ferro di cavallo; Settori: Platea, I Ordine Palchi, I Galleria, II Ordine Palchi e Loggione
Fossapresente
Capienza987 posti
Realizzazione
Costruzione1842 - 1852
Inaugurazione1852
ArchitettoPietro Valente
Sito ufficiale

Il Teatro Vittorio Emanuele II è il principale teatro della città di Messina, il più grande della Sicilia per capienza tra i teatri regionali.

Voluto da Ferdinando II di Borbone nel 1842, fu inaugurato nel 1852. Realizzato su progetto dell'architetto napoletano Pietro Valente in stile neoclassico.[1] In precedenza "Teatro Sant'Elisabetta", cambiò nome dopo lo sbarco dei Mille a Messina. Danneggiato dal terremoto di Messina del 1908 è stato oggetto di un restauro che lo ha quasi interamente ricostruito, i lavori furono portati a termine definitivamente nel 1980. Il teatro fu ampliato all'interno in maniera considerevole e la nuova inaugurazione ripropose l'Aida (il 25 aprile 1985), la stessa opera che era stata l'ultima rappresentazione prima del terremoto[2] con Angelo Gamba e Flora Perini.

Il 16 novembre 1987, in collegamento, per la diretta televisiva su Rai Tre, si svolse il consueto programma "La fabbrica dei sogni", dove vide in gara, la Sicilia e la Toscana. Ospite e rappresentante della Sicilia, fu la cantautrice palermitana Giuni Russo[3].

In questo teatro, il 30 marzo 1870, fece il suo debutto il celebre soprano canadese Marie-Louise-Emma-Cécile Lajeunesse meglio conosciuta con il nome d'arte di Emma Albani. In quell'occasione interpretò il ruolo di Amina nell'opera La sonnambula di Vincenzo Bellini.

Caratteristiche

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Caratterizzato da un portico di ingresso a tre arcate, sulla sommità campeggia un'importante scultura in marmo raffigurante "Il tempo che scopre la Verità e Messina" realizzata dallo scultore messinese Saro Zagari. Il soffitto interno è decorato da Renato Guttuso rappresentando la leggenda di Colapesce.

Galleria d'immagini

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  1. ^ Pagina 43, Giuseppe Martinez, "Icnografia e guida della città di Messina" [1], Messina, Tipografia Ribera, 1882.
  2. ^ Teatro Vittorio Emanuele di Messina, su press.sicilia.it. URL consultato l'8 giugno 2009 (archiviato dall'url originale il 16 luglio 2007).
  3. ^ Ore 20.30: La fabbrica dei sogni, in La Stampa, 16 novembre 1987, p. 18. URL consultato il 24 dicembre 2012.

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