Théophile Robert
Paul-Théophile Robert, meglio noto solo come Théophile Robert (Bienne, 12 agosto 1879 – Neuchâtel, 24 febbraio 1954), è stato un pittore svizzero.[1][2]
Faceva parte di una dinastia di artisti, che comprendeva il nonno Aurèle Robert, il prozio Louis Léopold Robert, il padre Léo-Paul Robert e i fratelli Philippe e Paul-André Robert.[1][2][3]
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nascita e formazione
[modifica | modifica wikitesto]Théophile Robert nacque il 12 agosto 1879 a Bienne, in Svizzera, dal pittore Léo-Paul Robert.[1][2]
Fu proprio il padre ad impartirgli la prima formazione artistica, per poi passare dal 1896 al 1897 nello studio del decoratore inglese Clement Heaton a Neuchâtel e successivamente dal 1898 al 1899 nello studio del pittore svizzero Eugène Burnand a Montpellier.[2] Dal 1899 proseguì la sua formazione a Firenze, alla locale Accademia di Belle Arti, per poi passare a studiare a Parigi dal 1900.[1][2] Nella capitale francese inizia i propri studi all'Accademia Colarossi con Gustave Courtois e Raphaël Collin, poi frequenta le botteghe di Pascal Dagnan-Bouveret e Luc-Olivier Merson, prima di entrare in quella di Jean-Léon Gérôme all'École des Beaux-Arts dal 1902, completando successivamente la sua formazione parigina nei laboratori di Jacques-Émile Blanche, René-Xavier Prinet e Antonio de la Gandara.[2]
Carriera artistica
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1907 tornò in patria e si stabilì a Saint-Blaise, dove sperimentò diversi modelli artistici sull'influenza di pittori come Paul Cézanne, Ferdinand Hodler e Maurice Denis.[1] Entrò a far parte della scena artistica svizzera ed espose più volte in Germania (a Jena, Dresda, Lipsia e Berlino) e proprio nella capitale tedesca trascorse diversi mesi nel 1908 e 1909.[2] Nel 1918 si trasferì nuovamente a Parigi e lì entrò a contatto con la corrente artistica del Purismo tramite l'amicizia con gli artisti puristi Amédée Ozenfant e Charles-Édouard Jeanneret (Le Corbusier),[1] nonché con André Lhote, Gino Severini e Roger Bissière.[2]
A partire dagli anni '20, con opere come Domenica d'estate (Dimanche d'été, 1921), iniziò il successo internazionale di Théophile Robert: espose ai vari saloni parigini e firmò un contratto con la celebre Galleria Druet dal 1922 al 1928; le sue opere furono esposte in Belgio, Germania e Giappone.[2]
Nel 1929 ritornò a Saint-Blaise[1] e dal 1930 risiedette stabilmente in Svizzera, dedicandosi alla decorazione religiosa; a questa attività l'artista si era già brevemente avvicinato nel 1912 a Lucerna e dopo averla ripresa la proseguì fino alla seconda guerra mondiale.[2] Negli ultimi anni della sua produzione, invece, vi fu un ritorno ai motivi e allo stile utilizzati negli anni '20.[2]
Vita privata e morte
[modifica | modifica wikitesto]Si sposò nel 1908 con Agnès Miéville.[1] Morì a 74 anni il 24 febbraio 1954 a Neuchâtel.[1][2]
Stile
[modifica | modifica wikitesto]L'attenzione verso la composizione è l'elemento che caratterizzò tutta l'opera pittorica di Théophile Robert.[2]
Agli inizi, Théophile rimase fedele agli insegnamenti paterni e a quelli di Eugène Burnand, concentrandosi quindi su un modello di realismo artistico; tuttavia, la conoscenza dell'arte di Paul Cézanne nel 1904 fu un momento di rivoluzionaria influenza per l'artista, che da allora iniziò immediatamente a creare una serie di nature morte.[2] Successivamente entrò in contatto con gli stili artistici di Maurice Denis, Ferdinand Hodler e Cuno Amiet, che proponevano un'attenzione alla linea e alle tinte piatte; l'artista si cimentò allora in questa direzione e nei primi anni vi era il tentativo di far conciliare la pittura decorativa nello stile di Denis e la costruzione dei volumi per colore nello stile di Cézanne.[2] Ancora, in altri casi si nota la volontà dell'artista di voler sperimentare più generi, come il Cubismo, il Fauvismo e il Primitivismo.[2]
Successivamente vi fu una svolta "neoclassica" con riferimenti a Jean-Auguste-Dominique Ingres e incoraggiata dalla scena degli artisti puristi a Parigi.[2] I soggetti si avvicinano alla tradizione della pittura storica, sono spesso nudi e vi è un trattamento monumentale delle figure, che mira a una plasticità basata sulla linea e sui valori.[2]
Il ritorno in Svizzera e la crisi economica segnano un riorientamento dell'artista verso la pittura monumentale e di chiesa, diventando l'emblema di una modernità accettabile nell'arte religiosa.[2] Svolta che si fermerà negli ultimi anni, con l'artista che terminerà la propria carriera ritornando alle opere da cavalletto e allo stile e ai temi che lo portarono al successo negli anni '20.[2]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g h i (DE, FR, IT) Laurent Langer, Théophile Robert, su Dizionario storico della Svizzera, 16 maggio 2012. URL consultato il 23 marzo 2022.
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t (DE, FR, IT) Pascal Ruedin, Robert, Théophile, su SIKART, 1998. URL consultato il 23 marzo 2022.
- ^ (DE, FR) Familie Robert - Famille Robert, su collection-robert.ch. URL consultato il 23 marzo 2022.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (IT, DE, FR) Théophile Robert, su hls-dhs-dss.ch, Dizionario storico della Svizzera.
- (IT, DE, EN, FR) Théophile Robert, in SIKART Dizionario sull'arte in Svizzera.
- Fondazione Collezione Robert
- Opere di Théophile Robert nella Fondazione Collezione Robert
- Paul-Théophile Robert (1879-1954) - Biografia|Vase verte avec pêches
- Robert Paul-Théophile - Opere
- Artworks Sold at Auction: Théophile Robert - Opere
- Paul Theophile Robert - Artworks|Opere
- Robert Paul-Théophile, Kreuzweg, 1933|opera "Via Crucis" del 1933
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