The Last Guardian

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The Last Guardian
videogioco
Trico
Titolo originale人喰いの大鷲トリコ
PiattaformaPlayStation 4
Data di pubblicazioneGiappone 6 dicembre 2016
6 dicembre 2016
Zona PAL 7 dicembre 2016
9 dicembre 2016
GenereAvventura dinamica
TemaFantasy, mitologia
OrigineGiappone
SviluppoTeam Ico, SCE Japan Studio
PubblicazioneSony Computer Entertainment
DesignFumito Ueda, Yasutaka Asakura
Modalità di giocoGiocatore singolo
Periferiche di inputDualShock 4
SupportoBlu-ray Disc, download
Distribuzione digitalePlayStation Network
Fascia di etàCEROB · ESRBE10+ · OFLC (AU): PG · PEGI: 12
Logo ufficiale

The Last Guardian (人喰いの大鷲トリコ?, Hitokui no Ōwashi Torico) è un videogioco action-adventure del 2016, sviluppato dal Team Ico[1] e da SCE Japan Studio e pubblicato da Sony Computer Entertainment in esclusiva per PlayStation 4.[2]

Il gioco condivide elementi stilistici, tematici e meccaniche con Ico (2001) e Shadow of the Colossus (2005).[2][1][3]

Il progetto iniziale, secondo l'ideatore Fumito Ueda[1], avrebbe dovuto prevedere una protagonista femminile. Tuttavia questa idea venne accantonata quasi subito, in quanto certi movimenti del personaggio avrebbero causato scene inappropriate.

Fumito Ueda ha suggerito[senza fonte] in modo enigmatico e criptico che The Last Guardian sembra essere ambientato in un piano dimensionale parallelo a Shadow of The Colossus. Come nei precedenti capitoli i dialoghi dei personaggi sono lingue arcaiche incomprensibili, traducibili solo dai sottotitoli.

La storia si apre con la voce narrante del protagonista attualmente adulto, che racconta la sua avventura nella quale ha conosciuto la mitica creatura Trico quando era un ragazzino.

Il piccolo monaco si risveglia in una caverna, ignaro del perché si trovi lì e nota che sulla sua pelle sono tatuati misteriosi simboli a lui sconosciuti. Il ragazzino, però, non è solo: accanto a lui si trova una enorme creatura dalle fattezze bizzarre. Il ragazzino identifica la creatura come "Trico", rammentando del racconto di un anziano del suo villaggio, che parlava dei Trico come famigerate creature mangia-uomini estremamente pericolose. Il ragazzino osserva, tuttavia, che l'enorme animale è disteso a terra agonizzante, trafitto da delle punte di lance nel corpo e legato al collo da un collare di metallo incatenato a un cerchio di pietra al centro della caverna. Il ragazzino però non si intimorisce e tenta di avvicinarsi al Trico per cercare di aiutarlo, sebbene la creatura ostenti ostilità e diffidenza. Il protagonista riesce tuttavia ad avvicinarsi alla creatura, riuscendo a estrarre la lancia. Il dolore fa agitare Trico che con una zampata colpisce il ragazzino facendogli perdere i sensi per diverse ore. Ripresosi, il piccolo monaco ritiene che Trico possa avere fame e ispeziona il posto, in cerca di cibo. Trova infine dei barili pieni di un misterioso liquido fluorescente dal quale Trico sembra essere attratto.

Dandogli da mangiare, Trico sembra riprendersi dalle ferite e inizia lentamente a fidarsi del ragazzino, il quale cerca di estrargli l'ultima lancia dalla spalla. Trico però, in preda al dolore colpisce accidentalmente il ragazzino facendolo svenire di nuovo. Viene svegliato da alcuni colpetti da Trico, finalmente in piedi. Esso tuttavia è ancora incatenato e il ragazzino, riuscendo a salirgli in groppa, sgancia il collare, liberando Trico. I due si spostano e Trico trova un passaggio, che li conduce in una stanza circolare avvolta da una flebile luce azzurra, le cui pareti sono disseminate di strani simboli incomprensibili. Al centro di essa c'è una sorta di sarcofago di pietra che raffigura un essere umanoide gigante che porta, incastonato sul petto, uno scudo. Il ragazzino, ritenendo che lo scudo possa essere importante, decide di prenderlo con sé per poi tornare da Trico che alla vista dello scudo inizia a comportarsi in modo strano. Lo scudo in presenza della creatura inizia a brillare mostrando misteriosi simboli sulla sua superficie. Provando a usare lo scudo il ragazzino scopre che questo può catalizzare i poteri di Trico, che manifesta quando lancia scariche elettriche dalla coda. Con questo potere, i due riescono a creare un passaggio ed escono dalla caverna. Giunti all'esterno il ragazzino ringrazia Trico per averlo aiutato e gli dice di tornare alla sua casa, poiché lui farà ritorno al suo villaggio. Trico tuttavia non vuole lasciarlo solo, decidendo infine di seguirlo. I due proseguono e si trovano presso uno strapiombo dove sono situate delle imponenti torri di pietra fatiscenti collegate fra loro da dei ponti, attraverso i quali giungono in un luogo che la voce narrante definisce "Il Nido". I due protagonisti comprendono che l'unico modo per uscire da questo labirintico dedalo apparentemente abbandonato è quello di aiutarsi a vicenda. Giunti presso alcuni corridoi, il ragazzino nota che delle misteriose vetrate raffiguranti un occhio sembrano spaventare Trico, impedendogli di proseguire, quindi il ragazzino le distrugge, per aiutare l'animale a proseguire.

«Il motivo era particolare, simile alla forma di un occhio...La bestia sembrava ne fosse ammaliata... e contemporaneamente terrorizzata»

Il ragazzino e Trico si trovano in un'enorme sala dove, posizionato sotto a una sporgenza c'è un misterioso albero ingabbiato luminescente, raffigurante lo stesso occhio presente sulle vetrate misteriose. Trico, seppur riluttante, segue il ragazzino atterrando sulla piattaforma. Improvvisamente l'albero inizia a pulsare intensamente, emettendo onde che illuminano le corna di Trico, il quale comincia ad agitarsi latrando versi di paura e dolore. Gli occhi della creatura emettono un bagliore violaceo, e ormai priva di senno afferra il ragazzino e lo inghiotte. Viene mostrato quello che sembra essere un flash back dove vengono mostrati uomini vestiti come il ragazzino che brandendo delle lance sembrano difendersi dall'attacco di qualcosa e in seguito un paesaggio visto dall'alto in volo. Il ragazzino riprende i sensi e si accorge che lo scudo è scomparso. Trico è steso accanto a lui in stato incosciente, decide di perlustrare il posto alla ricerca dei barili fluorescenti. Nella struttura il giovane nota delle misteriose armature che per un attimo lo fanno esitare, decide comunque di proseguire, improvvisamente queste si animano e lo aggrediscono. Sentendo le grida del ragazzino, Trico si risveglia e corre dal ragazzino per distruggere le armature, che si rivelano essere vuote. Una volta calmata la creatura, i due continuano a risalire per le torri in cerca una via di uscita. In prossimità di una torre, il ragazzino e Trico vedono da lontano la presenza di un'altra creatura simile a Trico appollaiata sulla cima di una torre che li osserva per poi allontanarsi. I due proseguono verso una sporgenza quando vengono attaccati dal Trico incontrato in precedenza, che fa perdere loro l'equilibrio e precipitano nel vuoto. Il ragazzino riesce a salvarsi rimanendo impigliato a un ramo e viene recuperato da Trico, i due continuano il loro tragitto. Giungendo a una sporgenza, Trico e il bambino vengono attaccati dalle armature munite di lance e di scudi raffiguranti l'occhio che impediscono a Trico di proseguire. Superato un gruppo di armature munite di scudi-vetrate, i due protagonisti sono costretti a passare sotto dei canali marini per continuare. Il ragazzino non riuscendo a trattenere di più il fiato perde infine i sensi lasciando la presa di Trico e finendo trascinato via delle correnti, si risveglia infine in un sotterraneo.

Avvinandosi a una piattaforma circolare essa si illumina di strani simboli richiamati dai tatuaggi presenti sul suo corpo, che si illuminano a loro volta. Dal soffitto scende infine una gabbia che permette al bambino di poter salire in superficie. Risalendo per una sporgenza di pietra ritrova Trico dormiente sdraiato al centro di una sala. Il bambino si accorge però che non si tratta del suo amico: riconoscendo l'elmo e l'armatura che lo ricoprono scopre che si tratta del Trico che li ha attaccati facendoli precipitare. Il bambino cerca di aggirare di soppiatto la bestia per evitare di svegliarla passando per un albero caduto, ma un ramo si spezza per il troppo peso del suo corpo risvegliando il Trico che lo guarda con occhi minacciosi e lo attacca. Il bambino riesce a trovare tempestivamente rifugio in delle fessure nella roccia dove la bestia non può raggiungerlo, ma rimane bloccato. Risalendo per dei rampicanti, il bambino riesce a raggiungere una gabbia per potere raggiungere il piano superiore ma la bestia compiendo un balzo afferra la gabbia facendola cadere. Mentre il Trico cerca selvaggiamente di aprire la gabbia, un rumore simile a un forte gong richiama la bestia, le sue corna iniziano a brillare e attraversa un passaggio. Rimasto solo, il bambino monaco chiama disperato il suo amico, ma non ottiene risposta mentre il forte rimbombo di richiamo continua. Ormai prostrato, il bambino si addormenta. Quando si risveglia il rumore del gong è cessato. Improvvisamente si sentono in lontananza i guaiti di Trico che sembra lo stia cercando. Trico compare dal soffitto scavando il terreno, esultando infine di avere ritrovato il suo amico.

Aiutato dall'animale, il bambino riesce infine a liberarsi dalla gabbia e passando per il passaggio scavato abbandonano il posto, prima che il Trico che li aveva attaccati ritorni. Proseguendo il tragitto, Trico e il bambino si ritrovano davanti a un'altra gabbia che pulsa di luce bluastra. Il bambino, avvinandosi alla gabbia, risveglia involontariamente delle armature che lo attaccano e Trico è costretto ad avvicinarsi per salvarlo dal pericolo. Atterrato sulla piattaforma, l'oggetto nella gabbia inizia a emanare delle onde blu. Trico impazzisce aggredendo di nuovo il bambino e lo inghiotte. Viene mostrato infine un flash back che mostra il passato di ciò che accadde prima che il bambino monaco giungesse nel Nido: in una notte di tempesta un Trico alato munito di armatura atterra nel cuore della notte aggrappandosi a una struttura di legno di un villaggio situato in un bosco, entrando con la testa nella finestra del secondo piano osserva un gruppo di bambini che stanno dormendo. Lo sguardo della bestia si sofferma su quello che ha di fronte che si dimena nel sonno, rivelandosi il bambino protagonista della storia. La bestia ipnotizza il bambino che rende i suoi occhi viola, per poi afferrarlo e inghiottirlo. Nel compiere il gesto la bestia fa inavvertitamente cadere un oggetto che attira l'attenzione di una donna. Salendo al secondo piano, la donna assiste alla scena e urla svegliando tutti i presenti. Gli abitanti del villaggio danno l'allarme e muniti di lance attaccano la bestia per cercare di salvare il ragazzo. Trico, venendo accerchiato, batte in ritirata aprendo le ali per prendere il volo e scappare. Gli abitanti del villaggio, affranti per non essere riusciti a salvare il bambino, osservano la bestia che si allontana. Un anziano, a fianco a quello che sembra essere il padre del ragazzo, sostiene che il ragazzo "diventerà uno dei prescelti". Trico volando fa ritorno al Nido, che si rivela essere un rifugio situato dentro la conca di una montagna. Attraversando in volo una tempesta, un fulmine colpisce Trico ferendolo gravemente e facendolo precipitare nel crepaccio di una montagna.

Nonostante la caduta l'animale sembra essere ancora vivo, benché ferito gravemente. Il giorno seguente delle armature lo trasportano sopra un carro coperto da un velo per poi posizionarlo in una gru, facendolo scendere in un sotterraneo che è il luogo dove è iniziata la storia. In preda ai rantoli, Trico rigurgita il ragazzo dentro a una bolla verde mostrando dei tatuaggi presenti su tutto il corpo. Si rivela così che è stato Trico a rapire il bambino e a portarlo lì. Si viene così a sapere che quella valle è citata nelle storie come "Il Nido" e l'unico modo per entrarvi o uscire è volare. La scena ritorna al presente, il ragazzo è riverso a terra con la pelle bianca e sfinito. Trico al suo fianco fa versi di tristezza, prendendo infine il bambino per la tunica e trasportandolo a una pozza d'acqua dove riacquista le forze. Trico salta di gioia nel rivedere il suo amico di nuovo in piedi. Benché il bambino abbia ricordato cosa è successo non intende abbandonare il suo amico. I due proseguono così il tragitto passando per le miniere, giungendo infine a un ponte di legno che porta alla misteriosa torre bianca, su cui Trico spesso posava lo sguardo da lontano come se ne fosse ammaliato. A causa di vetri tiffany raffiguranti l'occhio, Trico, impaurito, non riesce a proseguire. Il ragazzo per aiutarlo attraversa il ponte, raggiungendo la torre bianca: ispezionandola si accorge che essa non ha entrate se non le porte azzurre da cui passano le armature e quindi impossibili da aprire. Ispezionando il bordo della torre trova un piedistallo circolare in cui sembra vada inserito lo scudo che aveva recuperato il ragazzo in precedenza. Riuscendo a raggiungere i vetri, il ragazzo cerca di farli cadere per permettere a Trico di passare. In quello stesso momento però dalle porte della torre giungono le armature golem, che con i loro simboli mistici ipnotizzano il ragazzo bloccandolo. Vedendo il suo amico in pericolo, Trico supera la paura dei vetri e si fionda in suo aiuto distruggendo le armature. Il peso eccessivo di Trico però fa cedere il ponte che inizia a crollare. Trico e il ragazzo cadono infine nel vuoto.

Trico inaspettatamente apre le sue ali, riuscendo infine a prendere il volo aggrappandosi a una torre. Benché abbia volato per poco tempo, il ragazzo capisce che il suo amico sta lentamente guarendo dalle ferite e che ormai manca poco alla sua totale guarigione per potere scappare dal Nido. Proseguendo per l'edificio i due giungono infine davanti a un ponte mobile. All'improvviso, dall'alto ricompare il Trico selvatico che punta sul ragazzo. Trico per difenderlo lo attacca dando il via a un brutale combattimento dove il Trico selvatico riesce ad avere la meglio azzannandolo alla gola. Ormai prossimo a ucciderlo, il ragazzo per salvare il suo amico riesce a far cadere un carrello pieno di massi sulla testa del Trico selvatico, rompendogli le corna e facendolo infine battere in ritirata. Trico crolla a terra gravemente ferito non riuscendo a muoversi e rigurgita lo scudo che il ragazzo aveva perso. Recuperato lo scudo, il ragazzo, dopo aver trovato dei barili, prova a farglieli mangiare. Trico mangiandoli mostra segni di ripresa, scoprendo che la sostanza fluorescente sembra avere capacità rigenerative. Ormai sazio Trico, infine, si addormenta con il ragazzo al suo fianco. Il ragazzo viene svegliato da Trico che si è totalmente ripreso. Grazie allo scudo il ragazzo riesce a distruggere le armature viventi e i vetri tiffany, liberando gli ostacoli al loro passaggio. Proseguendo, Trico e il ragazzo giungono in un'altra "gabbia" dove stavolta Trico resiste alle onde emanate dal simbolo blu. Il ragazzo riesce a farlo distruggere da Trico con una scarica elettrica dalla coda. Servendosi dello scudo, il ragazzo e Trico riescono ad attivare i ponti di due torri permettendo così a Trico di prendere il volo e raggiungere la torre bianca. Trico e il ragazzo vengono attaccati dalle armature che vengono infine sgominate da Trico. Usando lo scudo sul piedistallo, Trico e il ragazzo accedono all'interno della torre.

I muri all'interno sono completamente di colore azzurro, riempiti di geroglifici indecifrabili; sono presenti anche dei vani dove sono riposte delle armature inattive prive di elmo. Risalendo la torre, Trico e il ragazzo giungono a un'enorme sfera bianca sorretta da colonne pieni di simboli stilizzati. Sotto di essa vi è una distesa di centinaia di barili vuoti. Risalendo la sfera sfruttando le colonne, i due giungono vicino a una enorme pala rotante che gira incessantemente. Trovata un'apertura, il ragazzo riesce a entrare nella sfera bianca: accede infine a una stanza con porte blu posizionate in modo circolare. Al centro una sfera luminosa che pulsa di luce blu è sospesa nel vuoto, protetta da una bolla oscura e da una gabbia sferica dal colore bluastro. La voce narrante rivela che essa è "Il signore della valle" ed è colui che comanda i Trico. Essa si mostra come una sorta di gigantesca antenna che si innalza per tutta la valle. Il ragazzo, servendosi dello scudo, riesce a bloccare temporaneamente la pala rotante permettendo così a Trico di raggiungerlo. Ispezionando la piattaforma i protagonisti trovano la rappresentazione in pietra della testa di un falco. In quello stesso momento ricompare il suono che aveva richiamato il Trico selvatico. L'antenna sulla cima della torre inizia a mandare onde sonore e improvvisamente dal cielo compaiono in volo decine di Trico muniti di armature. I Trico atterrano sulla piattaforma, avvicinandosi alla testa del falco rigurgitano nella bocca di questo delle bolle verdi contenenti dei corpi di bambini dell'età del ragazzo, ma i corpi sono totalmente neri, ricoperti dai tatuaggi simili a quelli del protagonista ma che si sono espansi in tutto il corpo. Successivamente dal falco fuoriescono dei barili contenenti il fluido che Trico e la sua razza mangiano, svelando così cosa essi contengono in realtà. I Trico si accorgono del ragazzo e lo attaccano.

Il giovane, perso lo scudo, viene protetto da Trico, ma gli altri della sua razza lo superano in numero e lo aggrediscono. Il ragazzo cerca di recuperare lo scudo per salvare il suo amico ma viene sbalzato via dal balcone con un colpo di artigli. Quando sembra essere giunta la fine, un Trico assale il ragazzo che però riesce a evitare il colpo aggrappandosi al suo piumaggio e risale in volo la torre per raggiungere il suo amico. Recuperato lo scudo, il ragazzo cerca di aiutare Trico ma la punta della sua coda viene staccata finendo nella stanza interna del signore della valle. Il ragazzo, entrato dentro la stanza, si serve della coda amputata di Trico e con alcuni colpi distrugge la sfera che esplode generando dei simboli fluorescenti e facendogli perdere conoscenza. L'influenza della sfera cessa e la luce viola minacciosa che brillava negli occhi dei Trico svanisce. Liberati dal suo controllo, i Trico si guardano intorno confusi e smarriti e molti, perso l'equilibrio, precipitano nel vuoto, così come quelli ancora in volo. Benché ferito Trico riesce a entrare nella stanza, trovando il ragazzo privo di sensi. Recuperato l'amico, Trico torna sulla piattaforma. Lo strato bianco luminoso che ricopriva la torre inizia a sgretolarsi, spostando la scena della stanza del sarcofago dove avviene la stessa cosa. L'antenna della torre infine crolla, indicando che il Signore della Valle è stato distrutto definitivamente. Intanto Trico con un balzo dispiega le ali riuscendo a prendere il volo. Sotto di loro, in una torre, si trova in salvo il Trico che aveva aggredito in precedenza i due protagonisti, anche lui non più sotto gli influssi della sfera. Raggiunta la cima della valle, Trico posa a terra il ragazzo che mostra una pelle biancastra e sembra apparentemente morto. Trico inghiotte il bambino e con un balzo supera la parete rocciosa facendo rotta verso il villaggio del ragazzo.

Atterrato malamente nel villaggio, Trico viene circondato dagli abitanti armati di lance. Trico rigurgita in quel momento il ragazzo che tossisce, rivelando che è ancora vivo. Trico spinge delicatamente col muso il ragazzo verso gli abitanti che lo soccorrono, venendo raccolto da quello che sembra essere suo padre, lo porta fra le braccia delicatamente dagli altri abitanti e uno di loro chiama per nome il bambino "Ichi". Così il piccolo Ichi, a malincuore, per poter proteggere il suo amico dall'attacco degli abitanti, usando le sue poche forze, chiede a Trico di andarsene. Trico dopo uno sguardo triste verso il suo caro amico Ichi, spiegando le ali prende la rincorsa con un balzo per poi prendere il volo allontanandosi nel cielo.

La voce narrante di Ichi dice infine che quella fu l'ultima volta che vide il suo amico Trico, mentre il capo villaggio ammette che con le ferite che aveva, Trico non sarebbe sopravvissuto. Tempo dopo, dei bambini monaci trovano ricoperto dalla terra lo scudo che si rivela essere quello appartenuto a Ichi. I bambini vengono raggiunti da un adulto con dei tatuaggi sulla pelle rivelandosi essere Ichi ormai adulto. Quella stessa notte, Ichi, in compagnia dei bambini, tra cui quello che sembra essere suo figlio, innalza lo scudo verso il cielo proiettando un fascio di luce raggiunge il Nido. Viene mostrata quindi la caverna in cui è iniziata la storia dove Trico e Ichi si incontrarono la prima volta.

Due paia di occhi luminosi di un Trico si accendono nel buio come se avesse percepito lo scudo. Successivamente altri occhi più piccoli si accendono emettendo il verso di quello che sembra essere un cucciolo di Trico.

Modalità di gioco

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Come i giochi precedenti Ico (2001) e Shadow of the Colossus (2005), The Last Guardian è in terza persona e combina enigmi ambientali con parti di esplorazione e combattimento. Il giocatore controlla un ragazzino che deve cooperare con una creature per metà uccello e per metà mammifero, Trico, per risolvere enigmi ed esplorare gli ambienti. Il nome della creatura, Trico (トリコ, Toriko), può essere derivata dal significato di "prigioniero" (虜, toriko), "piccolo di uccello" (鳥の子, tori no ko), o una parola composta da "uccello" (鳥, tori) e "gatto" (猫, neko).

Il ragazzino può arrampicarsi sulle strutture, portare oggetti come barili e azionare meccanismi come le leve. Le dimensioni e l'agilità di Trico gli permettono di raggiungere aree che il ragazzino non può raggiungere da solo, e combattere contro le guardie che cercano di catturare il ragazzino. Al contrario, ci sono ostacoli che spaventano Trico e che non lo fanno andare avanti e che devono essere rimossi dal ragazzino. Il ragazzino deve anche cercare dei barili per dare da mangiare a Trico quando è affamato, accarezzarlo per calmarlo dopo una battaglia e rimuovere le lance scagliate contro Trico dai nemici.

Con il tempo il ragazzino impara a dare ordini a Trico in modo da sfruttarlo salendo su di lui e raggiungendo posti altrimenti inaccessibili. Sebbene i giocatori siano incoraggiati ad addestrare Trico e a muoversi verso la giusta direzione, le nuove aree possono essere scoperte lasciando Trico vagare da solo.

Se il ragazzino viene catturato dalle guardie, o cade da una grande altezza, il giocatore ritorna all'ultimo checkpoint.

  • Ragazzo (イチ?, Ichi): il protagonista del gioco, nonché alter ego del narratore. Appare come un giovane ragazzino i cui abiti ricordano quelli dei monaci buddhisti e con le braccia tatuate. Viene rapito all'inizio del gioco da Trico come molti altri bambini, detti Prescelti. Per un incidente non subisce il destino degli altri. La squadra di sviluppo non ha mai dichiarato il nome del ragazzo, solo una dichiarazione di Ueda ha dato luce al nome del ragazzo, dicendo solo che il nome si sente udire dagli abitanti nella scena finale quando viene riportato al villaggio da Trico, effettivamente nel momento che uno degli abitanti lo prende in braccio (probabilmente si tratta del padre del bambino) e lo porta fra la folla, si sente in quel preciso momento il nome "Ichi" che si può definire il nome del bambino secondo informazioni dateci dallo stesso Ueda.
  • Trico (トリコ?, Toriko): un'enorme creatura simile a una chimera con il corpo e la testa simili a quelli di un gatto, o di un cane, ma completamente ricoperti di piume, degli abbozzi di corna sopra la fronte e un paio di ali. Il nome della creatura è un gioco di parole: infatti può essere inteso nel senso di "prigioniero" (?, toriko) o di "uccellino" (鳥の子?, tori no ko), ma anche come una parola macedonia tra "uccello" (?, tori) e "gatto" (?, neko).[4] Sembra avere molta paura di vetri Tiffany in cui è disegnato un occhio gigante. Si scopre non essere l'unico della sua specie e che molti altri suoi simili sono rinchiusi nei sotterranei della città abbandonata. Non sembrano avere un determinato sesso ed è probabile che la razza di Trico sia asessuata.
  • Soldati armatura: misteriose armature vuote, piene solo di fumo nero che si muovono liberamente per le antiche rovine. Non è ben chiaro cosa siano in realtà. Il loro aspetto fisico tuttavia riscontra parecchia somiglianza con i colossi di Shadow of the Colossus. Alla presenza del ragazzo-monaco lo attaccano cercando di catturarlo per portarlo all'interno di misteriose porte. Sull'elmo sono presenti delle corna simili a quelle che Trico ha sulla fronte, che brillano di luce verde/azzurra.
  • Il Signore della Valle: È la misteriosa entità che permea e controlla il Nido dei Trico dentro alla montagna. Viene presentato verso la fine del gioco come una sfera fluttuante dentro a una gabbia luminescente blu, racchiuso dentro una bolla oscura. Esso è collegato a una grande antenna che manda segnali ai Trico potendoli controllare e che è lui a emanare le potenti onde sonore per richiamare i Trico a sé. Oltre ai Trico può controllare i soldati-armatura e che probabilmente può vedere attraverso di loro. Da alcuni indizi ritrovati sembra che il Signore della Valle sia il misterioso gigante umanoide chiuso dentro al sarcofago all'inizio della storia dove il bambino recuperò lo scudo e che la sfera dentro alla bolla oscura possa racchiudere il suo cervello collegandolo alla gigantesca antenna come supporto vitale. Il sarcofago è la sola prova evidente che il Signore della Valle, non fosse un essere umano e che apparteneva a qualche tipo di razza sconosciuta. Usando l'antenna invia i Trico a rapire bambini in giro per il mondo e a riversarli nel macchinario che collega la sua mente all'antenna, probabilmente allo scopo di nutrirsi o rigenerarsi.

The Last Guardian è stato in lavorazione fin dal 2007, anno in cui venne presentato con un trailer in CGI, ma il suo sviluppo è stato molto travagliato. Il gioco è stato annunciato nel giugno del 2009, durante la conferenza di Sony all'E3 2009, con il nome di Project Trico e se ne prevedeva l'uscita per la fine del 2011 come esclusiva PlayStation 3[1]; in seguito ha però sofferto di numerose complicazioni[5] e ritardi, tra cui la separazione di Fumito Ueda[1][6] da Sony nel dicembre del 2011[7][8] (è comunque rimasto a capo del progetto).

Durante il 2014 The Last Guardian non era più considerato una priorità dell'azienda,[9] ma è stato ufficialmente reintrodotto all'E3 2015, in cui è stata annunciata la sua pubblicazione per la fine del 2016 come esclusiva PlayStation 4.[2] All'E3 2016 è stato confermato che il gioco sarebbe stato disponibile nei negozi a partire dal 25 ottobre 2016,[10] ma il 12 settembre seguente ha subìto un nuovo rinvio, questa volta al 6 dicembre.[11]

  1. ^ a b c d e The Last Guardian, in Play Generation, n. 62, Edizioni Master, gennaio 2011, p. 21, ISSN 1827-6105 (WC · ACNP).
  2. ^ a b c E3 2015: Sony apre la conferenza con il gameplay di The Last Guardian, su games.hdblog.it, Games HDblog, 16 giugno 2015. URL consultato il 9 dicembre 2016.
  3. ^ The Last Guardian, in Play Generation, n. 63, Edizioni Master, febbraio 2011, p. 24, ISSN 1827-6105 (WC · ACNP).
  4. ^ Da Hitokue no Ōwashi Trico, pubblicato sulla rivista Shūkan Famitsū (giugno 2009).
  5. ^ Ritardano i capolavori di Ueda, in Play Generation, n. 67, Edizioni Master, giugno 2011, p. 7, ISSN 1827-6105 (WC · ACNP).
  6. ^ L'ultimo... cucciolo?, in Play Generation, n. 65, Edizioni Master, aprile 2011, p. 7, ISSN 1827-6105 (WC · ACNP).
  7. ^ Ueda, Sony e il gioco infinito, in Play Generation, n. 75, Edizioni Master, gennaio 2012, p. 5, ISSN 1827-6105 (WC · ACNP).
  8. ^ Fumito Ueda lascia Sony, in Play Generation, n. 75, Edizioni Master, gennaio 2012, p. 7, ISSN 1827-6105 (WC · ACNP).
  9. ^ Paolo Sirio, The Last Guardian sarà mostrato "quando sarà pronto", su eurogamer.it, Eurogamer.it, 10 giugno 2014. URL consultato il 9 dicembre 2016.
  10. ^ Edy Bernardini, E3 2016: The Last Guardian ha una data di uscita e un nuovo trailer, su eurogamer.it, Eurogamer.it, 14 giugno 2016. URL consultato il 9 dicembre 2016.
  11. ^ Marco Procida, The Last Guardian è stato rinviato al 7 dicembre 2016, su eurogamer.it, Eurogamer.it, 12 settembre 2016. URL consultato il 9 dicembre 2016.

Altri progetti

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