Trachelectomia

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Trachelectomia
Procedura chirurgica
In questa figura sono mostrate le parti dell'apparato genitale femminile che vengono rimosse durante una trachelectomia radicale
TipoChirurgia
Anestesiaanestesia generale, subaracnoidea o peridurale.
MeSHD000069339

In oncologia ginecologica, la trachelectomia, detta anche cervicectomia, è la rimozione chirurgica della cervice uterina. Poiché il corpo uterino viene preservato, questo tipo di intervento è un'alternativa chirurgica a un'isterectomia radicale che preserva la fertilità, ed è quindi generalmente effettuato per curare da un cancro cervicale in stadio non ancora avanzato le pazienti idonee e ancora in età fertile che ne sono affette.

Generalmente parlando esistono due varianti di trachelectomia: quella "semplice" e quella "radicale".[1] Tra i tipi di anestesia adottabili per una trachelectomia figurano: l'anestesia generale, quella subaracnoidea e quella peridurale.

Con l'espressione "trachelectomia semplice" ci si riferisce alla rimozione della sola cervice e del canale endocervicale con un intervento che può essere considerato una procedura di conizzazione cervicale molto ampia.[1]

Il nome ufficiale di questo tipo di intervento è "trachelectomia vaginale radicale"; talvolta esso è anche chiamato "intervento di Dargent" dal nome di Daniel Dargent (1937-2005) il chirurgo ginecologico francese che per primo lo eseguì nel 1993.[2]

L'aggettivo "radicale" è utilizzato per indicare che, in aggiunta alla cervice, l'operazione comporta anche l'escissione del parametrio, ossia dei tessuti connettivi adiacenti all'utero avvolgendone il terzo inferiore del corpo e la porzione posteriore del collo, e della parte superiore della vagina, circa 2 cm, compresa la cupola vaginale, che viene suturata all'utero dopo la rimozione della cervice. Inoltre, per valutare la diffusione del tumore ai linfonodi l'operazione è di solito preceduta da una linfoadenectomia.[3][4][5]

La trachelectomia radicale è considerata il trattamento ottimale per le donne di età inferiore ai 40 anni con il desiderio di preservare la fertilità e un cancro cervicale allo stadio IA2 o stadio IB1 lieve; più specificamente, tale intervento si ritiene opportuno quando la malattia consiste in un tumore con una dimensione minore o uguale a 2 cm e che non si sia diffuso ai linfonodi.[6][7] Tuttavia, esso non è ancora considerato lo standard di cura, che rimane invece l'isterectomia.[8]

Per quanto riguarda le neoplasie della cervice uterina alla stadio 1A1, quindi quelle allo stadio meno avanzato, il trattamento standard è invece considerato essere la conizzazione.

Trachelectomia e altri trattamenti

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I dati sui risultati a lungo termine sono limitati. Tuttavia, sembra che la recidiva del cancro e la morte ad esso dovuta siano simili per la trachelectomia rispetto ai trattamenti standard (isterectomia radicale e radiazioni).[9] I tassi di recidiva del cancro e di mortalità associati a questa procedura sono rispettivamente di circa il 5-10% e di circa il 3%.[4][10]

Gravidanza post-trachelectomia

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Le pazienti in grado di concepire dopo essere state sottoposte a in intervento di trachelectomia vaginale radicale sono circa il 70% del totale.[9] Tuttavia, l'assenza della cervice aumenta il rischio di aborto spontaneo e di parto pretermine.[11]
In ogni caso il parto successivo a una trachelectomia avviene con taglio cesareo.[12]

  1. ^ a b Cancro della cervice - Una guida ESMO per la paziente (PDF), ESMO, p. 23. URL consultato il 20 settembre 2021.
  2. ^ Daniel Dargent et al., Laparoscopic vaginal radical trachelectomy, in Cancer, vol. 88, n. 8, American Cancer Society, 15 aprile 2020, pp. 1877-1882. URL consultato il 20 settembre 2021.
  3. ^ C. Tanguay et al., Vaginal radical trachelectomy in the treatment of cervical cancer: the role of frozen section, in Int. J. Gynecol. Pathol., vol. 23, n. 2, aprile 2004, pp. 170-5, DOI:10.1097/00004347-200404000-00012, PMID 15084846.
  4. ^ a b Pedro T. Ramirez e Gloria Salvo, Tumore della cervice uterina, in Manuale MSD, Merck Sharp & Dohme Corp.. URL consultato il 10 settembre 2021.
  5. ^ F. Sopracordevole, Management del carcinoma microinvasivo della cervice uterina Stadio FIGO IA1 (PDF), in La colposcopia in Italia, XVIII, n. 3, pp. 14-17. URL consultato il 10 settembre 2021.
  6. ^ R. De Vincenzo e C. Ricci, Trattamento del carcinoma cervicale (PDF), in Gravidanza e infezioni del tratto genitale inferiore. URL consultato il 19 settembre 2021.
  7. ^ J. Pahisa, Vaginal approaches to fertility-sparing surgery in invasive cervical cancer, in Gynecol. Oncol., vol. 110, 3S2, settembre 2008, pp. S29-S32, DOI:10.1016/j.ygyno.2008.05.005, PMID 18585766.
  8. ^ Pedro T. Ramirez e C. Levenback, Radical trachelectomy: is it here to stay?, in Gynecol. Oncol., vol. 94, n. 3, 2004, pp. 611-3, DOI:10.1016/j.ygyno.2004.07.031, PMID 15350348.
  9. ^ a b P. Dursun et al., Radical vaginal trachelectomy (Dargent's operation): a critical review of the literature, in Eur. J. Surg. Oncol., vol. 33, n. 8, ottobre 2007, pp. 933-41, DOI:10.1016/j.ejso.2006.11.021, PMID 17208407.
  10. ^ M. E. Beiner e A. Covens, Surgery insight: radical vaginal trachelectomy as a method of fertility preservation for cervical cancer, in Nat. Clin. Pract. Oncol., vol. 4, n. 6, giugno 2007, pp. 353-61, DOI:10.1038/ncponc0822, PMID 17534391.
  11. ^ J. A. Jolley et al., Management of pregnancy after radical trachelectomy: case reports and systematic review of the literature, in Am. J. Perinatol., vol. 24, n. 9, ottobre 2007, pp. 531-9, DOI:10.1055/s-2007-986680, PMID 17899494.
  12. ^ Beatrice Rogai, Il ruolo dell'ostetrica nei parti cesarei, Universo Libreria, 2020, pp. 22.

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