Tram ATM serie 4900
Tram ATM serie 4900 | |
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Vettura tranviaria articolata a 3 casse | |
Vettura 4938 in piazza Cordusio | |
Anni di costruzione | 1976-1978 |
Anni di esercizio | dal 1976 |
Quantità prodotta | 100 (4900-4999) |
Costruttore | Fiat Ferroviaria (I serie) Stanga (II serie) |
Lunghezza | 29210 mm |
Larghezza | 2380 mm |
Altezza | 3750 mm |
Capacità | 60 posti a sedere 210 posti in piedi |
Quota del piano di calpestio | 942 mm |
Scartamento | 1445 mm |
Interperno | 7200 mm |
Passo dei carrelli | 1800 mm |
Massa in servizio | 50,2 t (I serie) 50,0 t (II serie) |
Massa a vuoto | 31,8 t (I serie) 31,6 t (II serie) |
Rodiggio | Bo'2'2'Bo' |
Diametro ruote | 690 mm |
Potenza oraria | 2 x 145 kW (I serie) 2 x 148 kW (II serie) |
Velocità massima omologata | 60 km/h |
Alimentazione | elettrica da linea aerea |
Tipo di motore | 2 tipo TIBB GLM 1354 K (I serie) 2 tipo AEG USG 6456r1 (II serie) |
Dati tratti da: Cornolò e Severi (1987), p. 139 ATM - Scheda serie 4900 1º Lotto ATM - Scheda serie 4900 2º Lotto |
Le vetture tranviarie serie 4900 dell'ATM di Milano (conosciute anche come Jumbotram) sono una serie di vetture tranviarie articolate a tre casse, utilizzate sulla rete tranviaria cittadina.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]All'inizio degli anni settanta del XX secolo, l'ATM di Milano ipotizzò la costruzione di alcune linee di metropolitana leggera di superficie (MLS), allo scopo di integrare e potenziare l'esistente rete tranviaria senza ricorrere a costose metropolitane interrate.
Per tale evenienza nel 1971 la Breda presentò il progetto di un veicolo ideato appositamente per l'esercizio delle MLS: avrebbe avuto due casse, rodiggio B'2'B', e pianale ribassato nella parte compresa fra i due carrelli motori d'estremità[1].
L'ATM tuttavia rifiutò il progetto, ritenendo rischiosa l'adozione del pianale ribassato (che all'epoca costituiva una novità pressoché assoluta); inoltre l'interperno elevato di questi mezzi ne avrebbe reso impossibile l'uso sulle linee tranviarie tradizionali, confinandoli alle sole future MLS, per le quali non si riuscivano a reperire i finanziamenti[1].
Pertanto l'azienda, sulla scia dei buoni risultati ottenuti con i "jumbotram" serie 4800, si orientò verso un veicolo a tre casse, e affidò il progetto alla OM, da poco assorbita nel gruppo Fiat[2].
Avendo rinunciato al pianale ribassato, e quindi alla possibilità di accesso a raso, si decise di prevedere per le future MLS delle banchine di fermata alte 660 mm dal piano del ferro[3], così da consentire un accesso facilitato (le nuove vetture avrebbero avuto il pianale a 942 mm dal piano del ferro)[2].
La costruzione della serie di 100 vetture venne ordinata al consorzio GAI, che ripartì l'ordinazione fra la Fiat Ferroviaria (50 unità numerate da 4900 a 4949) e la Stanga (50 unità numerate da 4950 a 4999)[4]. Le due serie si differenziavano per l'equipaggiamento elettrico (Marelli-ASGEN per le Fiat, AEG-Telefunken per le Stanga) e per altri piccoli particolari[5]. I carrelli, di nuovo tipo, furono costruiti dalla Stanga su licenza Schlieren[4].
Le 4900 furono consegnate dal 1976 al 1978[6] e utilizzate sulle linee tranviarie tradizionali, in attesa dell'auspicata costruzione delle MLS (che non avverrà mai).
Il progetto estetico, curato dagli architetti Koenig e Segoni[4], si caratterizzava per le estremità asimmetriche, così da consentire la disposizione delle porte in linea, a filo delle banchine[5]. Tuttavia, essendosi riscontrati problemi nell'esercizio (in curva le estremità uscivano fuori sagoma), le code furono ricostruite in forma simmetrica fra il 1982 e il 1984[5].
A partire dal 2008 alcune unità sono state dotate di impianto per l'aria condizionata[7] (4918, 4922, 4923, 4947, 4951 - 4999), mentre nel 2011 la vettura 4950 è stata sottoposta ad un intervento di revamping sia estetico che funzionale al fine di mettere a punto un graduale rinnovamento della serie. Dopo una lunga fase di test e controlli condotti dall'azienda sulla rete tranviaria, nel 2014 tale unità è entrata in servizio effettivo ed entro la metà del 2015 vennero consegnate altre 19 unità ricostruite da parte della società AnsaldoBreda[8]. Al 2018 si contavano complessivamente 40 tram revampizzati in servizio su un totale dei 51 previsti dal contratto, terminato con la fornitura delle ultime vetture a fine 2019.
Le vetture revamping sono dotate di nuovi motori, azionati tramite inverter in luogo dell'originale azionamento reostatico, climatizzazione, nuovi sistemi di illuminazione ed arredi interni; inoltre sono stati aggiunti l'impianto di videosorveglianza e dell'azionamento elettrico delle porte in sostituzione di quello pneumatico.
L'accesso centrale è stato dotato di una rampa estraibile per l'accesso agli utenti che utilizzano sedie a rotelle, il servizio è però sostanzialmente inutilizzabile, sia per problemi meccanici intrinseci sia perché solo una minoranza delle fermate sono adatte all'estrazione della rampa.
Nel 2023 le vetture non soggette a revamping ancora circolanti hanno ricevuto la livrea giallo Milano che è andata progressivamente a sostituire l'originaria "arancio ministeriale", così da uniformare la colorazione a quella degli altri tram milanesi, utilizzando però uno schema differente da quello delle 4900 revamping.
Utilizzo vetture
[modifica | modifica wikitesto]Le vetture tram serie 4900 sono attualmente utilizzate sulle linee 2-3-12-16-24 e 27, tra normali e rinnovati.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Koenig (1985), p. 224.
- ^ a b Koenig (1985), p. 225.
- ^ Koenig (1985), p. 228.
- ^ a b c Cornolò e Severi (1987), p. 133.
- ^ a b c Cornolò e Severi (1987), p. 134.
- ^ Cornolò e Severi (1987), p. 139.
- ^ Jumbotram più freschi, in I Treni, n. 309, Salò, Editrice Trasporti su Rotaie, novembre 2008, p. 9, ISSN 0392-4602 .
- ^ Tram 4900 rinnovato, su atm.it (archiviato dall'url originale il 20 dicembre 2014).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Francesco Ogliari, Milano in tram. Storia del trasporto pubblico milanese, Milano, Hoepli, 2006, ISBN 88-203-3719-3.
- Giovanni Cornolò, Giuseppe Severi, Tram e tramvie a Milano 1840-1987, Milano, Azienda Trasporti Municipali, 1987, ISBN non esistente.
- Giovanni Klaus Koenig, Il tram a pianale ribassato: storia e sviluppi, in Ingegneria Ferroviaria, maggio 1985, pp. 223-241.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su tram ATM serie 4900
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Scheda tecnica (vetture 4900-4949), su miol.it.
- Scheda tecnica (vetture 4950-4999), su miol.it.
- Scheda sulle vetture, su museoscienza.org.