Tre camerati (film)
Tre camerati | |
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Margaret Sullavan in una scena del film | |
Titolo originale | Three Comrades |
Lingua originale | inglese |
Paese di produzione | Stati Uniti d'America |
Anno | 1938 |
Durata | 100 min |
Dati tecnici | B/N rapporto: 1,37:1 |
Genere | drammatico |
Regia | Frank Borzage |
Soggetto | Erich Maria Remarque (romanzo) |
Sceneggiatura | F. Scott Fitzgerald e Edward E. Paramore Jr. Joseph L. Mankiewicz (non accreditato) |
Produttore | Joseph L. Mankiewicz |
Casa di produzione | Metro-Goldwyn-Mayer |
Fotografia | Joseph Ruttenberg Karl Freund (non accreditato) |
Montaggio | Frank Sullivan Slavko Vorkapich (montaggio effetti) |
Musiche | Franz Waxman |
Scenografia | Cedric Gibbons Paul Groesse, Edwin B. Willis (associati) |
Interpreti e personaggi | |
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Tre camerati (Three Comrades) è un film del 1938, diretto da Frank Borzage, tratto dall'omonimo romanzo di Erich Maria Remarque che era stato pubblicato in Svizzera nel 1937 con il titolo originale Drei Kameraden[1].
Trama
[modifica | modifica wikitesto]Difficile è la vita del primo dopoguerra in Germania, paese sconfitto, gravato da pesanti ripercussioni economiche e morali, quando i tre amici e commilitoni Erich, Otto e Gottfried cercano con difficoltà e in ristrettezze di reinstaurare la loro vita civile gestendo assieme un'autofficina. Reduci tutti e tre dal servizio nell'aviazione, sono provetti meccanici e riescono ad assemblare un'autovettura dotata di elevata performatività – e che suscita l'ammirazione di diversi appassionati di automobili, che vorrebbero comperarla incontrando costantemente il diniego da parte dei tre, fortemente legati al loro prototipo -, auto battezzata "Baby" (come l'aereo di Erich durante la guerra), che in seguito adibiscono a taxi.
Anche per i civili rimasti in patria durante l'avventura bellica la quotidianità è stata e continua ad essere caratterizzata da privazioni non solo materiali, ma che affliggono anche il sentire psicologico personale di ognuno, lasciando ciascuno nella disillusione e disperazione riguardo al loro possibile futuro: fra di essi vi è la giovane Patricia Hollmann, ironicamente figlia di un genitore tedesco e di uno inglese – ovvero, fino a poc'anzi, nemico. L'incontro fortuito di Patricia con i tre camerati, però, riesce a dare qualche barlume di speranza a tutti.
Ne nasce una relazione amorosa fra Patricia e Erich, nonché un sodalizio fra tutti e quattro, decisi a riaquistare insieme dignità e positività. Ma Patricia ha anche un ulteriore problema: la sua salute cagionevole, verosimilmente dovuta a tubercolosi, la porta in un sanatorio. I tre compagni sono ormai ridotti a due (dopo che Gottfried viene ucciso in uno dei torbidi che caratterizzano l'epoca) quando Patricia si sottopone ad un delicato intervento chirurgico, che potrebbe salvarle la vita, e per sostenere l'alto costo del quale Erich e Otto vendono infine "Baby". Nonostante questo, Patricia, dopo l'operazione, muore. Otto ed Erich, per quanto afflitti, e nonostante la perdita, non abbandonano la loro intenzione – originata innanzitutto dalla defunta Patricia - di volgere la loro vita in positivo, e partono per il Sudamerica, in cerca di una nuova possibile fortuna (o di un nuovo fallimento).
Produzione
[modifica | modifica wikitesto]L’Hollywood Reporter del 10 luglio 1936 uscì con la notizia che la MGM aveva comperato i diritti del nuovo romanzo di Erich Maria Remarque cui si dava il titolo di Comrades. Nel luglio del 1937, ovvero l'anno seguente, si annunciava che il film avrebbe avuto come protagonisti Robert Taylor, Joan Crawford e James Stewart (Taylor sarebbe rimasto nel cast, mentre gli altri due attori sarebbero stati sostituiti da Margaret Sullavan e Franchot Tone)[1].
Le riprese del film, prodotto dalla Metro-Goldwyn-Mayer (MGM), controllata dalla Loew's Incorporated (A Frank Borzage Production), iniziarono il 4 febbraio e finirono il 2 aprile 1938[1].
Distribuzione
[modifica | modifica wikitesto]Il copyright del film, richiesto dalla Loew's Inc., fu registrato il 26 maggio 1938 con il numero LP8065[1].
Riconoscimenti
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1938 il National Board of Review of Motion Pictures l'ha inserito nella lista dei dieci migliori film dell'anno[2].
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- John Douglas Eames, The MGM Story, Londra, Octopus Book Limited, 1975, ISBN 0-904230-14-7.
- Joe Morella, Edward Z. Epstein e John Griggs, The Films of World War II, Secaucus, New Jersey, The Citadel Press, 1980, ISBN 0-8065-0482-X.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Tre camerati
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Three Comrades, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Tre camerati, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Tre camerati, su AllMovie, All Media Network.
- (EN) Tre camerati, su Rotten Tomatoes, Fandango Media, LLC.
- (EN, ES) Tre camerati, su FilmAffinity.
- (EN) Tre camerati, su Box Office Mojo, IMDb.com.
- (EN) Tre camerati, su TV.com, Red Ventures (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2012).
- (EN) Tre camerati, su AFI Catalog of Feature Films, American Film Institute.