Tschurtschenthaler

Tschurtschenthaler (pronuncia [ˌʧurʧen'talə:]) è un nome di famiglia altoatesino/sudtirolese, piuttosto diffuso soprattutto in Alto Adige/Südtirol, in particolare nel comune di Sesto Pusteria, dove nel 2021 il 9,1% dei residenti portava quel cognome.[1]

Esso viene spesso indicato come uno dei cognomi italiani più lunghi (se non il più lungo in assoluto), essendo scritto con 18 lettere[2]. Il nome deriva dal toponimo Tschurtschenthal (letteralmente "valle delle Pigne"[3]), località nei pressi di Sesto. Non a caso, Tschurtschenthaler è il cognome più diffuso in questo comune[4], anche se lo si trova in numerose altre località, anche al di fuori dell'Alto Adige, nonché in Germania e in Austria[5]. Il cognome è pure attestato con grafia italiana come Ciurcentaler[6].

Durante il periodo di italianizzazione dell'Alto Adige, nella sua opera Elenco dei cognomi dell'Alto Adige, il senatore Tolomei "traduceva" Tschurtschenthaler con "Pigna, Dallepigne, Dallavalle, Valle".

La famiglia è di antica origine[7], e nel corso della storia numerose personalità con questo cognome si sono rese celebri. In particolare, si possono ricordare:

In epoca successiva:

  1. ^ So heißt Südtirol, a cura dell'ufficio di statistica della provincia di Bolzano.
  2. ^ Marcella Gaudina, "L'Italia dei cognomi", articolo del 28-3-2004 su news2000.libero.it Archiviato il 27 dicembre 2005 in Internet Archive. (consultato 4-1-2009)
  3. ^ Demetz (1996: 104): "Tschurtsch = Tannenzapfen" (cioè: "pigna")
  4. ^ Risultato del motore di ricerca per i cognomi in Trentino-Alto Adige[collegamento interrotto]. (consultato il 4-1-2009)
  5. ^ Per la distribuzione in Italia, si può consultare il sito Gens; per quella in Germania e Austria, il sito Geogen.
  6. ^ a b Carlo Ciurcentaler fu un volontario caduto della prima guerra mondiale nato a Trento nel 1894 e morto a Caporetto il 2 dicembre 1915, come ricorda una targa visibile sul sito Pro Hereditate. (consultato 4-1-2009)
  7. ^ Su origine e storia della famiglia, v. Tschurtschenthaler (1941).
  8. ^ Anton von Tschurtschenthaler: Col di Lana 1916. Erinnerungen des letzten Verteidigers. Universitätsverlag Wagner, Innsbruck 1957 (Schlern-Schriften, Vol. 179)
  9. ^ Dati desunti da Rosenthal (1954), p. 180. V. anche Kutsch & Riemens (1991: 1874), s.v.
  10. ^ Su di lui si veda Mitterrutzner (2005)
  11. ^ Diego Leoni, Patrizia Marchesoni, Achille Rastelli (a.c.): La macchina di sorveglianza: la ricognizione aerofotografica italiana e austriaca sul Trentino: 1915-1918, Museo storico del Trentino, Trento 2001 ISBN 978-88-7197-047-9
  12. ^ Una breve scheda biografica con fotografia si trova sul sito delle edizioni Raetia Archiviato il 2 luglio 2011 in Internet Archive.. Per le sue pubblicazioni, si veda la bibliografia.
  13. ^ V. la scheda IAAF e l'articolo "Gran Premio del Mezzofondo: il festival della corsa premia Agnes Tschurtschenthaler e Stefano Cugusi" di Fidal Trentino Magazine, 6 agosto 2008(consultato 4-1-2009)
  • Ausstellung zum Gedenken an den Architekten Ivo von Tschurtschenthaler: 1885 - 1969; in der Dominikanergalerie im Februar 1970, Bozen 1970.
  • (DE) Hanspeter Demetz, Lexikon Südtirolerisch-Deutsch, Bolzano, Rætia, 1996. - ISBN 88-7283-089-3
  • (DE) Alexia Mitterrutzner, Johann Tschurtschenthaler: ein Leben für die Heimat Südtirol in der Zeit der Not, Vahrn, Suedmedia, 2005
  • (DE) K. J. Kutsch, Leo Riemens, Grosses Sängerlexikon: Ergänzungsband, Francke, 1991. - ISBN 3317017635
  • (EN) Harold Rosenthal (ed.), Opera Annual 1954-1955, London, John Calder, 1954 ("Appendix III. Operatic Obituary - September 1939 to September 1954", pp. 179–183)
  • Ettore Tolomei, La restituzione del cognome atesino. Elenco dei cognomi dell'Alto Adige deformati o stranieri, con le forme adottate per la restituzione o versione, 1936-XVI, rist. anastatica a cura del Südtiroler Heimatbund col titolo Die gewaltsame Italianisierung der Familiennamen in Südtirol. Wie wäre heute mein Familienname?, Bolzano, 2003.
  • Ivo Tschurtschenthaler Alte Hoftipen (sic) der Bozner Gegend. Dokumente ihrer Eigenart. In Lichtbild, Bauzeichnungen und Wort, Innsbruck, Tiroler Graphik, 1959.
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