Type 07 SUM
Type 07 SUM | |
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Lancio di un missile Type 07 SUM | |
Descrizione | |
Tipo | missile antisommergibile |
Impiego | imbarcato sulle navi |
Sistema di guida | sistema di guida inerziale |
Costruttore | Technical Research and Development Institute (progetto) Mitsubishi Heavy Industries (costruzione) |
In servizio | 2007 |
Utilizzatore principale | Kaijō Jieitai |
Peso e dimensioni | |
Peso | 1.284 kg |
Lunghezza | 6,53 m |
Diametro | 450 mm |
Prestazioni | |
Vettori | navi di superficie |
Gittata | 30 km |
Velocità | supersonica |
Motore | razzo a combustibile solido a due stadi |
Esplosivo | siluro Type 97 oppure Type 12 |
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Il Type 07 SUM ( 07式垂直発射魚雷投射ロケット, Marunana shiki suichoku hassha gyōrai tōsha roketto) è un missile antisommergibile giapponese lanciabile da nave. Il nome Surface to Underwater Missile, spesso abbreviato in SUM, è stato adottato ufficialmente dalla Forza marittima di autodifesa giapponese per identificare questo tipo d'arma.
Il Type 07 SUM si è dimostrato nettamente superiore al precedente RUM-139 VL-ASROC sostituendolo sulle navi da guerra giapponesi.
Progetto
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1991 il Technical Research and Development Institute (TRDI) dell'Agenzia della Difesa giapponese avviò un programma per lo sviluppo di un missile antisommergibile con prestazioni superiori all'americano RUR-5 ASROC, all'epoca in servizio, e poi al successivo RUM-139 VL-ASROC. Dopo i primi studi di fattibilità, e le ricerche in merito, l'attività di sviluppo incominciò nel 1999 a svolgersi a pieno ritmo e con scopi definiti. Il programma prevedeva di concludersi nel 2005, con la realizzazione dei primi esemplari di serie, ma alcuni problemi tecnici ne provocarono il ritardo, e così il missile Type 07 entrò in servizio ufficialmente soltanto nel 2007. Tuttavia nonostante il lungo periodo di gestazione, il risultato fu eccellente, soddisfacendo appieno i requisiti fissati.
Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]Il Type 07 SUM è simile agli altri missili antisom, essendo costituito da un razzo vettore che trasporta nella parte anteriore un siluro che viene rilasciato nell'acqua, tuttavia ha prestazioni nettamente superiori, con maggiore velocità e gittata e migliore precisione e letalità. Le dimensioni sono contraddistinte da una lunghezza di 6,53 metri e un diametro di 450 mm, con un peso di 1.284 kg. Si evince perciò che quest'arma è molto più grande e pesante del RUM-139 VL-ASROC che ha sostituito, ed è perciò anche molto più potente.
Il Type 07 SUM viene lanciato da una delle celle del lanciatore verticale Mk 41, iniziando il volo immediatamente con la spinta del razzo a combustibile solido. Comincia poi una virata per inserirsi sulla rotta di intercettazione del bersaglio, diretto da un sistema di guida inerziale (INS). Il missile è stabilizzato da quattro alette posteriori, e altre quattro al centro della fusoliera, e può usare la spinta vettoriale (thrust vectoring) per correggere la rotta. Arrivato in prossimità del bersaglio, la parte anteriore si separa e rallenta scendendo con l'ausilio di un paracadute. Arrivato in acqua il siluro viene rilasciato e sganciato dal paracadute, così da poter avviarsi contro il bersaglio da colpire.
I siluri Type 97 e Type 12 impiegati dal missile, forniscono una maggiore sensibilità e sono dotati di apparati sonar più sofisticati che ne aumentano la letalità.
Impiego
[modifica | modifica wikitesto]Anche se ufficialmente dichiarato in servizio nel 2007, il missile Type 07 SUM venne ancora perfezionato negli anni successivi, divenendo pienamente operativo solo dopo il 2010. Le prime navi a utilizzarlo furono i cacciatorpediniere multiruolo della classe Akizuki, a partire dal 2013, seguiti dagli Asahi, unità molto simili, e poi dai cacciatorpediniere lanciamissili Maya e dalle fregate Mogami.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Clifford Funnell, Jane's Underwater Warfare Systems 2011-2012, Coulsdon, Jane's Information Group, 2011, ISBN 978-0710629494.
- Kaijinsha (ed.), Shipboard weapons of the World, in Ships of the World, n. 811, Tokyo, Kaijinsha, gennaio 2015, pp. 1-183.