Urbano Nono
Urbano Nono (Venezia, 5 gennaio 1849 – Longarone, 5 novembre 1925) è stato uno scultore italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Figlio di Francesco Luigi, bergamasco, e di Rosa Della Savia, udinese, e fratello maggiore del pittore Luigi. Dopo gli studi tecnici compiuti a Treviso lavorò nello studio di un ingegnere.
Nel 1883, a 35 anni, pur non averndo frequentato l'Accademia, realizzò un busto del padre, incoraggiato dall'amico scultore Enrico Chiaradia.[1] Nel 1884 Giovanna Barnaba Pegolo gli commissionò il monumento funebre per la figlia Elvira nel cimitero di Sacile.[1] Nel 1885 presentò A rimbalzello, una statua di gesso di un ragazzo che lancia un ciottolo sulla superficie dell'acqua (il rimbalzello), che si aggiudicò il premio Principe Umberto.[2][3] Nel 1887 partecipò all'Esposizione nazionale artistica di Venezia con 4 sculture: A rimbalzello, Belisario (medaglia d'oro),[4] Latro, e Cristo tentato.[3] Nel 1888 partecipò all'Esposizione di Belle Arti di Bologna, dove presentò Il torrente, e all'esposizione artistica internazionale di Monaco di Baviera, dove ripropose Belisario, vincendo la medaglia d'oro.[5] Ancora nel 1888 venne inaugurato il busto bronzeo di Giacomo Favretto nel cortile dell'Accademia di belle arti di Venezia.[6] Nel 1889 ripresentò all'Esposizione universale di Parigi Latro, premiato con la medaglia d'argento.[7]
Un comitato fiorentino gli commissionò la realizzazione di un monumento dedicato a Daniele Manin, che venne inaugurato a Firenze il 9 febbraio 1890 nell'omonima piazza, poi rinominata piazza Ognissanti.[8] Nel 1894 realizzò il monumento funebre in marmo e bronzo dedicato a Carlo Padoan nel cimitero di San Michele in Isola a Venezia.[9]
Realizzò la statua della Gloria che sormontava l'apice del fastigio del nuovo Palazzo delle Esposizioni destinato a ospitare l'Esposizione internazionale d'arte di Venezia.[10][11] Nel 1895 partecipò alla 1ª Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia con due opere: Il turbine, acquistato dal Ministero della pubblica istruzione, e Alla berlina.[12][13] Partecipò anche alle Biennali del 1897 (Respha e Filo a piombo, acquistato dal conte Filippo Grimani), del 1899, del 1901, del 1903 (anche componente del Comitato Ordinatore), del 1905, del 1907, del 1909 e del 1910.[12]
Il 13 febbraio 1900 avvenne lo scoprimento della lapide monumentale dedicata a Giacinto Gallina, nel terzo anniversario della morte, nel cimitero di San Michele in Isola a Venezia,[14] mentre nel febbraio 1898 veniva presentato il busto di Giacinto Gallina nell'atrio del teatro Filodrammatico di Trieste.[15][16] Ancora nel 1900 realizzò Cristo e figura femminile dolente per la famiglia De Parisi nel cimitero monumentale di Sant'Anna a Trieste.[17]
Il 4 luglio 1909 venne inauguato il colossale monumento a Pietro Fortunato Calvi, uno dei Martiri di Belfiore, a Pieve di Cadore,[18] distrutto dagli austriaci nel 1918.[19] Il 10 settembre 1911 venne inaugurato a Longarone il busto del patriota Jacopo Tasso;[20] travolto dal disastro del Vajont, del busto furono recuperati il basamento e la testa, poi restaurato dallo scultore Gianni Pezzei e ricollocato il 20 maggio 2000.[21] Realizzò anche la statua di Gesù Nazareno al centro della cappella della duchessa Giulia Melzi d'Eril Branca (1842–1913), progettata nel 1913-14 dall'architetto Luigi Broggi al cimitero Monumentale di Milano.[22]
Realizzò (tra il 1916 e il 1920) una copia in marmo del leone alato, simbolo di Venezia, posto all'esterno di Palazzo Venezia a Roma nell'angolo sinistro su via del Plebiscito.[23] Nel 1919 venne inaugurato il busto commemorativo in bronzo del fratello Luigi per il Cortile interno dell'Accademia di belle arti di Venezia.[24] La sua ultima opera fu l'Allegoria della Vittoria per il monumento ai caduti inaugurato a Sacile il 9 dicembre 1928.[25][26]
Omaggi postumi furono:
- presenza alla 15ª Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia (1926) di tre sculture in gesso (Gesù, Giotto, A rimbalzello);[12]
- presenza alla Mostra dei quarant'anni della Biennale (1935) della scultura Filo a piombo, prestata dalla Galleria d'arte moderna di Venezia.[27]
Vita privata
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1886 sposò Ginevra Charmet, cognata di Riccardo Selvatico,[28] sindaco di Venezia dal 1890 al 1895 e ideatore della Biennale di Venezia.
Opere
[modifica | modifica wikitesto]
- monumento funebre di Elvira Pegolo, cimitero di Sacile (1884)
- A rimbalzello (1885)
- Belisario, gesso dipinto, Museo Revoltella di Trieste (1887)
- Latro (1887)
- Cristo tentato (1887)
- Il torrente (1888)
- busto di Giacomo Favretto (1888)
- monumento a Daniele Manin, piazzale Galilei a Firenze (1890)
- monumento a Carlo Padoan, cimitero di San Michele in Isola a Venezia (1894)
- Gloria per il Palazzo delle Esposizioni di Venezia (1895)
- Il turbine, Galleria d'arte moderna di Roma (1895)
- Alla berlina (1895)
- Allegoria (1896)
- Respha (1897)
- Filo a piombo (1897)
- busto di Giacinto Gallina, Civico museo teatrale Carlo Schmidl di Trieste (1898)
- Dal torrente (1899)
- Il moscone (1899)
- lapide di Giacinto Gallina, cimitero di San Michele in Isola a Venezia (1900)
- Cristo e figura femminile dolente, cimitero monumentale di Sant'Anna a Trieste (1900)
- Decaduti (1901)
- Al nuoto (1902)
- Lotta (1903)
- Tatuaggio (1903)
- busto di Bendetto Brin, Acciaierie di Terni (1903)
- busto di Luigi Pastro (1903)
- Cristo dolente per la tomba Branca, cimitero di Pallanza (1904)
- Ex marmore excusa vita (1905)
- Sull'abisso (1906)
- Iris (1907)
- A Pompei (1907)
- David (1909)
- Discobolo (1909)
- monumento a Pietro Fortunato Calvi, distrutto (1909)
- Oceanide (1910)
- busto di Jacopo Tasso, Longarone (1911)
- statua di Gesù Nazareno, cimitero Monumentale di Milano (1913-14)
- leone alato, Palazzo Venezia (1916?-1920?)
- busto di Luigi Nono (1919)
- Allegoria della Vitoria, Sacile (1922-1925)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Stefania Miotto, «Dividiamo col cuore dei veri amici il vostro meritato trionfo»: Luigi Nono, Domenico Mazzoni e i Chiaradia di Caneva (PDF), su propordenone.org, 13 dicembre 2013.
- ^ Premio Principe Umberto, in Corriere della Sera, 15-16 settembre 1885, p. 3.
- ^ a b Nono Urbano, scultore, su Dizionario d'Arte Sartori.
- ^ Belisario, gruppo scultoreo, su Catalogo Patrimonio Culturale.
- ^ Tematiche di guerra al museo Revoltella: Urbano Nono e Georges Moreau de Tours, su Museo Revoltella, 16 giugno 2022.
- ^ Giorgio Busetto, Storia e documenti della presenza delle opere di Giacomo Favretto alla Biennale di Venezia (PDF), in Paolo Serafini (a cura di), Giacomo Favretto. Venezia, fascino e seduzione, Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale, 2010, p. 87.
- ^ Matteo Gardonio, Scultori italiani alle Esposizioni Universali di Parigi (1855-1889): aspettative, successi e delusioni, Università degli Studi di Trieste, 2007-2008, p. 109.
- ^ Monumento a Daniele Manin, su Palazzo Spinelli, 5 ottobre 2020.
- ^ Cristina Beltrami, Monumento a Carlo Padoan - Urbano Nono, su archivioscultura.blogspot.com, 6 luglio 2006.
- ^ Silvia Bruno, «per essere io, volere o no, un antesignano»: la strategia culturale di Bartolomeo Bezzi tra Monaco e Venezia, Venezia, Dipartimento di Storia delle Arti e Conservazione dei Beni Artistici "Giuseppe Mazzariol", 2008-2009, p. 117.
- ^ Museo Ottocento Bologna, su Instagram, 28 aprile 2024.
- ^ a b c Urbano Nono, su ASAC.
- ^ Urbano Nono, su Recta Galleria d'Arte.
- ^ In memoria di Giacinto Gallina, in Corriere della Sera, 13-14 febbraio 1900, p. 3.
- ^ Un busto a Giacinto Gallina, in Corriere della Sera, 16-17 febbraio 1898, p. 3.
- ^ Ritratto d'uomo: Giacinto Gallina, su Catalogo Patrimonio Culturale.
- ^ Cristo, figura femminile dolente, su Catalogo Patrimonio Culturale.
- ^ Pieve di Cadore inaugura un monumento al suo eroe P. F. Calvi, in La Stampa, 5 luglio 1909, p. 2.
- ^ Il monumento a Pietro Fortunato Calvi - opera dello scultore Urbano Nono - inaugurata nel 1909 e distrutta dagli austriaci nel 1918, su Dizionario d'Arte Sartori, 1º agosto 2024.
- ^ Raffaello Barbiera, L'avvocato Jacopo Tasso e il suo supplizio, in Ricordi delle terre dolorose, Milano, Fratelli Treves, 1918, pp. 1-12.
- ^ Renato Bona, Il longaronese Jacopo Tasso grande patriota risorgimentale, su Radio Più.
- ^ Edicola Giulia Melzi d'Eril Branca, su LombardiaBeniCulturali.
- ^ Palazzo Venezia, su Monno Roma.
- ^ Stefania Miotto, Alessandro Fadelli, Polcenigo: i luoghi di Luigi Nono, in Cristina Di Gleria e Marta Varutti (a cura di), Cultura in Friuli VI Settimana della cultura friulana Setemane de culture furlane 9-19 maggio 2019, Udine, Società filologica friulana, 2010, p. 235, ISBN 978-88-7636-334-4.
- ^ allegoria della Vittoria, su Catalogo generale dei Beni Culturali, 2015.
- ^ Opera d'arte allegoria della Vittoria, addio del soldato alla madre e alla sposa di Berti Giuseppe (1879/ 1945), Nono Urbano (1849/ 1925), Rossi G.no (notizie secolo XX prima metà), a Sacile, su Beni Culturali, 2015.
- ^ La «Mostra celebrativa dei 40 anni» sarà inaugurata a Venezia, in Corriere della Sera, 9 maggio 1935, p. 3.
- ^ Ginevra Charmet Nono, su geni.com, 13 marzo 2015.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Maria Elena Cazzaro, Urbano Nono scultore, Università degli Studi di Venezia, 1997-1998.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Eugenia Querci, NONO, Urbano, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 78, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 96190324 · ULAN (EN) 500072579 · GND (DE) 1034060899 |
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