Ursicino (vescovo di Torino)
Ursicino vescovo della Chiesa cattolica | |
---|---|
![]() | |
Incarichi ricoperti | Vescovo di Torino |
Nato | 529 |
Consacrato vescovo | 562 |
Deceduto | 20 ottobre 609, Torino |
Ursicino di Torino (529 – Torino, 20 ottobre 609) è stato vescovo di Torino dal 562 alla sua morte.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Scavi condotti nel 1843 nei pressi del duomo di Torino hanno portato alla scoperta della tomba del vescovo Ursicino e del suo epitaffio[1], che recita:
complevit omnes dies suos annos plus minus LXXX.
Depositio sancte memorie Ursicini episcopi
sub die tertiodecimo kalendas novembres indictione tertiadecima.»
In base ai dati cronologici contenuti in questo epitaffio, e se la tredicesima indizione corrisponde al 609, come comunemente accettato dagli storici, il vescovo Ursicino nacque nel 529, divenne vescovo nel 562, e morì a 80 anni, dopo 47 anni di episcopato, il 20 ottobre 609.
Ursicino visse in un'epoca difficile, quando l'Italia del nord venne conquistata dai Longobardi, che ben presto entrarono in conflitto con i Franchi, che a loro volta avevano occupato la Moriana e la val di Susa. Contestualmente i re franchi avevano favorito la creazione della diocesi della Moriana, con territorio sottratto alla diocesi di Torino; la nuova diocesi è documentata per la prima volta con il vescovo Iconio, presente al concilio di Mâcon nel 581.[2]
Fu questo contesto politico e religioso che spinse Ursicino a scrivere a papa Gregorio Magno, per lamentarsi della difficile situazione in cui versava la sua diocesi e la perdita di una parte del territorio sottomesso alla sua giurisdizione episcopale. Tutto questo si evince da due lettere che il papa indirizzò nel luglio 599 a Siagrio, vescovo di Autun, e ai re franchi Teodorico II e Teodeberto II.[3] Nella prima lettera papa Gregorio invitava Siagrio ad intervenire, con i suoi colleghi della Gallia, in favore di Ursicino presso i due re, ai quali il pontefice chiedeva espressamente la restituzione delle parrocchie sottratte al vescovo torinese.[4]
Il vescovo torinese Ursicino viene identificato con l'omonimo personaggio, indicato senza alcun altro titolo in una lettera di papa Gregorio di luglio 594; questo Ursicino sarebbe l'autore di una lettera scritta a Costanzo di Milano contro un altro vescovo, Giovanni, identificato con il metropolita di Ravenna.[5]

Non esistono altre informazioni storiche su questo vescovo. Non sono noti altri vescovi di Torino per diversi decenni fino a Rustico, documentato nel 680.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ A. Chavarria, F. Giacomello, Sepolture e cattedrali in Italia settentrionale: il dato archeologico, Rivista di Archeologia Cristiana 91 (2015), p. 152. Theodor Mommsen, Inscriptiones Galliae Cisalpinae latinae, vol. II, Berlino 1877, p. 801, nº 7136.
- ^ Louis Duchesne, Fastes épiscopaux de l'ancienne Gaule, vol. I, Paris 1907, pp. 240-241.
- ^ Gregorii I papae, Registrum epistolarum, in Monumenta Germaniae Historica, Epistolae, vol. II, a cura di L. M. Hartmann, Berolini 1893-1899, pp. 200-201 (nº 214) e 217-218 (nº 226).
- ^ Il testo italiano delle due lettere in: Semeria, Storia della Chiesa Metropolitana di Torino, pp. 42-44. L'autore riferisce erroneamente che Siagrio era vescovo di Aosta invece che di Autun.
- ^ Lanzoni, Le diocesi d'Italia dalle origini al principio del secolo VII, p. 1050.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Giovanni Battista Semeria, Storia della Chiesa Metropolitana di Torino, Torino 1840, pp. 41-45
- Fedele Savio, Gli antichi vescovi d'Italia. Il Piemonte, Torino 1898, pp. 297-299
- Francesco Lanzoni, Le diocesi d'Italia dalle origini al principio del secolo VII (an. 604), vol. II, Faenza 1927, pp. 1049-1050
- (FR) Charles Pietri, Luce Pietri (ed.), Prosopographie chrétienne du Bas-Empire. 2. Prosopographie de l'Italie chrétienne (313-604), École française de Rome, vol. II, Roma 2000, p. 2355