Vegetarianismo di Adolf Hitler

Il vegetarianismo di Adolf Hitler è stato oggetto di attenzione ed è ampiamente documentato. Negli ultimi anni il leader nazista seguì infatti una dieta vegetariana; sebbene non sia chiaro quando iniziò ad adottarla, alcuni resoconti affermano che consumò carne fino al 1937. Dal 1938 si diffuse la credenza che fosse vegetariano e dal 1942 lo stesso Hitler affermò di esserlo. Nonostante le numerose argomentazioni e teorie dedicate alle abitudini alimentari del dittatore, oggi gli storici sono concordi nell'affermare che abbia di certo seguito una dieta vegetariana, almeno durante la guerra.[1][2]
Dichiarazioni di Hitler riguardo al suo vegetarianismo
[modifica | modifica wikitesto]Le prime testimonianze riguardanti le sue abitudini alimentari risalgono a una lettera che scrisse nel 1911. Egli ammetteva di soffrire di problemi di stomaco e si era convinto che rinunciando alla carne i suoi dolori sarebbero spariti al che iniziò una dieta a base di frutta e verdura.[3]
Secondo le trascrizioni stenografiche raccolte da Martin Bormann (edite nel 1951 da Henry Picker, uno dei trascrittori) di alcune delle cosiddette "conversazioni a tavola" tenute da Hitler fra il 1941 e il 1944, lui si reputava vegetariano.[4] In quella documentata l'11 novembre del 1941, Hitler disse:[5]
Il 12 gennaio 1942 affermò:[5]
Il 25 aprile 1942, il dittatore parlò del problema del vegetarianismo citando i soldati romani che si nutrivano di frutta e cereali nonché l'importanza del mangiare verdure crude. Cercò di basarsi su argomenti scientifici quali le osservazioni dei naturalisti e riportò l'efficacia di una dieta senza carne.[6]
Testimonianze
[modifica | modifica wikitesto]Tutte le persone a conoscenza della dieta del Führer a partire dal 1942 dichiararono che non consumava carne, ma le testimonianze che precedono il secondo Grande Conflitto sono inconsistenti e alcune di esse documentano che mangiasse alimenti animali.[7][8][9][10][11] Sofia di Grecia incontrò Hitler nel 1932 e nelle sue memorie scrisse di essere stata avvertita del suo vegetarianismo.[12] Tuttavia la cuoca Dione Lucas, che cucinò per Hitler prima della Guerra, documenta che uno dei suoi piatti preferiti fosse la carne di piccione.[7] Secondo Ilse Hess, moglie del politico Rudolf Hess, Hitler cessò di mangiare carne animale eccetto gli gnocchi di fegato.[8] Margot Wölk, assunta in qualità di assaggiatrice del leader nazista nel 1942, dichiara invece che non mangiava mai carne e pesce.[13][14] Traudl Junge, segretaria del dittatore dal 1942, riporta che "evitava sempre la carne", questo sebbene il suo cuoco Kruemel aggiungesse a volte un pizzico di brodo animale nei suoi piatti. Dichiarò che "notando il tentativo di ingannarlo, sarebbe stato molto infastidito e avrebbe avuto il mal di pancia" e che se avesse permesso a Kruemel di cucinare solo ciò che Hitler voleva "gli avrebbe permesso di preparargli solo zuppe e purè di patate".[15] Inoltre, Marlene von Exner, diventata dietista di Hitler nel 1943, riferisce di aver aggiunto il midollo osseo alle sue zuppe senza che lo sapesse perché "disprezzava" la sua dieta vegetariana.[16]
Alcune note concernenti la sua routine quotidiana del 1944, rivelano che Eva Braun, compagna di Hitler, asserì che "dopo mezzanotte ci sarebbe stata una merenda di zuppa di tartaruga, panini e salsicce"; tuttavia la zuppa di tartaruga era uno dei piatti preferiti di Braun e le note di interrogatorio non indicano se Hitler condivise la cena.[17][18] Hitler disapprovava anche i cosmetici dato che contenevano prodotti di origine animale e canzonava la futura moglie per la sua abitudine di truccarsi.[6]
In un diario datato il 26 aprile 1942 Joseph Goebbels descrive Hitler come un vegetariano impegnato:[19]
In un articolo del 1937, il New York Times affermò che "è ben noto che Hitler è vegetariano, non beve e non fuma. Il suo pranzo e la sua cena perciò consistono nella maggior parte dei casi di zuppa, uova, verdure e acqua minerale, sebbene consumi occasionalmente una fetta di prosciutto e affermi quanto è tediosa una dieta priva di delicatezze quali il caviale."[20] Nel mese di novembre del 1938 venne riportato, in un articolo che descriveva la sua casa in montagna che era vegetariano e antialcolista. Ignatius Phayre scrisse che "il suo chef ideò un grandioso assortimento di piatti vegetariani ricchi e saporiti che allietassero l'occhio e il palato in conformità ai principi che Hitler esigeva."[21]
Teorie
[modifica | modifica wikitesto]Nella serie di documentari The Nazis: A Warning from History della BBC, un testimone oculare dichiara che quando Hitler guardava un film tendeva a chiudere gli occhi e a distogliere lo sguardo durante le scene di violenza verso gli animali. Il documentario affronta anche il tema delle leggi a difesa dei diritti animali introdotte durante il nazismo.[22]
Lo psicoanalista Erich Fromm sostenne che il suo vegetarianismo fosse stato causato da una reazione psicologica dovuta alla morte della nipote Geli.[23] Walter Charles Langer sostiene, nel suo libro La mente di Adolf Hitler, che il suo regime alimentare fosse dovuto alle teorie storiche di Richard Wagner:[24]
Alexander Cockburn ha però affermato:[25]
Nel maggio 2018 la rivista European Journal of Internal Medicine pubblica una analisi effettuata da Philippe Charlier assieme al suo team dell'Università di Versailles Saint Quentin en Yvelines. L'analisi è stata effettuata sui presunti resti di Hitler, conservati dai Servizi Segreti russi, tramite microscopio elettronico a scansione per evitarne il danneggiamento. Pur non essendo in grado di definire le cause della morte, analizzando la placca presente su alcuni frammenti della mandibola superiore e inferiore, una sostanza che intrappola microscopiche particelle di cibo, si è avuta la conferma che Hitler fosse vegetariano[26].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Bullock; p. 388
- ^ Radacille; p. 88
- ^ Hitler e la carne: la evitava ma faceva arrestare i vegetariani, su ilgiornale.it. URL consultato il 28 settembre 2017.
- ^ (EN) Alan Bullock, Hitler and Stalin: Parallel Lives, Vintage, 1993, p. 679.
- ^ a b (EN) Adolf Hitler; Hugh Trevor Roper, Hitler's Table Talk: 1941 - 1944, Enigma, 2000.
- ^ a b (EN) Adolf Hitler, Norman Cameron, Hitler's Table Talk, Enigma, 2000.
- ^ a b (EN) Dione Lucas, The Gourmet Cooking Schoolbook, Hardcover, 1964, p. 89.
- ^ a b (EN) John Toland, Adolf Hitler, Garden City, 1976, p. 276.
- ^ (EN) Payne Robert, The Life and Death of Adolf Hitler, New York: Praeger, 1973, pp. 346-7.
- ^ (EN) Fritz Redlich M. D., Diagnosis of a Destructive Prophet, Oxford: OUP, 1998, pp. 77-8.
- ^ (EN) Thomas Fuchs, A Concise Biography of Adolf Hitler, New York: Berkeley, 2000, p. 78.
- ^ (EN) Now the Royal family faces TV 'Nazi' exposé, su dailymail.co.uk. URL consultato il 28 settembre 2017.
- ^ (EN) Hitler's food taster speaks of Führer's vegetarian diet, su telegraph.co.uk. URL consultato il 28 settembre 2017.
- ^ (EN) Bitter memories linger of life as Hitler's food taster, su nzherald.co.nz. URL consultato il 28 settembre 2017.
- ^ (EN) Hitler's final witness, su news.bbc.co.uk. URL consultato il 28 settembre 2017.
- ^ (EN) Stewart McCartney, Popular Errors Explained, Random House, 2012, capitolo "Hitler was a vegetarian".
- ^ (EN) Henrick Eberle, The Hitler Book: The Secret Dossier Prepared for Stalin from the Interrogations of Hitler's Personal Aides (audiolibro), 2005.
- ^ (EN) Guido Knopp, Hitler's Women, Psychology, 2003, p. 36.
- ^ (EN) Joseph Goebbels, Louise P. Lochner, The Goebbels Diaries, Charter, 1993, p. 679.
- ^ (EN) Otto D. Tolschluss, At Home with the Führer, in New York Times, 30 maggio 1937.
- ^ (EN) Ignatius Phayre, Hitler's Mountain Home, in Homes & Gardens, novembre 1938.
- ^ (EN) Anthony Read, The Devil's Disciples: Hitler's Inner Circle, W. W. Norton & Company, 2004, p. 327.
- ^ (EN) Erich Fromm, The Anathomy of Human Destructivness, Henry Holt & Company, 1992, p. 450.
- ^ (EN) Walter Charles Langer, The Mind of Adolf Hitler, Basic, 1972, pp. 54-5.
- ^ (EN) Vegetarians, Nazis for Animal Rights, Blitzkrieg of the Ungulates, su counterpunch.org. URL consultato il 28 settembre 2017.
- ^ Dai denti di Hitler la prova che era vegetariano, su ansa.it. URL consultato il 24 maggio 2018.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Arnold Arluke, Regarding Animals, Temple University, 1996.
- (EN) Alan Bullock, Hitler. A Study in Tyranny, Konecky & Konecky, 1999.
- (EN) Otto Dietrich, The Hitler I Knew: Memoirs of the Third Reich's Press Chief, New York: Skyhorse, 2010.
- (EN) Robert N. Proctor, The Nazi War on Cancer, Princeton University, 1999.
- (EN) Deborah Rudacille, The Scalpel and the Butterfly: The War Between Animal Research and Animal Protection, University of California, 2001.
- (EN) R. Ferguson, Hitler Was a Vegetarian, Famedram, 2001.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Mein Diat, su questia.com. URL consultato il 28 settembre 2017 (archiviato dall'url originale l'11 gennaio 2018).