Vincenzo Mazzenga

Vincenzo Mazzenga (Alvito, 14 novembre 1865Alvito, 28 ottobre 1942) è stato un politico e agronomo italiano.

Laureatosi in giurisprudenza, non esercitò mai l'avvocatura, per dedicarsi completamente all'azienda di famiglia e in generale all'insegnamento dei metodi più aggiornati per migliorare l'agricoltura della provincia di Terra di Lavoro.

Più volte consigliere, assessore e sindaco del comune di Alvito, è stato anche consigliere provinciale dal 1892 al 1920. In seno al consiglio provinciale di Terra di Lavoro propose, fin dal 1892, l'istituzione delle Cattedre ambulanti di agricoltura, quando in Italia ne esisteva soltanto una a Rovigo. Detta istituzione fu, poi, realizzata anche nell'allora provincia di Caserta nel 1901, e precisamente a Caserta, Piedimonte d'Alife e Gaeta.

Durante la sua attività di consigliere provinciale, che lo vide raggiungere il vertice, con la presidenza della Deputazione Provinciale di Terra di Lavoro, carica che ricoprì dal 1916 al 1920[1], rivolse particolare cura alle soluzioni che consentissero di scardinare l'isolamento dei territori periferici, perorando il miglioramento delle comunicazioni sia stradali (nota la sua relazione sulle classifica stradale del 1907), sia ferroviarie, e avvertendo la necessità di allacciare progressivamente il traffico su gomma al trasporto su rotaia. In tal senso, ad esempio, avanzò proposte per il tratto stradale Pietravairano-Caianello-S.Pasquale, per collegare il ponte sul Volturno alla stazione di Caianello, così come presentò un emendamento volto a migliorare il progetto di Alfonso Visocchi relativo alla realizzazione della ferrovia Sora-Atina-Cassino[2].

Non meno significativa fu l'attività umanitaria e filantropica di Mazzenga, che si esplicò attraverso la costituzione, direzione e vigilanza di comitati civili, asili infantili, patronati scolastici. Il suo nome, tuttavia, è legato soprattutto all'istituzione e al totale finanziamento di una colonia agricola per gli orfani dei contadini morti nella prima guerra mondiale, inaugurata nell'ottobre 1919, prima iniziativa del genere nella provincia di Terra di Lavoro[3]. È stato insignito dell'onorificenza di commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia.

  1. ^ V.G. Pacifici, La provincia nel Regno d'Italia, Gruppo Editoriale Internazionale, Roma 1995, pp. 181-182; L. Arnone Sipari, Élites locali di Terra di Lavoro..., cit., pp. 117-124.
  2. ^ L. Arnone Sipari, Élite locale e infrastrutture: il caso della ferrovia Cassino-Atina-Sora (1883-1914), in S. Casmirri (a cura di), Lo Stato in periferia. Élites, istituzioni e poteri locali nel Lazio meridionale tra Ottocento e Novecento, Università di Cassino, Cassino 2003, pp. 111-164
  3. ^ Idem, Élites locali di Terra di Lavoro..., cit., pp. 134-140.
  • L. Arnone Sipari, Élites locali di Terra di Lavoro in età liberale: l'opera di Vincenzo Mazzenga, in «Annale di Storia regionale dell'Università degli Studi di Cassino», I (2006), pp. 111–140;
  • Colonia Agricola per gli Orfani dei Contadini Morti in Guerra: Alvito, Caserta 1920;
  • V. Pizzuti, Alvitani illustri e notevoli dal sec. XV ad oggi, Abbazia di Casamari 1957, pp. 61–64, ad vocem.