Vultee BT-13 Valiant
Vultee BT-13 Valiant | |
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Descrizione | |
Tipo | aereo da addestramento basico |
Equipaggio | 2 |
Progettista | Richard Palmer |
Costruttore | Vultee Aircraft |
Data primo volo | marzo 1939 |
Data entrata in servizio | giugno 1940 |
Utilizzatore principale | USAAF |
Altri utilizzatori | US Navy |
Esemplari | 9 525 |
Altre varianti | Vultee P-66 Vanguard |
Dimensioni e pesi | |
Tavole prospettiche | |
Lunghezza | 8,79 m (28 ft 10 in) |
Apertura alare | 12,80 m (42 ft 0 in) |
Altezza | 3,51 m (11 ft 6 in) |
Superficie alare | 22,20 m² (239 ft²) |
Peso a vuoto | 1 531 kg (3 375 lb) |
Peso carico | 2 039 kg (4 496 lb) |
Propulsione | |
Motore | un Pratt & Whitney R-985-AN-1 radiale 9 cilindri raffreddato ad aria |
Potenza | 450 hp (336 kW) |
Prestazioni | |
Velocità max | 290 km/h; 156 kn (180 mph) |
Velocità di salita | a 3 048 m (10 000 ft) in 9 min e 12 s |
Autonomia | 1 167 km; 630 nmi (725 mi) |
Tangenza | 6 599 m (21 650 ft) |
Note | dati relativi alla versione BT-13A |
dati estratti da | |
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Il Vultee BT-13 Valiant fu un aereo da addestramento basico monomotore, biposto e monoplano ad ala bassa, sviluppato dall'azienda aeronautica statunitense Vultee Aircraft nei tardi anni trenta del XX secolo.
Realizzato su richiesta della United States Army Air Corps ed utilizzato dai reparti di addestramento della stessa e della United States Army Air Forces che le successe, venne ulteriormente sviluppato in una variante indicata come BT-15 Valiant nei reparti USAAC/USAAF e, nell'identica versione SNV per la United States Navy, utilizzata per la formazione dei piloti della marina statunitense e per i reparti aerei dei corpi a lei collegati, United States Marine Corps e United States Coast Guard.[2]
Storia del progetto
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1938 Richard Palmer, a quel tempo progettista capo dell'ufficio tecnico della Vultee Aircraft, decise di avviare lo sviluppo di un aereo da caccia monomotore. In quello stesso periodo, lo United States Army, emise una specifica riguardante un aereo da addestramento avanzato da destinare ai reparti di formazione dei piloti dell'Air Corps, promettendo, se selezionato, un considerevole ordine di fornitura. Al fine di sfruttare tale opportunità economica, l'azienda suggerì a Palmer di adattare il suo progetto di massima modificandone la tipologia di utilizzo da caccia ad addestratore avanzato, sviluppo che darà origine al prototipo V-51.
Il velivolo risultava di impostazione, per l'epoca, convenzionale, costituito da una cellula interamente metallica abbinata a una velatura, anch'essa completamente metallica tranne le superfici di controllo ricoperte da tessuto, monoplana a sbalzo, montata bassa sulla fusoliera; quest'ultima integrava il lungo unico abitacolo biposto in tandem a disposizione di allievo pilota e istruttore. Altre particolarità tecniche riguardavano il posizionamento dei serbatoi del carburante annegati dentro il piano alare e un sistema idraulico atto ad azionare gli ipersostentatori sul bordo d'uscita (flap) e le gambe di forza retrattili degli elementi anteriori del carrello d'atterraggio.
Questo primo prototipo, equipaggiato con un motore Pratt & Whitney R-1340-S3H1-G Wasp, un radiale 9 cilindri raffreddato ad aria in grado di erogare una potenza pari a 600 hp (447 kW), volò per la prima volta il 24 marzo 1939.[3]
Il V-51, al quale venne assegnata la designazione BC-51, venne sottoposto alle valutazioni dell'USAAC nel maggio 1939 perdendo la competizione con il concorrente North American BC-2; tuttavia il BC-51 venne comunque acquistato dall'esercito e, ridesignato BC-3, avviato a ulteriori valutazioni. Dopo questa esperienza negativa, Palmer decise di affinare ulteriormente il suo progetto, sviluppando il derivato VF-54, con l'obiettivo di proporre il modello sul mercato estero. Il nuovo velivolo utilizzava la stessa cellula di base del VF-51, equipaggiandola però con un motore di potenza inferiore e un carrello d'atterraggio fisso. Tuttavia, anche questa proposta non riscosse l'interesse sperato e l'azienda non riuscì a ottenere alcun ordine di fornitura.
Il successivo V-54 fu il risultato di un ulteriore perfezionamento che diede origine al VF-54A, intervenendo sul carrello che risultava migliorato, pur mantenendo la configurazione biciclo fisso con ruotino d'appoggio sotto la coda, sulle superfici di controllo dell'ala, ora ad azionamento manuale, e sulla propulsione, ora affidata a un Pratt & Whitney R-985-T3B Wasp Junior, dalla medesima architettura radiale 9 cilindri, ma da 450 hp (336 kW). Offerto in questa configurazione all'USAAC, riuscì a soddisfare le aspettative della commissione esaminatrice e nell'agosto 1939 l'azienda si vide recapitare un ordine di fornitura per 300 unità. Gli esemplari di serie, che ottennero la designazione ufficiale BT-13,[† 1] vennero equipaggiati con la versione R-985-25 e di ugual potenza del radiale Pratt & Whitney, il primo dei quali consegnato nel giugno 1940.
Varianti
[modifica | modifica wikitesto]- BC-3
- Vultee Model V.51, dotato di carrello d'atterraggio retrattile, motorizzato con un radiale 9 cilindri Pratt & Whitney R-1340-45 raffreddato ad aria da 600 hp (447 kW), realizzato in un solo esemplare, nessuno sviluppo.
- BT-13
- Vultee Model V.54, versione a carrello fisso, motorizzato con un Pratt & Whitney R-985-25, sempre radiale 9 cilindri ma da 450 hp (336 kW), realizzato in 300 esemplari.
- BT-13A
- sviluppo del BT-13 con minimi dettagli e motorizzato con un R-985-AN-1 da 450 hp (336 kW), realizzato in 6 407 esemplari, quelli ancora in ordine di volo ridesignati T-13A nel 1948.
- BT-13B
- come il BT-13A ma dotato di impianto elettrico a 24 volt, realizzato in 1 125 esemplari.
- BT-15
- come il BT-13A ma motorizzato con un radiale 9 cilindri Wright R-975-11 da 450 hp (336 kW), realizzato in 1 693 esemplari.
- XBT-16
- designazione di una cellula di BT-13A ricostruita nel 1942 dalla Vidal con una fusoliera interamente in materiale plastico.
- SNV-1
- designazione dei BT-13A destinati ai reparti United States Navy, 1 350 esemplari trasferiti dalla United States Army Air Corps.
- SNV-2
- designazione dei BT-13B destinati ai reparti United States Navy, 650 esemplari trasferiti dalla United States Army Air Corps.
- T-13A
- nuova designazione, effettuata nel 1948, dei BT-13A ancora in ordine di volo a causa della doppia assegnazione di T-13 con il PT-13, e ancora identificato, pur non ufficialmente, come BT-13 per evitare confusione.
Utilizzatori
[modifica | modifica wikitesto]- operò con 10 BT-13A ricevuti grazie alla legge affitti e prestiti (Lend-Lease) tra il 1942 e il 1943, più altri due BT-13 comperati in Argentina nel 1947.
- operò con tre BT-13 donati dall'Argentina negli anni sessanta.
- Perù
- Aviación Militar Venezolana[4]
- Centro de Instruccion Aeronautica Civil
Note
[modifica | modifica wikitesto]Annotazioni
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Il prefisso BT indicava il ruolo al quale era destinato: Basic Trainer, ovvero addestratore basico, che era un livello intermedio tra quello inferiore (PT - Primary Trainer) e un addestratore avanzato.
Fonti
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Lennart Andersson, A History of Chinese Aviation: Encyclopedia of Aircraft and Aviation in China to 1949, Taipei, AHS of ROC, 2008, ISBN 978-957-28533-3-7.
- (EN) John M. Andrade, U.S. Military Aircraft Designations and Serials since 1909, Earl Shilton, Leicester, UK, Midland Counties Publications, 1979, ISBN 0-904597-21-0.
- (EN) Dana T. Parker, Building Victory: Aircraft Manufacturing in the Los Angeles Area in World War II, Cypress, CA, Dana T. Parker, 2013, ISBN 978-0-9897906-0-4.
- (EN) Frederick Gordon Swanborough, Peter M. Bowers, United States Military Aircraft since 1909, London, Putnam, 1963, ISBN non esistente.
- (EN) Jonathan Thompson, Vultee Aircraft 1932–1947, Santa Ana, CA, Narkiewicz/Thompson, 1992, ISBN 0-913322-02-4.
- (EN) John Wegg, General Dynamics Aircraft and their Predecessors, London, Putnam Aeronautical Books, 1990, ISBN 0-85177-833-X.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Valiant BT
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Maksim Starostin, Vultee BT-13 / SNV Valiant, su Virtual Aircraft Museum, http://www.aviastar.org/index2.html. URL consultato il 6 giugno 2020.
- (EN) bt-13.org, su bt-13.org, 2 aprile 2019. URL consultato il 7 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2019).
- (EN) Vultee BT-13 Valiant, su Military Factory, http://www.militaryfactory.com, 26 agosto 2017. URL consultato il 6 giugno 2020.
- (EN) Vultee BT-13A Valiant, su National Air and Space Museum, https://airandspace.si.edu/. URL consultato il 6 giugno 2020.
- (EN) Vultee BT-13 Valiant, su Warbird Alley, http://www.warbirdalley.com. URL consultato il 6 giugno 2020.
- (EN) Vultee BT-13 Valiant, su Western Museum of Flight, https://www.wmof.com/index.html. URL consultato il 6 giugno 2020.
- (RU) Vultee BT-13 Valiant, su Уголок неба, http://www.airwar.ru. URL consultato il 6 giugno 2020.