Yarim-Lim III
Yarim-Lim III | |
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Grande Re di Yamhad | |
In carica | Metà del XVII secolo a.C. circa – 1625 a.C. (cronologia media) |
Predecessore | Hammurabi II |
Successore | Hammurabi III |
Morte | Metà del XVII secolo a.C. circa |
Casa reale | Dinastia di Yamhad |
Figli | Sarra-El? |
Yarim-Lim III (fl. XVII secolo a.C.) è stato il nono sovrano di Yamhad (Aleppo), succeduto a Irkabtum.[1].
Regno
[modifica | modifica wikitesto]Yarim-Lim ascese al trono in un periodo di disintegrazione intestina per Yamhad, combinata con le minacce interne rappresentate dall'ascesa degli Ittiti. Questo re fu figlio di Niqmi-Epuh, oppure di Irkabtum.[1]
Primi anni e affari interni
[modifica | modifica wikitesto]Yarim-Lim lottò e vinse contro l'antico rivale, il regno di Qatna, nei suoi primi anni di regno,[2] ma la debolezza di Yamhad era ormai nota. Ammitakum di Alalakh si dichiarò re, anche se non indipendente in quanto riconosceva Yarim-Lim come suo sovrano, e pose il figlio Hammurabi come suo erede in presenza di Yarim-Lim, dichiarandolo un servo del Grande Re di Yamhad. Yarim-Lim fu però spettatore passivo nella nomina dell'erede di Alalakh[3][4]
Guerra con gli Ittiti
[modifica | modifica wikitesto]Il re ittita Hattušili I sfruttò la proclamazione della sovranità di Alalakh e i dissensi interni che ne conseguirono a Yamhad per attaccare Alalakh, attacco che avvenne nel secondo anno delle sue campagne siriane e che si concluse nella sua conquista, tagliando fuori Aleppo dai commerci marittimi. Yarim-Lim non mandò le sue truppe ad aiutare Alalakh (in quanto, come detto prima, Ammitakum pose Hammurabi come suo erede lasciando il re di Yamhad come spettatore passivo), con la conseguenza che la città andò distrutta.[5] In seguito, Hattusili attaccò Urshu, a cui Yarim-Lim e la città cliente di Carchemish mandarono aiuti militari,[6] che però non bastarono per impedire ad Hattusili di conquistare Urshu e distruggerla.[7]
Gli hurriti sostenuti da Yarim-Lim attaccarono le nuove terre conquistate da Hattusili approfittando delle sue campagne contro Arzawa, i quali si trovavano nella costa occidentale dell'Anatolia.[8] He came back on his second campaign, this time fighting Aleppo directly.
Nel sesto anno delle sue campagne siriane, Hattusili si diresse verso Hassuwa (Khashshum). Yarim-Lim mandò l'esercito di Aleppo sotto la guida del generale Zukrassi, le cui truppe pesanti erano guidate dal generale Zaludis, comandante delle truppe di Manda. L'esercito consisteva in circa un centinaio di carri da guerra e migliaia di fanti.[9] La battaglia ebbe luogo sul monte Atalur (situata a nord di Aleppo, poco lontana da Amanus, identificabile con i Monti Kurd-Dagh).[10] Hattusili uscì vittorioso dalla battaglia, poi distrusse Hassuwa e passò a distruggere altri alleati hurriti di Yamhad, tra cui Zippasna e Hahhum.[11] Hattusuli attraversò poi l'Eufrate, comparandosi con Sargon di Akkad, e tornò ad Ḫattuša, la capitale del suo regno.[12]
Morte e successione
[modifica | modifica wikitesto]La data di morte di Yarim-Lim non è nota, ma è certo che gli succedette Hammurabi III[13] forse suo figlio o cugino,[14] prima dell'attacco diretto di Hattusili sulla città di Aleppo che finì in disfatta.[15]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b wilfred van soldt, Akkadica, Volumes 111-120, p. 105.
- ^ Iorwerth Eiddon Stephen Edwards, The Cambridge Ancient History, p. 32.
- ^ Society for Old Testament Study, Clarendon P, Archaeology and Old Testament study: jubilee volume of the Society for Old Testament Study, 1917-1967, p. 124.
- ^ L. Kakosy, Oikumene, p. 41.
- ^ Trudy Ring, Noelle Watson e Paul Schellinger, Southern Europe: International Dictionary of Historic Places, p. 12.
- ^ William J. Hamblin, Warfare in the Ancient Near East to 1600 BC, p. 289.
- ^ Trevor Bryce, The Routledge Handbook of the Peoples and Places of Ancient Western Asia, p. 753.
- ^ Mario Liverani, The Ancient Near East: History, Society and Economy, p. 260.
- ^ Robert Drews, The End of the Bronze Age: Changes in Warfare and the Catastrophe Ca. 1200 B.C., p. 106.
- ^ Shigeo Yamada, The Construction of the Assyrian Empire, p. 105.
- ^ Trevor Bryce, The Kingdom of the Hittites, p. 83.
- ^ Trevor Bryce, The Kingdom of the Hittites, p. 84.
- ^ Erich Ebeling, Bruno Meissner, Ernst Weidner e Dietz Otto Edzard, Reallexikon D Assyriologie, p. 261.
- ^ William C. Hayes, M. B. Rowton e Frank H. Stubbings, Chronology, Volume 1, Part 6, p. 45.
- ^ Trevor Bryce, Ancient Syria: A Three Thousand Year History, p. 29.