Zeffirino Bertelli

Zeffirino Bertelli
NascitaGenova, 27 maggio 1917
MorteAfrica Settentrionale Italiana, 3 maggio 1941
Cause della morteMorto in combattimento
Dati militari
Paese servitoItalia (bandiera) Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaArtiglieria
Anni di servizio1938-1941
Gradosottotenente di complemento
GuerreSeconda guerra mondiale
BattaglieBattaglia delle Alpi Occidentali
Assedio di Tobruch
Decorazionivedi qui
dati tratti da Le medaglie d'oro al valor militare volume primo (1929-1941)[1]
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Zeffirino Bertelli (Genova, 6 ottobre 1917Africa Settentrionale Italiana, 3 maggio 1941) è stato un militare italiano, decorato di medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale.

Nacque a Genova il 27 maggio 1917, figlio di Clemente Guido e di Gilda Sbuzzi.[2] Dopo aver conseguito il diploma di geometra presso l'Istituto tecnico di Milano, nel 1938 venne ammesso a frequentare la Scuola allievi ufficiali di complemento d'artiglieria di Potenza e nel 1939 fu nominato aspirante ufficiale nella specialità motorizzata.[3] Assegnato al 132º Reggimento artiglieria della 132ª Divisione corazzata "Ariete", nel giugno 1940 partecipò alle operazioni contro la Francia sul fronte occidentale.[3] Promosso sottotenente nell'agosto dello stesso anno, il 22 gennaio 1941 partì per l'Africa Settentrionale Italiana al seguito della Divisione.[3] Cadde in combattimento a Ras el Medamur, Cirenaica, 3 maggio 1941 e per onorarne il coraggio in questo frangente venne insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[3][2]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di una sezione mitraglieri da 20 mm. assegnata ad una colonna avanzata, durante una lunga marcia in zona desertica, contrastata da violenti attacchi aerei nemici, si prodigava impavido a rintuzzare l’offesa avversaria con tiri efficaci e tempestivi. Nel corso di una successiva azione, in linea con i fanti, attaccato nottetempo da una formazione di carri armati appoggiati da violento tiro di artiglieria mentre truppe appiedate aggiravano la sua posizione e si lanciavano all’assalto, dominava la critica situazione con energia e ardimento. Benché ferito, si sostituiva ad un puntatore caduto, eseguendo personalmente tiro nutrito ed ininterrotto, finché sopraffatto dall’avversario incalzante, e più volte colpito da arma bianca, si abbatteva sulla arma, presso la quale giacevano i suoi propri artiglieri feriti e barbaramente trucidati dal nemico. Prima di spirare trovava ancora la forza di pronunciare parole di sdegno contro il brutale avversario che vigliaccamente infieriva contro i caduti. Fulgido esempio di alto valore, di abnegazione e di sprezzo del pericolo. Ras el Medamur (Cirenaica), 3 maggio 1941 .[4]»
— Regio Decreto 6 febbraio 1942.[5]
  1. ^ Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare 1965, p. 669.
  2. ^ a b Gruppo Alpini Novi Ligure.
  3. ^ a b c d Combattenti Liberazione.
  4. ^ Quirinale - scheda - visto 23 gennaio 2023.
  5. ^ Registrato alla Corte dei conti, addì 11 marzo 1942, registro 7 guerra, foglio 301.
  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare, Le medaglie d'oro al valor militare volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 669.

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