Zhou Zuoren

Zhou Zuoren

Zhou Zuoren[1] (Cinese: 周作人; pinyin: Zhōu Zuòrén; Wade-Giles: Chou Tso-jen) (Shaoxing, 16 gennaio 1885Pechino, 6 maggio 1967) è stato uno scrittore cinese, noto soprattutto come saggista e traduttore.

Fratello minore di Lu Hsun (Zhou Shuren), venne istruito alla Jiangnan Naval Academy.[2]

Esattamente come il fratello, dopo una formazione incentrata sui classici cinesi, si trasferì in Giappone per perfezionare i suoi studi nel 1906.[3]

Durante la sua permanenza nel paese del Sol Levante, ebbe l'occasione di conoscere i classici della antica Grecia, oltre ad intraprendere l'attività di insegnante presso l'Università di Rikkyo.[3] Inoltre seguì un corso di studi di ingegneria civile.

Nel 1911 rientrò in Cina, dove insegnò in varie università ed aderì alla Società di Studi Letterari fondata a Pechino nel 1921, di tendenza realista, prima di fondarne una sua, tre anni dopo, la Società Yü Ssu, alla cui rivista collaborarono Lin Yu-tang e Lu-Hsün.[2]

Dopo la guerra cino-giapponese assunse il ruolo di ministro dell'Educazione del governo filo-giapponese,[4] e per questo motivo, alla fine delle ostilità, venne arrestato e condannato a quattordici anni di carcere per collaborazionismo.[2] Riuscì ad uscire dalla prigione già nel 1949, grazie ad un suo pentimento.[2]

Zhou Zuoren fu un fautore di una trasformazione della letteratura, e nel 1918 prese posizione a favore di una letteratura umanista, nella quale ogni regola e norma contraria agli istinti umani e alla natura doveva essere rifiutata. Inoltre fissò il suo ideale letterario in un modello democratico e individualistico e pose una distinzione fra testo democratico e popolare, sostenendo che il popolo, differentemente dalla élite, non sempre era in grado di comprendere la forma ed i contenuti mascherati delle opere letterarie.[5] Inoltre sostenne la necessità di riformare la lingua e l'uso del volgare, lodando il realismo degli scrittori occidentali.[3]

Effettuò studi interdisciplinari, evidenziando un grande interesse soprattutto per il folclore, l'antropologia e la storia.

Uno dei suoi autori preferiti fu Havelock Ellis e durante la sua carriera si dimostrò un prolifico traduttore di Euripide, Saffo, Luciano, e delle novelle di Alì Babà.[3]

  1. ^ Nell'onomastica cinese il cognome precede il nome. "Zhou" è il cognome.
  2. ^ a b c d le muse, III, Novara, De Agostini, 1964, p. 268.
  3. ^ a b c d (EN) Zhou Zuoren, su britannica.com. URL consultato il 24 giugno 2018.
  4. ^ Zhou Zuoren, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 24 giugno 2018.
  5. ^ Liping Feng, Democracy and Elitism: The May Fourth Ideal of Literature, su Modern China, Sage Publications, |volume 22, pag.170-175, issn=00977004,url=https://www.jstor.org/stable/189342
  • Georges Bê Duc, Zhou Zuoren et l'essai chinois moderne, L'Harmattan, Paris, 2010
  • Daruvala, Susan, Zhou Zuoren and An Alternative Chinese Response to Modernity, Cambridge, 2000, Mass., Harvard University Asia Center.
  • Zhong Shuhe 钟叔河, Zhou Zuoren wen leibian (周作人文类编 "Saggi di Zhou Zuoren essays per argomento"). 10 vol. Changsha, Hunan wenyi chubanshe.
  • David Pollard, Zhou Zuoren, Selected Essays. ed.bilingue cinese-inglese, Hong Kong, Chinese University Press., 2006

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