Zzala

Zzala
album in studio
ArtistaLazza
Pubblicazione14 aprile 2017
Durata36:39
Dischi1
Tracce11
GenereHip hop
Trap
Etichetta333 Mob, Sony Music
ProduttoreLow Kidd, Lazza, Salmo
FormatiCD, download digitale
Certificazioni
Dischi d'oroItalia (bandiera) Italia[1]
(vendite: 25 000+)
Lazza - cronologia
Album precedente
Album successivo
(2019)
Singoli
  1. DDA
    Pubblicato: 12 dicembre 2016
  2. Maleducati
    Pubblicato: 27 febbraio 2017
  3. Ouverture
    Pubblicato: 4 aprile 2017
  4. MOB
    Pubblicato: 7 aprile 2017
  5. Lario
    Pubblicato: 17 maggio 2017

Zzala è il primo album in studio del rapper italiano Lazza, pubblicato il 14 aprile 2017 dalla Sony Music.

Promozione e accoglienza

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Zzala è stato annunciato il 13 marzo 2017, con pubblicazione prevista per il mese successivo.[2] Nel disco sono stati inseriti i brani DDA e Ouverture, pubblicati tempo addietro come presentazione di Lazza quale new entry di 333 Mob.

Il lavoro musicale del rapper milanese è stato apprezzato soprattutto per la versatilità dell'artista, che si destreggia tra sonorità trap, hip hop e della musica classica.[3]

Il nome dell'album è un anagramma dello pseudonimo del rapper.

Testi e musiche di Jacopo Lazzarini e Lorenzo Paolo Spinosa, eccetto dove indicato.

  1. Ouverture – 3:34
  2. Origami – 2:30
  3. DDA – 2:46
  4. MNM – 3:50
  5. Lario – 3:10
  6. Maleducati – 3:50
  7. Zzala – 3:05
  8. Take Away – 3:13
  9. 430 – 3:34
  10. MOB (feat. Salmo & Nitro) – 3:34 (testo: Jacopo Lazzarini, Maurizio Pisciottu, Nicola Albera)
  11. Silenzio – 3:33
Musicisti
Produzione
Classifica (2017) Posizione
massima
Italia[4] 3
  1. ^ Zzala (certificazione), su FIMI. URL consultato il 10 marzo 2019.
  2. ^ Lazza annuncia il suo primo album, “Zzala”, su RapBurger, 13 marzo 2017. URL consultato il 10 marzo 2019 (archiviato dall'url originale il 12 luglio 2017).
  3. ^ FRANCESCA NERA, Musica classica e hip hop: ecco "Zzala", il nuovo album di Lazza, su Il Giorno, 1492185971853. URL consultato il 10 marzo 2019.
  4. ^ Classifiche - FIMI, su fimi.it. URL consultato l'11 marzo 2019.

Collegamenti esterni

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