'Ndrangheta in Liguria

«"... noi con la Calabria abbiamo tutta la massima collaborazione, tutto il massimo rispetto, siamo tutti una cosa, pare che la Liguria è ndranghetista..."[1][2]»

Locali di 'ndrangheta accertate in Liguria (2017)

La presenza della 'ndrangheta in Liguria incomincia all'inizio degli anni Cinquanta[3]. In questa regione è presente la struttura organizzativa detta camera di compensazione che mette in comunicazione i locali di 'ndrangheta della regione e della Costa Azzurra in Francia. Sul territorio si sarebbero insediate per lo più 'ndrine dell'area jonica e di Reggio Calabria: i Romeo di Roghudi, i Nucera di Condofuri, i Rosmini di Reggio Calabria, i Mammoliti di Oppido Mamertina, i Raso-Gullace-Albanese di Cittanova, i Fazzari di Parghelia e i Piromalli di Gioia Tauro[4]. La locale più importante è quella di Ventimiglia e nel 2016 la DIA conferma la presenza di 'ndrine a Bordighera, Sanremo, Taggia e Diano Marina.[5]

Nel 2012 viene sciolto il primo comune per mafia della Liguria: Ventimiglia (scioglimento successivamente annullato), mentre a quello di Bordighera, sciolto inizialmente nel marzo 2011, è stato annullato il provvedimento di scioglimento con il DPR del 2013.

Con la conclusione nel 2015 del processo La Svolta, scaturita dall'omonima operazione delle forze dell'ordine si riconoscere la presenza di un'associazione a delinquere si stampo mafioso a Ventimiglia[5]. La sentenza diventa definitiva dall'ottobre 2017.

L'ultima relazione della DIA (II semestre 2016) conferma che le attività legali e illegali in cui opera sono: Edilizia, trasporti, giochi e scommesse, raccolta e smaltimento rifiuti.[5]

In Liguria la 'ndrangheta, come nel resto d'Italia è suddivisa in locali, ogni locale fa riferimento al locale d'origine in Calabria. I locali liguri, sarebbero stati i primi locali in Italia, al di fuori della Calabria a dotarsi di una sovrastruttura definita: camera di compensazione per la coordinazione dei locali della regione e del basso Piemonte,[6] e anche fungendo da collegamento con i locali insediati nella Costa azzurra, in Francia. Gli appartenenti alla Camera riferiscono direttamente al Crimine di Polsi.

Dalle indagini del 2010 risultano membri della camera di compensazione: Onofrio Garcea, Arcangelo Condidorio e Lorenzo Nucera con a capo Domenico Gangemi. Dalla Camera dipendono anche i locali del Basso Piemonte e della Francia meridionale.[7][8] Un capo storico, invece fu Antonio Rampino.[9] Il 2 giugno 2011 si conclude l'operazione Maglio 3 che fa anche luce sulle attività della camera.[10][11]

Domenico Gangemi e Bruno Francesco Pronestì, fino al 2010, erano le persone con la più alte doti in Liguria e nel Basso Piemonte riconosciute dal Crimine di Polsi.[12]

«Da Ventimiglia a Savona, in ogni principale comune esiste una 'ndrina attiva”. Bordighera, Sanremo compresi.»

Secondo il pentito Francesco Oliviero, ex capo locale di Belvedere Spinello, in Provincia di Crotone afferma che in Liguria non esistono solo i 4 locali[11] finora individuati con l'operazione Maglio 3 del 2011[11] di Genova, Ventimiglia, Sarzana e Lavagna ma tra i 10 e i 15.[14] Anche se Francesco Forgione nel suo ultimo libro ne individua solo altri 5. Dopo gli arresti del 2016, a Lavagna il locale viene confermato con la sentenza della Cassazione nell'aprile del 2021[15] e la 2º relazione semestrale del 2020 della DIA conferma l'esistenza di soli 3 locali: Genova, Lavagna e Ventimiglia.[16]

Locali in Liguria[17]
Locale 'ndrine capo locale/società note
Locale di Genova[11][16][18][19] Libri, Raso-Gullace-Albanese, Palamara[20] Antonio Rampino fino alla sua morte il 10 febbraio 2008[21] e Domenico Gangemi fino al 2011 a cui succede Onofrio Garcea[22] (condannato in appello a quasi 8 anni di carcere nel processo Maglio 3).[22] Gangemi teneva anche i contatti con la provincia in Calabria.[11] Locale confermato dall'operazione Maglio III (2011) con a capo Domenico Gangemi[11] fino al 2011.
Locale di Lavagna[11][16][18][19] Casile-Rodà[23] Paolo Nucera[11][24] Locale confermato dall'operazione Maglio III (2011) e dalla sentenza definitiva de "I conti di Lavagna" (2021)[23].
Locale di Rapallo[19]
Locale di Ventimiglia[11][16][18][19] Palamara[20] Giuseppe Marcianò[11] (morto il 26 gennaio 2017[25]) e succeduto da Antonio Palamara fino alla sua morte il 3 luglio 2017.[26][27] Il più importante della Liguria, locale confermato dall'operazione Maglio III (2011).
Locale di Sarzana[11][18][19] Romeo Antonio Romeo[11][28] Locale confermato dall'operazione Maglio III (2011).
Locale di Imperia[19] Accertato nel Processo La Svolta del 2017.[29]
Locale di Sanremo[19]
Locale di Taggia[19] Mafodda[30][31]
Locale di Savona[19][29] Cordì, Santaiti, Fazzari,[32][33] Raso-Gullace-Albanese[29]

Anni cinquanta e sessanta

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Nel 1950 venne confinato a Latte, frazione di Ventimiglia, Santo Corio, uno dei più autorevoli e referenziati boss della piana di Gioia Tauro, originario di Palmi. Secondo il pentito Giacomo Ubaldo Lauro (1942), la 'ndrangheta era insediata nella regione già dagli anni '40, ai tempi in cui il locale di Genova aiutò Angelo Macrì a fuggire negli Stati Uniti poiché uccise un carabiniere che gli aveva ucciso a sua volta il fratello[34]. Il capo del locale di Genova allora era Antonio Rampino, ufficialmente un ambulante[34][35]. In quel periodo entra nella regione anche Ernersto Morabito organico alla cosca Piromalli[35]. Il boss della Locride Antonio Macrì viene mandato al confino a Casarza Ligure[35]. Successivamente le attività della 'ndrangheta si concentreranno sul traffico di droga.[35]

Anni settanta

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Anni ottanta - I contatti con la politica locale

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Il capo-locale di Ventimiglia Giuseppe Marcianò in questo periodo entra in contatto in qualità di fornitore di voti con Alberto Teardo, socialista e iscritto alla Loggia P2[35]. Il locale di Sarzana fa un patto con membri del locale Partito Socialista Italiano in funzione anticomunista.[35]

Anni novanta - Il primo processo per mafia

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Nel 1993 si svolge ii primo processo per mafia nella regione tra cui vede imputata la 'ndrina dei Mafodda, operante nella Provincia di Imperia, e attiva già dagli anni '80 nel traffico di droga.[30][36]

Anni 2010 - scioglimento di Ventimiglia e Lavagna e le operazioni Crimine, Maglio 3 e La Svolta

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Con l'operazione Crimine del 2010 si conferma la presenza di una camera di controllo, con un referente che comunica le attività in Liguria con la sovrastruttura del Crimine in Calabria.

Nel marzo 2011 il primo comune ligure viene sciolto per infiltrazioni mafiose dei Pellegrino: Bordighera[37]. Il 25 giugno 2011, il sindaco di Ventimiglia si dimette per evitare il commissariamento e scioglimento per mafia.[38]

Lo stesso argomento in dettaglio: Operazione Maglio 3.

Il 2 giugno 2011 si conclude l'operazione Maglio 3[11] che fa luce sulle attività criminali dei locali di Genova, Ventimiglia, Lavagna e Sarzana, del loro organo di coordinamento: la camera di compensazione della Liguria e dell'infiltrazione nelle elezioni amministrative del 2010[10]. Sarebbero coinvolti nell'inchiesta anche il vicesindaco di Ventimiglia, i consiglieri regionali Pdl Alessio Saso e Aldo Luciano Praticò accusati di voto di scambio[39]. Infine, il presidente del consiglio della regione Liguria dell'UDC Rosario Monteleone, che secondo la ricostruzione dei magistrati, nel 2005 sarebbe figurato come beneficiario di voti di mafia.[39]

Il 21 ottobre 2011, il presidente della Commissione antimafia Giuseppe Pisanu afferma che la criminalità organizzata calabrese è ben radicata e si interessano del settore edilizio, appalti in genere, traffico di armi e droga, ciclo dei rifiuti, gioco d'azzardo lecito e illecito.[7]

Il 3 febbraio 2012 anche il comune ligure di Ventimiglia viene sciolto per mafia.[40]

Lo stesso argomento in dettaglio: Operazione La Svolta.

Il 14 dicembre 2012 si conclude l'operazione La Svolta con l'arresto di 15 persone tra cui il presunto capo del locale di Ventimiglia Giuseppe Marcianò.[41]

Il 6 marzo 2015 si conclude l'operazione Real Time con l'arresto di Nino Gullace residente a Toirano (Savona), presunto affiliato ai Raso-Gullace-Albanese e accusato di usura e tentata estorsione.[42]

Il 20 giugno 2016 a Lavagna nell'ambito dell'operazione I conti di Lavagna vengono arrestati e posti subito ai domiciliari con sospensione dall'incarico il sindaco Pino Sanguineti, Massimo Talerico (consigliere con delega al Patrimonio e al Demanio) e l'ex sindaco storico nonché ex parlamentare Gabriella Mondello con l'accusa di abuso d'ufficio, voto di scambio e traffico illecito di influenze; vengono arrestati anche i fratelli Paolo, Antonio e Francesco Nucera e Francesco Antonio e Antonio Rodà (affiliati alla 'ndrina Rodà-Casile di Condofuri e stanziati da anni nel levante ligure) accusati di associazione a delinquere di stampo mafioso, traffico di rifiuti e droga, usura, riciclaggio e intestazione fittizia di beni. Durante l'operazione vengono sequestrati diversi beni mobili, immobili, depositi bancari e società per un valore complessivo di circa due milioni di euro[43][44]. Secondo l'accusa Mondello si sarebbe organizzata con il capo locale Paolo Nucera per fare ottenere voti al candidato sindaco Sanguineti nel 2014; inoltre avrebbe ricevuto soldi e gioielli come prezzo della mediazione verso l'allora assessore regionale ai lavori pubblici Giovanni Boitano (indagato per abuso d'ufficio) per far assumere un conoscente presso la partecipata Arte e ancora avrebbe fatto ottenere illecitamente un cambio di residenza a un altro conoscente. Sanguineti una volta eletto avrebbe favorito i Nucera nella gestione di stabilimenti balneari e di appalti per lo smaltimento di rifiuti, avrebbe accondisceso a sposare in prima persona in Comune la figlia di Paolo Nucera e avrebbe chiesto ad Antonio Nucera di attivarsi per fare votare Raffaella Paita (capogruppo del PD in Regione e candidata per la presidenza della stessa) alle primarie del partito. Gli indagati in tutto sono 23 tra i quali con l'accusa di abusa d'ufficio anche Luigi Barbieri (vice-sindaco con delega su Ambiente, Edilizia Privata, Urbanistica) e Rosario Lobascio (ex assessore alla Viabilità).[45]


Nella notte tra il 14 e il 15 settembre 2017 arriva la sentenza della Cassazione per il processo La Svolta e per la prima volta un giudizio definitivo conferma la presenza della 'ndrangheta in Liguria: molti esponenti dei Pellegrino di Bordighera e dei Marcianò di Ventimiglia vengono condannati per spaccio o associazione mafiosa mentre viene di nuovo assolto l'ex sindaco di Ventimiglia Gaetano Scullino.[46]

Il 31 ottobre seguente vengono sequestrati beni a Genova per il valore di 900.000 euro di Salvatore Zappone, oggi morto e presunto capobastone del centro di Genova. Lui ed il figlio sarebbero responsabili di traffici di droga e della prostituzione dell'area.[47]

La Corte di cassazione nel 2017 chiede che venga rifatto il processo d'appello che a ottobre 2018 condanna i 9 presunti ndranghetisti affiliati ai Locali di Genova, Ventimiglia e Lavagna in particolare: Onofrio Garcea, Lorenzo Nucera, Rocco Bruzzaniti, Raffaele Battista, Antonino Multari, Michele Ciricosta, Benito Pepè, Fortunato Barillaro e Francesco Barilaro.[48]

Il 24 marzo di quell'anno il comune di Lavagna viene ufficialmente sciolto per infiltrazioni mafiose. Il 7 giugno 2019 in primo grado l'ex parlamentare Gabriella Mondello viene condannata a 1 anni e 6 mesi, l'ex sindaco Sanguineti a 2 anni (per loro due la Procura aveva chiesto 3 anni e 4 anni e 6 mesi), Paolo Nucera a 16 anni e 6 mesi, Francesco Antonio Rodà a 15 anni e 8 mesi, Francesco Nucera a 9 anni e 6 mesi e Paolo Paltrinieri a 6 anni. La Mondello (accusata di voto di scambio) è stata anche sospesa dai pubblici uffici per 1 anno e dal diritto elettorale per 1 anno e 6 mesi, mentre Sanguineti (voto di scambio e abuso d'ufficio) è stato sospeso dai pubblici uffici per 1 anno e dal diritto elettorale per 5 anni. Tra gli assolti invece c'è l'ex consigliere comunale Talerico. Per la prima volta viene così riconosciuta la presenza della 'ndrangheta anche nel levante ligure[49]. Il processo è stato diviso in due per la scelta di alcuni imputati di essere giudicati con il rito abbreviato. Due giorni prima della sentenza c'era stata la confisca di beni per 3 milioni di euro: tre immobili commerciali a Lavagna e a Sestri Levante, cinque appartamenti (uno nel centro di Milano, tre a Lavagna e uno nella “baia del silenzio” di Sestri Levante), due box a Milano e a Lavagna, due magazzini a Sestri Levante, un'impresa della ristorazione a Sestri Levante, una società di videolottery e una partecipazione in una società di scommesse a Lavagna, cinque auto, una ventina di rapporti bancari[50]. Una settimana prima invece Lavagna era uscita dal commissariamento dopo quasi tre anni eleggendo un nuovo sindaco.

Presenza della 'ndrangheta per provincia

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Provincia di Genova

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'ndrangheta in provincia di Genova; in blu le locali, in giallo la presenza di 'ndrine

In provincia di Genova sono stanziate le 'ndrine dei Nucera-Rodà, Rampino, Piraino-Punesi, Fogliani, Asciutto, Stefanelli, Fonte, Giovinazzo e Gangemi.

Anni '90 - L'unificazione del Vangelo

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In un'intercettazione del 5 settembre 1998 emerge che fu il capo-locale di Genova Antonio Rampino a fare da mediatore per l'omologazione della dote di vangelo tra la Calabria e il nord Italia[51].

Il capo-locale di Genova fino alla sua morte nel 2008 fu Antonio Rampino per essere sostituito fino al 2011 è stato Domenico Gangemi[52]. Quest'ultimo era anche responsabile per tutti i locali della regione nei confronti del Crimine e conferiva agli altri affiliati le doti di Santa e di Padrino.

Fatti recenti

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località 'ndrine Attività illecite
Genova[29][53] Libri, Raso-Gullace-Albanese, Mamone[32], Bonavota[22] traffico di droga[22], appalti pubblici (Eco.Ge dei Mamone)
Lavagna[29][53] Nucera-Rodà[32][54], Casile-Rodà[23] Smaltimento rifiuti, edilizia, traffico di stupefacenti, usura, scommesse
Rapallo[53] proprietà di beni (2007)[55]

Provincia di Imperia

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'ndrangheta in provincia di Imperia; in blu le locali, in giallo la presenza di 'ndrine

Il 7 ottobre 2014 per la prima volta viene riconosciuta da un punto vista giudizionario l'esistenza della 'ndrangheta in Liguria ed in particolare dal Tribunale penale di Imperia[30] e grazie ai processi Maglio e La Svolta svolti dal 2012 al 2019 si è accertata l'esistenza del locale di Ventimiglia guidato fino al momento della morte dal capo indiscusso Don Antonio Palamara e quello di Bordighera guidato dalla famiglia Pellegrino. Il locale di Ventimiglia più antico e autorevole e quello di Bordighera più recente ma con più libertà di manovra rispetto alla Calabria[56].

In provincia di Imperia sono stanziate le ndrine de Pellegrino, Barillaro, Iamundo, Mafodda, Marcianò (legati ai Piromalli), Alvaro-Palamara, Pelle.

Già a gennaio 2002 viene registrata dalle forze dell'ordine una riunione di 'ndrangheta a Vallecrosia in cui veniva conferita una dote a Pietro Brancatisano.[57]

Nel 2010 gli 'ndranghetisti del locale di Bordighera si incontrano sempre a Vallecrosia con il capo-locale del basso Piemonte Francesco Bruno Pronestì per parlare delle elezioni regionali del 2010.[57][58]

Fatti recenti

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Nel 2011 viene per la prima volta sciolto il comune di Bordighera a causa delle infiltrazioni dei Pellegrino alle cui aziende venivano appaltati lavori, garantite esenzioni di pagamento per le mense scolastiche e per l'appoggio in campagna elettorale per il candidato e per le minacce nei confronti di due assessori comunali contrari all'apertura di una sala giochi della 'ndrina.[59]

Nel 2012 viene richiesto lo scioglimento del comune di Ventimiglia successivamente annullato. Dopo l'operazione La Svolta conclusasi in quell'anno, parte l'omonimo processo conclusosi con sentenza definitiva nel 2017 che accerta definitivamente l'esistenza della 'ndrangheta e del suo locale a Ventimiglia.

Nel processo emergono le attività illecite delle 'ndrine del locale di Bordighera nell'ambito del traffico di droga, degli appalti pubblici e del riciclaggio[56][59]. Vengono individuati come elementi apicali del locale: Michele Ciricosta, Benito Pepé, Francesco e Fortunato Barilaro, già imputati nel processo Maglio 3 in corso dal 2012[56] da cui vennero assolti con rinvio in Corte di cassazione ad aprile 2017 per poi essere condannati nel secondo processo in Corte d'appello nell'ottobre 2018.[56]

Il comune di Ventimiglia ritorna alle cronache a settembre 2019 per un presunto inchino eseguito nei confronti di Carmelo Palamara, fratello dell'ex capo-locale Don Antonio Palamara morto nel 2017 con la statua della Madonna in processione durante la festa della Madonna di Polsi di Ventimiglia creata nel 2016 da migranti calabresi.[60][61]

Nel settembre 2020 l'operazione Ponente Forever condotta dal ROS dei Carabinieri di Imperia e dalla Gendarmerie Nationale di Marsiglia porta in Italia a 13 ordinanze di custodia cautelare che rivela un traffico di stupefacenti. Tra gli arrestati Carmelo Sgrò di Sanremo e forse collegato alla cosca Gallico che avrebbe aiutato la latitanza di un altro affiliato Filippo Morgante, nascosto in un'abitazione in Francia e ad Arma di Taggia. Quest'ultimo avrebbe partecipato a diverse riunioni a Borghetto Santo Spirito[62].

località 'ndrine Attività illecite
Imperia[53]
Bordighera Pellegrino[63], De Marte[20] Appalti pubblici, traffico di droga[20] (Processo la Svolta del 2017[63]), riciclaggio
Diano Marina[63] Attisano (legati ai Papalia e ai Laganà), De Marte, Frisina (legati ai Gallico), Papalia, Surace (legati ai Santaiti-Gioffrè), Tripepi (legati agli Ottinà-Spinella)
Sanremo[53][63] Relazioni con la Camorra di Giovanni Tagliamento[64]
Taggia[53][63] Mafodda[30][36] Condizionamento delle elezioni politiche locali, appalti pubblici, traffico di droga
Ventimiglia[29][53][63] Alvaro-Palamara, Pelle, Marcianò Condizionamento delle elezioni politiche locali[11], appalti pubblici, traffico di droga (Processo La Svolta del 2017)[63], usura, prostituzione, riciclaggio di denaro

Provincia di Savona

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'Ndrangheta in provincia di Savona; in blu le locali, in giallo la presenza di 'ndrine

In provincia di Savona sono stanziate le 'ndrine dei Gullace, Fameli, Fazzari e Fotia. I Fazzari si sono resi responsabili a Borghetto Santo Spirito della creazione della cosiddetta "Cava dei veleni"[65][66], un'area in cui son stati smaltiti rifiuti tossici sin dal 1995 da documenti desecretati nel 2014[67].

Elementi della locale di Savona avrebbero tentato di inserirsi negli appalti per la costruzione del terzo valico.[29]

località 'ndrine Attività illecite
Savona[53] Cordì, Santaiti, Fazzari[32], Raso-Gullace-Albanese[29] Smaltimento rifiuti, infiltrazione nel cantiere del terzo valico[29]
Albenga Gullace-Raso-Albanese[68], Pronestì[68], Fazzari[68] Voto di scambio[68]
Borghetto Santo Spirito[65] Fazzari[65] Smaltimento rifiuti[65]
Varazze[29][69] Stefanelli[69] traffico di droga[69]

Provincia della Spezia

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'ndrangheta in provincia di La Spezia; in blu le locali, in giallo la presenza di 'ndrine

In provincia della Spezia sono stanziate le 'ndrine dei Demasi, Romeo e Rosmini. Secondo un pentito a Sarzana, tra gli anni '80 e '90 ci sarebbero state relazioni tra il Partito socialista italiano e elementi della 'ndrangheta locale in chiave anticomunista[70]. Un'operazione del 2015 rivela operazioni di riciclaggio nel comune di Arcola mentre l'ultima, avvenuta nel 2017 disvela un traffico di cocaina.[71]

località 'ndrine Attività illecite
La Spezia Bellocco, Iamonte, Raso Traffico di droga (2017[71])
Ameglia[32]
Arcola[32] Riciclaggio (2015[72])
Sarzana[29][53] Romeo[32] Edilizia, infiltrazioni nella politica locale[70]
  • "'Ndrangheta squadre di mafia", episodio di Terra!.[73]
  1. ^ https://www.ilsecoloxix.it/genova/2013/08/01/news/ndrangheta-vent-annial-boss-verduraio-di-genova-1.32326669
  2. ^ 'Ndrangheta, vent’anni al boss-verduraio di Genova, in Il secolo XIX, 1° agosto 2013. URL consultato il 25 luglio 2015 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
  3. ^ Nicola Gratteri, Fratelli di sangue, Luigi Pellegrini Editore, 2007, p188-189, ISBN 88-8101-373-8.
  4. ^ 'Ndrangheta: in Liguria 'ndrine della Jonica e del Reggino, in ansa.it, 2 dicembre 2014. URL consultato il 2 febbraio 2015.
  5. ^ a b c 'Ndrangheta, nuovi business in Riviera, in lastampa.it, 25 giugno 2017. URL consultato il 24 novembre 2017.
  6. ^ Indagine Maglio 3, p.51-53
  7. ^ a b Liguria, nuova frontiera della mafia, in Il Secolo XIX. URL consultato il 12 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 30 dicembre 2012).
  8. ^ Detenzione di armi, tre anni a Belcastro un altro colpo alla 'ndrangheta in Liguria, in Repubblica.it. URL consultato il 16 giugno 2022 (archiviato il 29 ottobre 2018).
  9. ^ Ordinanza Infinito del 2010, p.426
  10. ^ a b Elena Rosselli, 'Ndrangheta, 12 arresti in Liguria. Indagati due politici Pdl per voto di scambio, in Il Fatto Quotidiano, 2 giugno 2011. URL consultato il 29 ottobre 2013.
  11. ^ a b c d e f g h i j k l m n Operazione Maglio 3 (PDF), in genovaweb.org, 6 giugno 2011. URL consultato il 29 ottobre 2013.
  12. ^ Inchiesta Maglio 3, p.64
  13. ^ La verità del pentito: "una 'ndrina ogni comune da Savona a Ventimiglia", in genova.repubblica.it, 24 aprile 2014. URL consultato l'11 settembre 2019.
  14. ^ «'Ndrangheta, soldi e armi gestiti dai cassieri della Lega», in ilsecoloxix.it. URL consultato il 3 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 22 settembre 2013).
  15. ^ Cassazione: condanne confermate, stralciata la posizione di Gabriella Mondello, su Radio Aldebaran, 29 aprile 2021. URL consultato il 30 aprile 2021.
  16. ^ a b c d Relazione semestrale della DIA del 2º semestre 2020, p. 19-20
  17. ^ in grassetto le locali attive secondo la 2° relazione semestrale 2020 della DIA
  18. ^ a b c d Locale accertato dall'operazione Maglio3 del 2011
  19. ^ a b c d e f g h i Francesco Forgione, 'Ndrangheta. Boss luoghi e affari della mafia più potente al mondo, bceditore.it, 2008, p254, ISBN 978-88-6073-501-0.
  20. ^ a b c d Il superpentito della mafia: "Belsito lavorava per i clan", in antimafiaduemila.com. URL consultato il 22 settembre 2013 (archiviato dall'url originale il 25 settembre 2013).
  21. ^ Indagine Maglio 3, p. 70
  22. ^ a b c d 'Ndrangheta: Mantella e la droga dei Bonavota nel porto di Genova, in ilvibonese.it, 19 marzo 2019. URL consultato il 20 marzo 2019.
  23. ^ a b c 'Ndrangheta a Lavagna, 13 “interpreti” per decifrare le intercettazioni dei boss, in repubblica.it, 9 novembre 2017. URL consultato il 9 novembre 2017.
  24. ^ Condannato in via definitiva a 16 anni e 3 mesi nel 2021
  25. ^ Sanremo, morto Giuseppe Marcianò, presunto capo della 'ndrangheta locale, in ilsecoloxix.it, 26 gennaio 2017. URL consultato il 17 dicembre 2017 (archiviato dall'url originale il 29 ottobre 2018).
  26. ^ È morto Antonio Palamara, il presunto boss della 'ndrangheta di Ventimiglia, in primocanale.it, 3 luglio 2017. URL consultato l'11 settembre 2019.
  27. ^ 'Ndrangheta, la Madonna di Polsi si inchina anche a Ventimiglia. Si può e si deve fare qualcosa, in ilfattoquotidiano.it, 11 settembre 2019. URL consultato l'11 settembre 2019.
  28. ^ Capo locale accertato fino al 2011
  29. ^ a b c d e f g h i j k 'Ndrangheta, censita per la prima volta una “locale” nella città della Torretta, in ilsecoloxix.it, 8 agosto 2017. URL consultato il 17 dicembre 2017 (archiviato dall'url originale il 12 ottobre 2017).
  30. ^ a b c d Mafie in provincia di Imperia. Rimosso il prefetto “miope” che non vide le infiltrazioni, in Agora Vox.
  31. ^ "Così mafia e 'Ndrangheta compravano voti per Teardo", in Repubblica.it.
  32. ^ a b c d e f g Relazione semestrale 2002 della DIA [collegamento interrotto], in GenovaWeb.org.
  33. ^ Direzione Investigativa Antimafia, Analisi Descrittiva - Attività Svolta e Risultati Conseguiti (anno 2002 – 2° semestre - volume secondo) (PDF), su genovaweb.org, p. 101 (105). URL consultato il 6 giugno 2023 (archiviato dall'url originale il 3 aprile 2016).
  34. ^ a b Pentito della 'ndrangheta confessa: «Compravamo le armi in via Pré», in ilsecoloxix.it, 22 giugno 2016. URL consultato il 22 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 22 dicembre 2016).
  35. ^ a b c d e f Marco Grasso e Matteo Indice, Ecco come la 'ndrangheta dilaga in Liguria, su Il Secolo XIX, 22 giugno 2016. URL consultato il 16 giugno 2022 (archiviato il 5 agosto 2020).
  36. ^ a b Così mafia e 'ndrangheta compravano voti per Teardo, in Repubblica.it, 31 agosto 1984. URL consultato il 20 dicembre 2016.
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  38. ^ 'Ndrangheta, sindaco di Ventimiglia si dimette, in Il Fatto Quotidiano. URL consultato il 3 novembre 2011.
  39. ^ a b Elena Rosselli, Spese pazze Liguria, si dimette presidente del Consiglio regionale Monteleone, 29 ottobre 2013. URL consultato il 29 ottobre 2013.
  40. ^ Il governo scioglie il Consiglio di Ventimiglia, in Corriere.it. URL consultato il 3 febbraio 2012.
  41. ^ Ponente e 'ndrangheta, la rete delle complicità, in Il Secolo XIX, 14 dicembre 2012. URL consultato il 2 febbraio 2015 (archiviato dall'url originale il 2 febbraio 2015).
  42. ^ Boss della 'ndrangheta in manette. Sequestrati beni per due milioni, in Repubblica.it, 6 marzo 2015. URL consultato il 25 luglio 2015.
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Voci correlate

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Collegamenti esterni

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