'Ndrina Piserà
I Piserà sono una 'ndrina di Tropea[1][2] vicina ai Mancuso[3].
Negli anni '90 del secolo scorso erano in faida con i La Rosa, anch'essi di Tropea[4].
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Anni '80 - L'omicidio di Pasquale Piserà
[modifica | modifica wikitesto]Il 19 settembre 1982 viene ucciso Pasquale Piserà, consigliere comunale di Tropea. Il 15 Novembre verrà ucciso il fratello, Diego[5].
Il 29 giugno 1984 si conclude un'operazione che arresta 40 persone riconducibili alle seguenti 'ndrine: Mancuso, Pesce, Fiammingo, Fazzari e Piserà[1][2].
Anni '90 - La faida con i La Rosa
[modifica | modifica wikitesto]Anni 2000 - Operazione Dinasty
[modifica | modifica wikitesto]Anni 2010
[modifica | modifica wikitesto]Anni 2020
[modifica | modifica wikitesto]Sono presenti in Lombardia .
Esponenti di spicco
[modifica | modifica wikitesto]- Pasquale Piserà (? - 1982). Lavorava come camionista. Viene condannato per reati contro il patrimonio. Presidente della squadra di calcio del Tropea e consigliere comunale del comune, viene ucciso il 19 settembre 1982 nella sua auto nel piazzale della stazione ferroviaria[4].
- Francesco Piserà[3]. Viene condannato nel 2007 nel processo Dinasty, scaturito dall'omonima operazione conclusasi nel 2003, a 12 anni di carcere[6].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b BLITZ CONTRO LA 'NDRANGHETA - la Repubblica.it
- ^ a b BLITZ CONTRO LA 'NDRANGHETA, in repubblica.it, 29 giugno 1984. URL consultato il 18 novembre 2019.
- ^ a b 'Ndrangheta, le rivelazioni dei vecchi pentiti e il timore di una guerra tra i Mancuso, in ilvibonese.it, 12 aprile 2019. URL consultato il 18 novembre 2019.
- ^ a b Di Nardodipace uno dei 25 Consiglieri comunali uccisi in Calabria. I numeri della Commissione d'inchiesta sulle intimidazioni agli amministratori, in ilredattore.it. URL consultato il 18 novembre 2019.
- ^ UCCIDE UN BARONE MA E' SUBITO ARRESTATO, in repubblica.it. URL consultato il 18 novembre 2019.
- ^ 'NDRANGHETA: VIBO VALENTIA, CONDANNE PER 142 ANNI A MEMBRI CLAN MANCUSO, in adnkronos.com, 31 marzo 2017. URL consultato il 18 novembre 2019.