Émilie Lerou

Émilie Lerou

Émilie Lerou (Rouen, 18 maggio 1855Parigi, 11 giugno 1935) è stata una scrittrice e attrice teatrale francese.

Figlia di Martin Lerou e Hermine Bizot, si affermò in un primo momento come interprete teatrale: infatti, dopo gli studi con Louis-Arsène Delaunay, negli anni 1880 intraprese una carriera di successo come attrice tragica[1] sulle scene parigine e, in particolare, alla Comédie-Française[2] e all'Odéon-Théâtre.

Nel 1903 pubblicò (sotto lo pseudonimo di "Pierre Nahor") il romanzo Hiésous; l'opera, con un'introduzione di Marcel Schwob, è una rivisitazione della vita di Gesù basata sul Vangelo secondo Giovanni e influenzata, come sottolineato da Albert Schweitzer, dalle idee religiose e filosofiche dell'autrice.[3] Nonostante le controversie causate dal romanzo, Jules Claretie candidò la scrittrice al Premio Nobel per la letteratura nel 1904;[4] insieme a Selma Lagerlöf, Émilie Lerou è stata la seconda donna ad essere candidata a questo riconoscimento, dopo che Malwida von Meysenbug aveva ottenuto una candidatura nel 1901.

Nel 1908 pubblicò la sua autobiografia, Sous le masque: Une vie au théâtre,[5] che avrebbe continuato a rimaneggiare fino alla morte nel 1935.

  1. ^ (EN) Emily Roxworthy, Frankenmom: Theatre as History in Deconstructing American Celebrity Motherhood, in Theatre Survey, vol. 57, n. 1, 2016, pp. 63–87, DOI:10.1017/S0040557415000563. URL consultato il 4 ottobre 2024.
  2. ^ (FR) Recueil factice d'articles de presse sur Emilie Lerou : [dossier biographique]. URL consultato il 4 ottobre 2024.
  3. ^ (DE) Albert Schweitzer, Von Reimarus zu Wrede: eine Geschichte der Leben-Jesu-Forschung, J.C.B. Mohr (Paul Siebeck), 1906, pp. 324-325, ISBN 978-0-8370-5185-7.
  4. ^ (EN) Hans Mehlin, Nomination Archive, su NobelPrize.org, 21 maggio 2024. URL consultato il 4 ottobre 2024.
  5. ^ (EN) Urban T. Holmes, Review of Sous le masque, Émilie Lerou, in Books Abroad, vol. 11, n. 3, 1937, pp. 323–323, DOI:10.2307/40078553. URL consultato il 4 ottobre 2024.

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