Annamaria Cancellieri

Annamaria Cancellieri

Ministro della giustizia
Durata mandato28 aprile 2013 –
22 febbraio 2014
Capo del governoEnrico Letta
PredecessorePaola Severino
SuccessoreAndrea Orlando

Ministro dell'interno
Durata mandato16 novembre 2011 –
28 aprile 2013
Capo del governoMario Monti
PredecessoreRoberto Maroni
SuccessoreAngelino Alfano

Commissario prefettizio di Parma
Durata mandato14 marzo 1994 –
maggio 1994
PredecessoreStefano Lavagetto
SuccessoreMario Ciclosi
(commissario straordinario)

Durata mandato20 ottobre 2011 –
16 novembre 2011
PredecessorePietro Vignali
SuccessoreMario Ciclosi
(commissario straordinario)

Commissario prefettizio di Bologna
Durata mandato17 febbraio 2010 –
24 maggio 2011
PredecessoreFlavio Delbono
SuccessoreVirginio Merola

Dati generali
Partito politicoIndipendente
Titolo di studioLaurea in scienze politiche
UniversitàUniversità degli Studi di Roma "La Sapienza"
ProfessionePrefetto, funzionario pubblica

Annamaria Cancellieri (Roma, 22 ottobre 1943) è una funzionaria e prefetto italiana.

È stata ministro dell'interno del governo Monti dal 16 novembre 2011 al 28 aprile 2013 e ministro della giustizia del governo Letta dal 28 aprile 2013 al 22 febbraio 2014.

Annamaria Cancellieri proviene da una famiglia italiana che ha vissuto fino al 1969 a Tripoli:[1] suo nonno, Dunstano Cancellieri, combattente nella guerra coloniale del 1911 fu nominato "Commissario ai beni sequestrati ai berberi", suo padre vi costruiva centrali elettriche.[2] È sposata dal 1966 con Sebastiano Peluso[3], ex farmacista ora in pensione.[4] Negli anni settanta la coppia torna in Italia. La coppia ha due figli, uno dei quali, Piergiorgio, nel 2002 direttore dell'area consulenza finanziaria di Medio Credito Centrale, è stato amministratore delegato di Unicredit Corporate Banking, direttore generale di Fondiaria-SAI, ed è attualmente top manager in Telecom Italia.[5]

La carriera in prefettura

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Si laurea in scienze politiche alla Sapienza di Roma ed entra subito alla Presidenza del Consiglio. Nel 1972, durante gli anni difficili del terrorismo, entra nell'amministrazione del Ministero dell'interno[6]. Giornalista pubblicista, diventa capoufficio stampa della prefettura di Milano e responsabile del progetto Efficienza.

Viene nominata prefetto il 1º settembre 1993. Nel 1994 ricopre l'incarico di commissaria prefettizio del Comune di Parma.

Nel corso della sua carriera è stata prefetto di Vicenza, Bergamo, Brescia, Catania e Genova. È a Catania nel 2007, quando nel derby Catania-Palermo viene ucciso l'ispettore di polizia Filippo Raciti. Nel 2009 lascia l'amministrazione dell'interno ed è collocata in quiescenza.

Altri incarichi

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Nel 2009 presiede la commissione per il piano rifiuti della Regione Siciliana[7] e nello stesso anno il presidente Raffaele Lombardo la nomina commissaria al Teatro Bellini di Catania, incarico che ha mantenuto fino al settembre 2010[8].

Dal 17 febbraio 2010 al 24 maggio 2011 è commissaria prefettizia a Bologna. Dallo scranno più alto di Palazzo D'Accursio traghetta il Comune, rimasto senza la guida a causa dello scandalo che ha travolto il sindaco Flavio Delbono, fino alle nuove elezioni.

Nel 2011 non accetta la proposta del PdL di candidarsi con il partito come Sindaco a Bologna alle elezioni del 2011, per non venir meno al suo ruolo istituzionale super partes.

Dal 16 giugno 2011 fino alla sua nomina a Ministro dell'interno è vicepresidente del consiglio di amministrazione di AMT Genova, la società per azioni concessionaria del trasporto pubblico nel comune di Genova.

Dal 20 ottobre 2011 è nuovamente commissaria prefettizia a Parma in seguito alle dimissioni del sindaco Pietro Vignali, ma solamente per meno di un mese, fino alla nomina come Ministra.

Ministra dell'interno

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Il ministro dell'interno Annamaria Cancellieri con il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel 2011

Il 16 novembre 2011 diventa ministro dell'interno del governo Monti[9], nella storia della Repubblica Italiana risulta essere la seconda donna a ricevere la nomina a questo incarico dopo l'onorevole Rosa Russo Iervolino. Una volta al Viminale, Cancellieri dà una forte accelerazione all'aggressione dei patrimoni mafiosi[10] e scioglie per infiltrazioni mafiose il comune di Reggio Calabria: è la prima volta per un capoluogo di provincia[11] suscitando le critiche del Popolo della Libertà[12], il comune di Racalmuto ed il comune di Salemi, suscitando le critiche del sindaco salemitano Vittorio Sgarbi[13].

Inoltre, Cancellieri deve affrontare le controversie relative alle condanne definitive per i fatti della Diaz del 2001, affermando: La sentenza della Cassazione mette fine ad una vicenda dolorosa che ha segnato tante vite umane. Ma questo non significa che si debba dimenticare, anzi. Il caso Diaz deve restare nella memoria[10].

In merito alle frasi espresse contro la madre Patrizia Moretti da uno dei quattro poliziotti condannati per l'omicidio di Federico Aldrovandi, la ministra non esita a definirle vergognose e gravemente offensive, disponendo immediatamente un procedimento disciplinare ed affermando: Alla mamma di Federico voglio dire che le siamo vicini, comprendiamo il suo dolore ed ha tutto il nostro affetto. Dobbiamo punire i poliziotti che sbagliano, le mele marce devono andare via. Ma la polizia è un corpo sano[10].

Candidatura alla presidenza della Repubblica

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Il 18 aprile 2013 viene indicata come candidata alla presidenza della Repubblica da parte di Scelta Civica[14].

Il 19 aprile 2013 alla quarta votazione raggiunge 78 voti, 9 in più dei 69 iniziali di Scelta Civica[15].

Ministra della giustizia

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Il 27 aprile 2013 viene scelta come ministro della giustizia dal presidente del Consiglio Enrico Letta[16], giurando il giorno dopo. Nella storia della Repubblica è la seconda donna a ricoprire questo incarico dopo il suo diretto predecessore nel governo Monti, Paola Severino. Resta al vertice del ministero fino al febbraio 2014.

Nel gennaio 2012 in qualità di ministro ha rinnovato il contratto settennale (2012-2018) tra Viminale e Telecom Italia per il sistema di controllo a distanza dei detenuti agli arresti domiciliari e una serie di servizi elettronici[17], questione su cui il 13 settembre 2012 la Corte dei conti si è pronunciata con parere negativo[18].

Il 6 febbraio 2012 il ministro Cancellieri ha rilasciato una dichiarazione che ha suscitato polemiche: "Noi italiani siamo fermi al posto fisso nella stessa città, di fianco a mamma e papà"[19]. Alcuni critici hanno messo in relazione questa affermazione con la liquidazione pari a 3 annualità di stipendio (tre milioni e seicentomila euro) in seguito ricevuto dal figlio Piergiorgio Peluso per un incarico di dodici mesi come direttore generale della Fondiaria Sai.[20]

Nel marzo 2009, in veste di prefetto di Genova, riguardo alla possibilità di presenza mafiosa nel capoluogo ligure affermò "Emergenza mafia? Non ci risulta". Negli anni successivi varie indagini hanno portato invece alla luce la presenza in città di referenti della 'Ndrangheta, ad esempio nel giugno del 2011 venne arrestato Domenico Gangemi.[21][22]

Il caso Ligresti

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Nel novembre 2013 il Ministro Cancellieri finisce al centro di forti polemiche per aver esercitato, secondo i detrattori, pressioni politiche sull'organo di amministrazione penitenziaria (DAP) al fine di favorire la scarcerazione di una detenuta eccellente, figlia dell'amico di vecchia data Salvatore Ligresti[23]. La donna era coinvolta in un'inchiesta penale riguardante Fonsai (ex Fondiaria, la società assicurativa della famiglia Ligresti) e presunte attività di falsificazione dei bilanci societari. Il 17 luglio, parlando al telefono con la compagna di Salvatore,[24] la Cancellieri afferma che si sarebbe attivata per sollecitare il DAP a svolgere accertamenti sanitari sulla Ligresti, che nei colloqui con i parenti lamentava di patire notevolmente l'esperienza carceraria. Interrogata dai magistrati titolari dell'inchiesta, è la stessa Cancellieri a confermare di aver "sensibilizzato i due vicecapi di Dipartimento, Francesco Cascini e Luigi Pagano, perché facessero quanto di loro competenza". Circa un mese dopo in effetti, il DAP trasferisce alla Procura una diagnosi in cui una psicologa sanciva l'incompatibilità della donna con la vita detentiva; la Ligresti verrà successivamente ammessa al regime degli arresti domiciliari con il parere favorevole dei PM.[25]

La vicenda è stata innescata dalla pubblicazione delle telefonate sui quotidiani, portando alcune forze politiche a chiederne le dimissioni. Nonostante le pressioni, il Ministro ha annunciato la sua intenzione di continuare il mandato, giustificando i suoi atti con intenti puramente umanitari.[26] A questo proposito ha dichiarato:[27]

«Io ho la responsabilità dei detenuti, ho fatto oltre cento interventi per persone che ho incontrato nel corso di mie visite in carcere o i cui familiari si sono rivolti a me.»

A difesa del suo operato si sono pronunciate, tra gli altri, la madre di Federico Aldrovandi[28] e la sorella di Stefano Cucchi[29], lodando la sua attenzione alle condizioni di salute dei detenuti.

Alla data del 4 novembre 2013 il suo nome compare nelle carte dell'inchiesta Fonsai.[30]

Il 5 novembre 2013 riferisce al Parlamento sul caso Ligresti, ribadendo l'indipendenza della magistratura e di non aver sollecitato la scarcerazione della Ligresti, pur essendo legata da profonda amicizia con il fratello di Salvatore, Antonino Ligresti. Nel corso del dibattito i partiti di opposizione chiedono le sue dimissioni mentre i parlamentari di maggioranza, con poche eccezioni, le rinnovano il sostegno.

Il 15 novembre 2013, alla luce dei tabulati del cellulare della Cancellieri e del marito, da cui risultano altre telefonate (il cui contenuto non è agli atti del processo) con membri della famiglia Ligresti, molti esponenti politici e mezzi d'informazione l'accusano di avere mentito al PM che indaga sul suo caso e/o in Parlamento.[31][32] In una lettera aperta, il Ministro ha rigettato tali accuse, sottolineando che lei stessa non ha mai nascosto la sua amicizia di lunga data con Antonino Ligresti, a cui si è rivolta spesso anche "per consigli su problemi di salute", e ribadendo la sua posizione che "nessuna ingerenza vi è stata rispetto alla vicenda processuale dei Ligresti".[33][34] Vari membri del governo, a partire dal presidente Enrico Letta, hanno a più riprese ribadito pubblicamente la loro fiducia nel Ministro.

Alla data del 18 novembre 2013, la Procura di Torino comunica che sulla sua vicenda risulta aperto un fascicolo, che sarà trasferito alla Procura di Roma in quanto territorialmente competente.[35]

Il 20 novembre 2013 viene discussa alla Camera dei deputati una mozione di sfiducia individuale presentata dal Movimento 5 Stelle ai danni del Ministro Cancellieri, dopo lo scandalo Ligresti. Il Guardasigilli ribadisce ancora in Aula di non aver fatto alcun favoritismo e di non aver mentito ai PM. La mozione viene bocciata con 405 voti contrari (PD, Nuovo Centrodestra, Forza Italia e SC) e 154 favorevoli (M5S, SEL, Lega Nord e Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale).

[36] In data 12 marzo 2014 risulta da numerose fonti giornalistiche che la Cancellieri è effettivamente indagata "per false dichiarazioni a pubblico ministero".[37][38][39][40]

Nel febbraio 2015 il Tribunale di Roma, accogliendo la richiesta del pubblico ministero, ha disposto l'archiviazione del fascicolo.[41]

Procedimenti giudiziari

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Annamaria Cancellieri da commissaria del teatro Bellini di Catania alla fine del 2009 venne indagata dalla procura etnea per abuso d'ufficio. Il pm Alessandro La Rosa le contestava consulenze inutili e costose per i bilanci del teatro. Il procedimento viene archiviato nel 2014.[42]

Grande ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana - nastrino per uniforme ordinaria
«Su proposta della Presidenza del Consiglio dei Ministri»
— 27 dicembre 2001[43]
  1. ^ Cancellieri - Quirinale, su linkiesta.it. URL consultato il 28 aprile 2013 (archiviato dall'url originale il 10 giugno 2015).
  2. ^ Aldo Cazzullo, La commissaria di Bologna «Voglio cambiare il 2 agosto», Corriere della Sera, 18 marzo 2010. URL consultato il 17 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2016).
  3. ^ Mister Cancellieri Vi racconto mia moglie
  4. ^ Il Fatto Quotidiano: “Quando in cella finì il marito di Anna Maria Cancellieri” | Blitz quotidiano
  5. ^ Piergiorgio Peluso è stato direttore dell'area "consulenza finanziaria" di Medio Credito Centrale; nell'ambito del processo Parmalat-Ciappazzi, fu ritenuto “testimone inattendibile” dal tribunale di Parma per le sue "palesi reticenze e contraddizioni". Figlio Cancellieri e crac Parmalat
    I giudici: "Teste inattendibile" - la Repubblica
  6. ^ Anna Maria Cancellieri, ministra dell'interno, su voceditalia.it, Voce, 16 novembre 2011. URL consultato il 14 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 2 novembre 2013).
  7. ^ Ignazio Panzica, Sicilia, l'affare del secolo. Conclusi i lavori della Commissione per il Piano rifiuti. Termovalorizzatori si o no?, su nowitaly.com, ItalianNews, 23 dicembre 2009. URL consultato il 12 gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 6 settembre 2012).
  8. ^ RTP - Teatro Bellini: Cancellieri commissario straordinario, su regione.sicilia.it, Regione Siciliana, 26 febbraio 2010. URL consultato il 25 novembre 2011.
  9. ^ Le Nove - Ecco il governo Monti, su lenovae.it. URL consultato il 19 aprile 2013 (archiviato dall'url originale il 4 novembre 2013).
  10. ^ a b c PROFILO: Anna Maria Cancellieri - ANSA, 27 aprile 2013
  11. ^ Reggio Calabria: Cancellieri, Cdm scioglie Comune - ASCA, 9 ottobre 2012, su asca.it. URL consultato il 28 aprile 2013 (archiviato dall'url originale il 6 novembre 2013).
  12. ^ Reggio Calabria, Pdl contro Cancellieri “È una scelta che penalizza i cittadini” - La Stampa, 11 ottobre 2012, 11 ottobre 2012
  13. ^ Comune di Salemi sciolto per mafia, Sgarbi: «Atto abnorme, farò ricorso» - Il Corriere del Mezzogiorno, 24 marzo 2012
  14. ^ Monti per il Colle lancia la Cancellieri «Candidata di alto profilo istituzionale», Il Messaggero, 18 aprile 2013. URL consultato il 19 aprile 2013 (archiviato dall'url originale il 20 aprile 2013).
  15. ^ Presidente Repubblica, Prodi fermo a 395 voti, si ritira. I gruppi cercano nuovi nomi, Il Fatto Quotidiano, 19 aprile 2013.
  16. ^ Il sole 24 ore - Il governo Letta: Saccomanni all'Economia, Alfano agli Interni e Bonino agli Esteri., su ilsole24ore.com. URL consultato il 27 aprile 2013.
  17. ^ Bracciali elettronici, rinnovata la convenzione Spesi 100 milioni per solo 14 detenuti in 10 anni
  18. ^ Braccialetti elettronici, in dieci anni 80 milioni per controllare 14 detenuti
  19. ^ Lavoro, Fornero: "Non illudere sul posto fisso" Cancellieri: "Italiani lo vogliono vicino a casa", su tgcom24.mediaset.it. URL consultato il 18 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 2 dicembre 2013).
  20. ^ Massimo Gramellini, Un sistema in liquidazione, su lastampa.it, La Stampa, 24 ottobre 2012. URL consultato il 4 novembre 2013.
  21. ^ Cancellieri: la signora di ferro, ma non immune da gaffe e indagini per abuso d'ufficio
  22. ^ Commenti web contro Napolitano, Cancellieri autorizza indagini. La sinistra è d'accordo? Archiviato il 5 novembre 2013 in Internet Archive.
  23. ^ Salvatore Ligresti, amico di famiglia
  24. ^ Polisblog, su polisblog.it. URL consultato il 21 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 18 novembre 2013).
  25. ^ Il Fatto Quotidiano
  26. ^ Ligresti, la Cancellieri: "Non mi dimetto chi mi accusa è un matto"
  27. ^ Cancellieri: «Ho agito spesso così», TGcom24, 2 novembre 2013. URL consultato il 2 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 2 novembre 2013).
  28. ^ Caso Cancellieri, madre di Aldrovandi: “Se non interviene, che cosa ci sta a fare?”
  29. ^ Ilaria Cucchi difende Cancellieri "Con lei forse Stefano sarebbe vivo" - Roma - Repubblica.it
  30. ^ Fonsai: nome Cancellieri in carte inchiesta, ma non indagata.
  31. ^ La Cancellieri smentita dai tabulati: fu lei a chiamare Antonino Ligresti
  32. ^ Fonsai: Di Pietro, Cancellieri ha mentito in Parlamento, deve dimettersi, su liberoquotidiano.it. URL consultato il 18 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 23 marzo 2015).
  33. ^ Cancellieri: "Non ho mentito al Parlamento", su tg24.sky.it. URL consultato il 18 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 10 giugno 2015).
  34. ^ ANSA: la lettera del ministro Cancellieri
  35. ^ I pm di Torino: Cancellieri non è indagata. Letta: «In caso di novità valuteremo»
  36. ^ Non passa la sfiducia alla Cancellieri, il Ministro: "Io non ho mentito e non mi dimetto", la Repubblica, 20 novembre 2013.
  37. ^ Indagata la Cancellieri: "Sui contatti con i Ligresti avrebbe mentito ai pm" ilgiornale.it
  38. ^ Cancellieri indagata sul caso Ligresti L'avvocato: chiesta l'archiviazione corriere.it
  39. ^ Cancellieri indagata per le telefonate ai Ligresti. La procura: “Ha mentito ai pm” ilfattoquotidiano.it
  40. ^ (EN) Cancellieri probed for perjury in Ligresti testimony ansa.it (versione inglese)
  41. ^ [1]
  42. ^ Radio Città del Capo | RCDC.IT, su radiocittadelcapo.it. URL consultato il 6 ottobre 2016 (archiviato dall'url originale il 9 ottobre 2016).
  43. ^ Cancellieri Dott.ssa Anna Maria - Grande Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana (II Gov.Berlusconi), su quirinale.it. URL consultato il 25 novembre 2011.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Predecessore Ministra dell'interno della Repubblica Italiana Successore
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Predecessore Commissaria prefettizia del comune di Bologna Successore
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Predecessore Commissaria prefettizia del comune di Parma Successore
Pietro Vignali 20 ottobre 2011 - 16 novembre 2011 Mario Ciclosi (commissario prefettizio)

Predecessore Commissaria prefettizia del comune di Parma Successore
Stefano Lavagetto marzo 1994 - maggio 1994 Mario Ciclosi (commissario prefettizio)
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