Anoia (Italia)

Anoia
comune
Anoia – Stemma
Anoia – Bandiera
Anoia – Veduta
Anoia – Veduta
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Calabria
Città metropolitana Reggio Calabria
Amministrazione
SindacoAlessandro Demarzo (lista civica) dal 1-6-2015 (2º mandato dal 22-9-2020)
Territorio
Coordinate38°26′N 16°05′E
Altitudine210 m s.l.m.
Superficie10,17 km²
Abitanti2 043[1] (31-5-2023)
Densità200,88 ab./km²
FrazioniAnoia Inferiore, Anoia Superiore
Comuni confinantiCinquefrondi, Feroleto della Chiesa, Giffone, Maropati, Melicucco, Polistena
Altre informazioni
Cod. postale89020
Prefisso0966
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT080003
Cod. catastaleA303
TargaRC
Cl. sismicazona 1 (sismicità alta)[2]
Cl. climaticazona C, 1 026 GG[3]
Nome abitantianoiani, sanoiesi
PatronoSan Nicola
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Anoia
Anoia
Anoia – Mappa
Anoia – Mappa
Posizione del comune di Anoia all'interno della città metropolitana di Reggio Calabria
Sito istituzionale

Anoia (Anòi in calabrese[4]) è un comune italiano di 2 043 abitanti[1] della città metropolitana di Reggio Calabria in Calabria.

Il territorio del comune risulta compreso tra i 44 e i 343 metri s.l.m., mentre l'escursione altimetrica complessiva risulta essere pari a 299 metri. È composto dalle due frazioni, Anoia Inferiore e Anoia Superiore.

Origini del nome

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Il nome, secondo Gerhard Rohlfs, deriverebbe dal greco άνωγεον, che significa "in alto" o meglio "luogo posto in alto"[4][5], e dovrebbe indicare l'insediamento di Anoia Superiore[6].

Baronia dal 1270, diviene Marchesato nel 1664, comune il 4 maggio del 1811.

Le sue origini sono tuttora incerte, potrebbero risalire al V-IV secolo a.C., quando gli antichi coloni della Magna Grecia cominciarono a sbarcare sulle coste ioniche dell'odierna Calabria (VII secolo a.C.) fondando dei centri economici e culturali. I locresi, per raggiungere le colonie del Tirreno seguivano delle vie interne, lungo le quali costituivano degli insediamenti sia civili che religiosi per mantenere il controllo sui territori limitrofi. La presenza greco-locrese ad Anoia è confermata dal ritrovamento di monete e reperti archeologici.[5][7]

Impero romano

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In contrada Aracri sono state ritrovate alcune monete romane ed altri reperti archeologici di questo periodo.[8]

VIII - XII secolo

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In questo periodo vengono edificati in Calabria numerosi monasteri dell'ordine di San Basilio, nell'attuale centro di Anoia Superiore venne costruito quello di S. Maria del Ruvo (la data di effettiva costruzione rimane ancora incerta, mentre la sua distruzione potrebbe essere avvenuta a seguito del terremoto del 1908).[9]

In tutto il territorio reggino, ed anche ad Anoia, avvenne un mescolamento di razze e di lingue. La popolazione era formata da greci, latini, saraceni, longobardi, normanni. La lingua scritta era il greco, ed anche la lingua parlata era ricca di questi vocaboli.[7]

Periodo feudale

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Già esistente nel XIII secolo[9], quando secondo altre fonti prese il nome da una famiglia che lo ebbe in feudo nei primi del 1300. Nel 1270 era un importante borgo e venne assegnato come Baronia alla famiglia De Nao[10]; in seguito passò ai De Orta, ai De Acquarola, ai Maiuli, agli Anoja, ai Caracciolo di Gerace[11][12], ai Ruffo di Sinopoli e ai Paravagna, sotto i quali divenne Marchesato nel 1664. Il feudo produceva grani, granidindia, frutti, vini, olj e gelsi,[13] risultava così composto: Anoja Superiore (faceva di popolazione 530) Anoja Inferiore (faceva di popolazione 730) Maropati (faceva di popolazione 451) Tritanti (faceva di popolazione 352); complessivamente il feudo faceva di popolazione 2063.[14][15][16][17][18]

Nel 1560 a Maropati era già esistente la chiesa di San Giorgio[19].

Nel 1582 veniva fondato il convento dei minimi (Anoia Inferiore) facente riferimento all'ordine di San Francesco di Paola.[20][21]

Tra il 5 febbraio ed il 28 marzo del 1783 un forte terremoto distrusse Annoja Superiore (548 abitanti, morti 63), Annoja Inferiore (1040 abitanti, morti 154), Tritanti (306 abitanti, morti 16 e danni per 40 000 ducati) Maropati (1513 abitanti, morti 226)[22][23]. I centri vennero ricostruiti dal Re N. S.[5][24][25][26] Nel 1791 un successivo terremoto colpì nuovamente questi paesi causando lesioni in numerosi edifici e la caduta di piccole parti in muratura, ad Anoia Superiore in un angolo della chiesa di San Sebastiano si aprì una lesione che andava fino alla sommità del campanile, il quale subì anche gravi danni alle arcate e dovette essere demolito.[27][28]

Nel 1793 veniva realizzata per opera dello scultore Vincenzo Scrivo la statua della Immacolata (Tritanti).

Nel 1795 il feudo faceva di popolazione 2923 (Anoia Inferiore 707, Anoia Superiore 578, Maropati 1286, Tritanti 352)[29]

Regno delle due Sicilie

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Con il riordino amministrativo disposto dal decreto 4 maggio 1811, il territorio di Anoja veniva diviso in due comuni: Anoja e Maropati. Anoja Comune del napoletano, provincia di Calabria Ulteriore I, Corte di Appello di Catanzaro, tribunale di Palmi, circondario di Palmi, diocesi di Mileto, mandamento di Cinquefrondi, formato da Anoja Superiore[30][31] e da Anoja Inferiore. Nel 1811 aveva una popolazione di 1 171 abitanti[32]. Secondo l'ultimo censimento del Regno di Napoli (anno 1862) la popolazione era di 1 826 abitanti (859 maschi, 967 femmine). La sua guardia nazionale consta di una compagnia con 125 militi attivi e 17 di riserva: totale 142 militi. La mobilizzabile è di 30 militi. Gli elettori politici sono inscritti nelle liste elettorali nel comune di Cittanova. Nel 1863 erano 54. L'ufficio postale è a Polistena. Pel Dazio consumo è comune di quinta classe. Il suo territorio è in lungo piano e di buona aria, ed assai acconcio alla coltivazione delle viti, oli e dei gelsi. Il Capoluogo Anoja Superiore[33], dista 27 Chilometri da Palmi. Esso possiede l'opera Cappella, che ha un reddito di L. 4530 per elemosine. [34][35][36]

Regno d'Italia

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Il 1º dicembre del 1883 viene istituito l'ufficio postale.[37]

Vengono realizzate le prime opere pubbliche, incanalamento della rete fognaria (fine XIX secolo), sostituzione dei lampioni a petrolio con quelli elettrici, impianto telegrafico per le comunicazioni (primi anni del XX secolo).

All'inizio del XX secolo diversi terremoti colpirono il territorio di Anoia, 1905, 1907, ed il più grave verificatosi il 28 dicembre 1908. Il centro che venne maggiormente colpito fu quello di Anoia Superiore dove "Il terremoto fu rovinoso; su 771 case che componevano la località 2 crollarono, 20 risultarono gravemente danneggiate ed in 29 si registrano danni." così il Baratta descrisse l'evento.[38][39]

Nel 1933 vengono completate le prime scuole pubbliche (scuole elementari) nei due centri. Nel 1934 viene completata la chiesa di Maria SS. Assunta meta di pellegrinaggio per diversi anni.

Repubblica Italiana

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Agli inizi degli anni '50 viene realizzata la rete idrica comunale per le civili abitazioni. Nel 1955 vengono realizzati gli edifici per le scuole medie. Il 10 giugno 1979 il comune passa dalla diocesi di Mileto alla diocesi di Oppido-Palmi.[40]

Nei primi anni '90 viene completata la rete del metano per la fornitura alle civili abitazioni. Nel 1995 avvengono le prime connessioni a internet (tecnologia dial-up), dalla fine anni '90 vi è la possibilità di collegarsi ad internet con la tecnologia xDSL, nel 2015 avviene la copertura del territorio con la fibra ottica.

Lo stemma e il gonfalone del comune sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 2005.[41][42]

«D'argento, alla effigie di San Francesco di Paola, in maestà, con il viso e le mani di carnagione, barbuto di argento, aureolato d'oro, vestito con il saio di marrone al naturale, la testa coperta dal cappuccio dello stesso, cinto con il cingolo di argento, il petto ornato dalla rotella d'oro, raggiante dello stesso, caricata dalla parola, in lettere maiuscole di nero e in tre righe, CHA RI TAS, il Santo tenente con entrambe le mani il bordone di nero, posto in banda alzata, il Santo e il bordone sostenuti dalla pianura di verde, il Santo accompagnato da due croci latine trifogliate, di azzurro, una a destra, l'altra a sinistra, propinque alla pianura. Sotto lo scudo, su lista bifida e svolazzante di argento, la parola, in lettere maiuscole di nero, CHARITAS. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un drappo di azzurro.

In precedenza il Comune aveva in uso uno stemma e un gonfalone concessi con D.P.R. n. 12 foglio 397 del 27 luglio 1972.[43][44]

«D'azzurro, al Santo di carnagione, vestito di bianco, nimbato d'oro, chiomato e barbuto di nero.»

Monumenti e luoghi d'interesse

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Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[50]

La religione più diffusa è quella cattolica di rito romano. Il comune fa parte della diocesi di Oppido Mamertina-Palmi e del vicariato di Polistena. Il territorio comunale è attualmente suddiviso in due parrocchie: San Nicola vescovo (ad Anoia Inferiore)[51] e San Sebastiano (ad Anoia Superiore)[52]. Ad Anoia Superiore è presente un istituto religioso, composto dalle Suore Missionarie del Catechismo, congregazione fondata da Padre Vincenzo Idà il 5 agosto 1939.[53].[54]

Tradizioni e folclore

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  • Taglio della quercia e falò in onore di San Sebastiano Martire (19-20 Gennaio)

A seguito del Piano di Razionalizzazione della Rete Scolastica, con delibera di giunta della Provincia di Reggio Calabria del 4 dicembre 2017, nel Comune sussistono le seguenti Istituzioni Scolastiche: istituto comprensivo "Anoia-Giffone/F. Della Scala".

Infrastrutture e trasporti

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Il comune è interessato dalla strada provinciale 4 Inn. SS 111.

Amministrazione

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Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
7 luglio 1986 1 giugno 1991 Giuseppe Pasquale Democrazia Cristiana Sindaco [55]
1 giugno 1991 10 giugno 1996 Fabiano Pasquale Indipendente Sindaco [56][57]
10 giugno 1996 17 aprile 2000 Alessandro Demarzo Lista civica di centro Sindaco [58]
17 aprile 2000 5 aprile 2005 Alessandro Demarzo Lista civica Sindaco [59]
5 aprile 2005 30 marzo 2010 Antonio Napoli Lista civica Sindaco [60]
30 marzo 2010 1 giugno 2015 Antonio Ceravolo Lista civica[61] Sindaco [62]
1 giugno 2015 22 settembre 2020 Alessandro Demarzo Lista civica[63] Sindaco [64]
22 settembre 2020 in carica Alessandro Demarzo Lista civica[63] Sindaco [65]

Campo sportivo comunale, campo di calcetto.

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ a b AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 30, ISBN 88-11-30500-4.
  5. ^ a b c Domenico Caruso, Origini e vicende feudali di Anoia, su classitaly.com (archiviato dall'url originale il 27 marzo 2015).
  6. ^ Laganà E., Catalano G., Calabria Stemmario civico, iiriti.
  7. ^ a b Piromalli A., Maropati storia di un feudo e di un'usurpazione, Cosenza, Brenner, 1981.
  8. ^ Pinacoteca "L. Repaci" di Palmi.
  9. ^ a b Girolamo Marafioti, Chroniche et Antichità Di Calabria, Padova, Ad instanza de gl'Uniti, 1601.
  10. ^ ITALIAPEDIA | Comune di Anoia - Storia, su www.italiapedia.it. URL consultato il 18 giugno 2015.
  11. ^ Nel libro della Nobiltà dei Caracciolo il nome del feudo viene riportato come Anogia.
  12. ^ Nel periodo in cui i Caracciolo furono proprietari (1520 circa), il feudo comprendeva anche le terre di Plaisano e metà Galatro, ed avevano la giurisdizione criminale di Feroleto. Vedi: Giuseppe Galasso, Economia e società nella Calabria del Cinquecento, Guida Editori, 1992, ISBN 9788878350489.
  13. ^ Giuseppe M. Alfano, Istorica descrizione del regno di Napoli ultimamente diviso in quindici provinciecolla nuova mutazione di esse nello stato presente, Dai Torchi di Raffaele Miranda, 1º gennaio 1823. URL consultato il 6 settembre 2015.
  14. ^ Fine XVIII secolo.
  15. ^ Comune di Anoia, su Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche. URL consultato il 26 agosto 2023 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  16. ^ Della Calabria Illustrata opera varia istorica [collegamento interrotto], su books.google.it. URL consultato il 26 agosto 2023.
  17. ^ Giuseppe Maria Alfano, Istorica descrizione del regno di Napoli diviso in dodici provincie: in cui si fa menzione delle cose più rimarchevoli di tutte le città, terre ... e torri marittime in esse contenute con le badie del regno: le di loro giurisdizioni ecclesiastiche, e politiche: la qualità dell'aria d'ogni paese; ed il numero delle rispettive populazioni. Vi è infine la serie cronologica di tutt' i sovrani di Napoli; ed un elenco alfabetico degli uomini illustri del regno colle di loro patrie, Presso V. Manfredi, 1º gennaio 1798. URL consultato il 6 settembre 2015.
  18. ^ Giovanni Fiore, Della Calabria illustrata - opera varia istorica, 1691.
  19. ^ SIUSA - Parrocchia di San Giorgio e Sant' Atenogene di Maropati, su siusa.archivi.beniculturali.it. URL consultato il 15 settembre 2015.
  20. ^ Campanella M., S. Francesco di Paola e l'ordine dei Minimi nel Regno di Napoli, Napoli, Senatore, 2007, pp. 154-157-178-183, ISBN 978-88-89946-39-8.
  21. ^ Il culto di S. Francesco di Paola nella Piana di Gioia.
  22. ^ Giovanni Vivenzio, Istoria de Tremuoti Avvenuti nella provincia di Calabria Ulteriore e nella città di Messina, Napoli, Stamperia regale, 1787.
  23. ^ Giuseppe Maria Alfano, 2 1-Istorica descrizione del Regno di Napoli ultimamente diviso in quindici provincie colla nuova mutazione di esse nello stato presente vi si osservano i siti, le origini, e antichità, secondo il senso della storia: le giurisdizioni chiesastiche, e politiche di ciascun paese: la qualità dell'aria, che vi si respira: i prodotti, che offrono, e il numero preciso delle di loro popolazioni. Si fa menzione ancora de' monti, de' fiumi, e laghi primarj; che bagnano un tal continente. Con nuove carte topografiche, la prima di questo intero Regno e le altre otto delle provincie particolari di esso. Opera dell'incisore Giuseppe Maria Alfano, dai torchi di Raffaele Miranda (Vicoletto Giardini S. Nicandro, 1º gennaio 1823. URL consultato il 14 settembre 2015.
  24. ^ Emergenza Macrosismica di Francesco Gaudioso (PDF), su storiamediterranea.it. URL consultato il 23 gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 17 maggio 2019).
  25. ^ Raffaele Mastriani, Dizionario geografico-storico-civile del regno delle Due Sicilie, TOMO SECONDO, Napoli, DA RAFFAELE DE STEFANO E SOCII, 1838. URL consultato il 26 agosto 2023.
  26. ^ AA. VV., Catalogue of strong earthquakes in Italy, su storing.ingv.it, 2015 (archiviato dall'url originale il 26 marzo 2015).
  27. ^ Arch. G. Oliverio, Archivio di stato di Catanzaro - Cassa Sacra, Catanzaro, Segreteria Pagana, 1791-92.
  28. ^ AA. VV., Catalogue of strong earthquakes in Italy, su storing.ingv.it, Advanced laboratory of historical seismology, 2015 (archiviato dall'url originale il 26 marzo 2015).
  29. ^ G. M. Alfano, Istorica descrizione del Regno di Napoli
  30. ^ Dizionario corografico dell'Italia: opera illust[r]ata da altre 1000 armi comunali colorate .... A-B.. I., Vallardi, 1º gennaio 1870. URL consultato il 20 novembre 2015.
  31. ^ Gabriello De Sanctis, Dizionario statistico de paesi del Regno delle Due Sicilie redatto e rettificato per cura di Gabriello De Sanctis, Stamp. e cartiere del Fibreno, 1840. URL consultato il 28 maggio 2015.
  32. ^ Quadro storico politico degli atti del governo delle due Sicilie.
  33. ^ Raffaele Mastriani, Dizionario Geografico-Storico-Civile, 1º gennaio 1838. URL consultato il 20 novembre 2015.
  34. ^ dizionario corografico d'Italia del 1868 (PDF), su lipari.istat.it. URL consultato il 18 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2014).
  35. ^ Dizionario corografico del regno di Napoli, su fbcdn-sphotos-g-a.akamaihd.net, 1863. URL consultato il 26 agosto 2023 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2014).
  36. ^ I nomi degli altri comuni citati sono stati riportati con quelli attuali.
  37. ^ ISTITUTO DI STUDI STORICI POSTALI onlus, Estratto da Bullettino postale, anno 1883,, in 1883.
  38. ^ Baratta M., La catastrofe sismica calabro messinese, Roma, 1910.
  39. ^ AA. VV., Catalogue of strong earthquakes in Italy, su storing.ingv.it, Advanced laboratory of historical seismology, 2015 (archiviato dall'url originale il 26 marzo 2015).
  40. ^ Giovanni Paolo II, Quo Aptius, in Decreto papale, 10 giugno 1979.
  41. ^ Anoia (Reggio Calabria) D.P.R. 05.02.2005 concessione di stemma e gonfalone, su presidenza.governo.it. URL consultato il 13 agosto 2022.
  42. ^ D.P.R. di concessione del 5 febbraio 2005 (PDF).
  43. ^ Anoia, su Archivio Centrale dello Stato.
  44. ^ Comune di Anoia, Statuto comunale (PDF), Art. 6 Stemma e gonfalone.
  45. ^ a b c d e Punti di interesse, su Comune di Anoia. URL consultato il 26 agosto 2023 (archiviato dall'url originale il 13 marzo 2023).
  46. ^ Chiesa della Madonna dell’Assunta, su MobItaly. URL consultato il 26 agosto 2023 (archiviato dall'url originale il 13 agosto 2023).
  47. ^ 20 gennaio 2018, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana.
  48. ^ Parrocchia San Sebastiano - Anoia, su oppido-palmi.chiesacattolica.it. URL consultato il 25 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015).
  49. ^ Sotterrata/Distrutta durante la costruzione della strada Scopelliti. Del bene culturale è rimasta solo una maschera riutilizzata su una fontana di recente costruzione, che non rispecchia l'opera originale.
  50. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
  51. ^ Parrocchia di San Nicola - Anoia, su oppido-palmi.chiesacattolica.it. URL consultato il 25 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015).
  52. ^ Parrocchia di San Sebastiano - Anoia, su oppido-palmi.chiesacattolica.it. URL consultato il 25 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015).
  53. ^ Dove siamo, su suoremissionariedelcatechismo.org. URL consultato il 10 aprile 2017 (archiviato dall'url originale l'11 aprile 2017).
  54. ^ Istituti religiosi femminili della diocesi, su oppido-palmi.chiesacattolica.it. URL consultato il 25 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 26 ottobre 2015).
  55. ^ Anagrafe degli Amministratori Locali e Regionali, su amministratori.interno.gov.it, Ministero dell'Interno - Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali. URL consultato il 14 giugno 2023.
  56. ^ Anagrafe degli Amministratori Locali e Regionali, su amministratori.interno.gov.it, Ministero dell'Interno - Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali. URL consultato il 14 giugno 2023.
  57. ^ Eligendo Archivio - Comunali 12/05/1991, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'Interno - Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali. URL consultato il 14 giugno 2023.
  58. ^ Eligendo Archivio - Comunali 09/06/1996, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'Interno - Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali. URL consultato il 14 giugno 2023.
  59. ^ Eligendo Archivio - Comunali 16/04/2000, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'Interno - Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali. URL consultato il 14 giugno 2023.
  60. ^ Eligendo Archivio - Comunali 03/04/2005, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'Interno - Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali. URL consultato il 14 giugno 2023.
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  63. ^ a b Sveglia
  64. ^ Eligendo Archivio - Comunali 31/05/2015, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'Interno - Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali. URL consultato il 14 giugno 2023.
  65. ^ Eligendo Archivio - Comunali 20/09/2020, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'Interno - Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali. URL consultato il 14 giugno 2023.

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