Antonio Gridelli

Antonio Gridelli
NazionalitàItalia (bandiera) Italia
Altezza185 cm
Peso84 kg
Calcio
RuoloPortiere
Termine carriera1972 - giocatore
1987 - allenatore
Carriera
Giovanili
1955-1956Sammaurese
Squadre di club1
1956-1957Fano? (-?)
1957-1961Trapani93 (-?)
1961-1964Prato82 (-?)
1964-1965Ravenna33 (-30)
1965-1966Akragas33 (-?)
1966-1968Chieti70 (-?)
1968-1972Sorrento130 (-?)
Carriera da allenatore
1986-1987Forlì
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Antonio Gridelli (San Mauro Pascoli, 18 ottobre 1936Savignano sul Rubicone, 17 novembre 2006) è stato un calciatore e allenatore di calcio italiano, di ruolo portiere.

Cresciuto nella Sammaurese, nel 1956 debutta in Serie D con l'Alma Juventus Fano e l'anno successivo passa al Trapani dove gioca quattro campionati di Serie C.

Nel 1961 si trasferisce al Prato e debutta in Serie B; nei tre anni a Prato la squadra toscana alterna una retrocessione in Serie C nel 1961-1962, un'immediata promozione in Serie B nel 1962-1963 ed una nuova retrocessione l'anno seguente.

Negli anni successivi gioca in Serie C con Ravenna, Akragas, e con il Chieti ottiene una promozione in terza serie nel 1966-1967[1]. Passa infine al Sorrento con cui compie la scalata dalla Serie D, vinta nel 1968-1969, alla Serie B, raggiunta al termine del campionato di Serie C 1970-1971; in quest'ultima stagione Gridelli con la maglia del Sorrento raggiunge il record di imbattibilità di 1537 minuti, superato in seguito soltanto da Emmerich Tarabocchia con la maglia del Lecce nel campionato di Serie C 1974-1975[2].

Conta complessivamente 76 presenze in Serie B con le maglie di Prato e Sorrento.

Allenò il Forlì nella stagione 1986-1987, in Serie C2[3].

Competizioni nazionali

[modifica | modifica wikitesto]
Prato: 1962-1963
Sorrento: 1970-1971
Chieti: 1966-1967
Sorrento: 1968-1969
  1. ^ Chieti 1966-67[collegamento interrotto] Teate.net
  2. ^ Un ricordo di Antonio Gridelli Archiviato il 4 agosto 2013 in Internet Archive. Ciociari.com
  3. ^ Beltrami, p. 349.

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]