Aquilegia einseleana
Aquilegia di Einsele | |
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Aquilegia einseleana | |
Stato di conservazione | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Eudicotiledoni basali |
Ordine | Ranunculales |
Famiglia | Ranunculaceae |
Sottofamiglia | Thalictroideae |
Tribù | Isopyreae |
Genere | Aquilegia |
Specie | A. einseleana |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Sottoregno | Tracheobionta |
Superdivisione | Spermatophyta |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Sottoclasse | Magnoliidae |
Ordine | Ranunculales |
Famiglia | Ranunculaceae |
Sottofamiglia | Thalictroideae |
Tribù | Isopyreae |
Genere | Aquilegia |
Specie | A. einseleana |
Nomenclatura binomiale | |
Aquilegia einseleana F.W.Schultz, 1848 | |
Sinonimi | |
Aquilegia bauhini | |
Nomi comuni | |
Aquilegia di Einsele |
Aquilegia einseleana (F.W. Schultz, 1848), comunemente nota come aquilegia di Einsele, è una pianta appartenente alla famiglia delle Ranunculaceae, diffusa sulle Alpi Centrali ed Orientali[1].
Etimologia
[modifica | modifica wikitesto]L'origine del nome del genere (aquilegia) non è chiaro. Clarici (un botanico del 1700) scriveva che alcuni vedevano in tale nome il Fior di Giove di Teofrasto; altri lo identificavano nell'Isofiro di Dioscoride. È innegabile comunque che questa pianta ha avuto tanti nomi diversi come Celidonia silvestre; da altri fu chiamata Colombina vedendo una certa similitudine col rostro del colombo; c'è poi il nome (ancora in uso in certe zone) di Amor perfetto; il nome attuale potrebbe derivare da Aquilegium (raccoglitore d'acqua) come anche da aquilina (piccola aquila) a somiglianza dei rostri dell'aquila.
Resta comunque il fatto che il primo ad usare tale nome sia stato il Tragus (altro botanico del 1600), e quindi il Tournefort (Joseph Pitton de Tournefort 1656 - 1708, botanico francese) e definitivamente Linneo che nel 1735 sistemò il genere nella sua Polyandria pentagyna.
L'epiteto specifico è stato invece scelto in onore del naturalista Einsele.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]La forma biologica della pianta è emicriptofita scaposa: pianta perennante per mezzo di gemme adagiate sul terreno (emicriptofita) e con fusto dritto privo di foglie cauline (scaposa). È una pianta erbacea perenne, alta 20 – 40 cm (la più piccola fra le varie specie del genere Aquilegia) con fiori blu scuro (quasi violetti).
Le radici sono formate dal rizoma sotterraneo ad andamento orizzontale.
La parte ipogea del fusto è orizzontale, non molto grosso ma fibroso e legnosetto; lo sviluppo nel terreno è a carattere strisciante. Il rizoma termina in una rosetta basale di foglie.
La parte epigea è eretta, ascendente, sottile e pubescente.
Le foglie sono in prevalenza tutte basali dal rizoma. Sono picciolate e composte con lamina principale divisa in tre segmenti o lobi (si dice che è una foglia imparipennata); a sua volta ogni segmento (fogliolina) è diviso in tre lobi più piccoli dal contorno flabellato. Le foglie cauline (se presenti) sono ridotte a lacinie lineari.
L'infiorescenza del tipo pauciflora è formata da 1-3 (raramente fino a 8) fiori su peduncoli incurvati.
I fiori sono strutturati in più piani simmetrici (fiori attinomorfi) con petali separati (dialipetali). La parte esterna consiste in un verticillo formato da 5 tepali petaloidi di forma spatolata. Quella interna è composta da 5 nettari petaloidi di colore azzurro - violetto con 5 carpelli (pistilli) liberi. Gli stami sono all'incontrario numerosissimi (più di 50). I petali interni inoltre hanno uno sperone dritto (o lievemente curvo). L'ovario è apocarpico.
Fiorisce da giugno a luglio.
Impollinazione: tramite insetti. A questo riguardo il nettare è secreto solo nella porzione inferiore del cornetto, le cui misure corrispondono esattamente a quelle dell'insetto pronubo, un calabrone.
I frutti sono un aggregato di follicoli.
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]Questa specie è diffusa nella parte centro-orientale della catena alpina, pertanto la si può trovare nei paesi di Italia, Germania, Austria e Slovenia[1].
In Italia in particolare si trova nei pascoli rocciosi, fra le rupi, sui macereti (sfasciumi di roccia), greti torrentizi, su calcare o roccia dolomia ad una altitudine variabile fra i 600 e 2300 m s.l.m.
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]Al genere Aquilegia appartengono circa 130 specie (una decina sono originarie europee, mentre una trentina appartengono alla flora spontanea indigena dell'America; le altre sono asiatiche e in parte africane).
Specie simili :
- A. alpina - Aquilegia delle Alpi: si differenzia soprattutto per le dimensioni più grandi del fiore sempre di colore blu-violetto.
Usi
[modifica | modifica wikitesto]Farmacia
[modifica | modifica wikitesto]In medicina popolare si impiegano le foglie per ricavarne degli infusi con proprietà diaforetiche e diuretiche. In erboristeria vengono usati i semi. L'uso di tale pianta in medicina è però controversa: lo stesso Linneo informa che si sono avuti casi mortali con l'uso di essa. Problema abbastanza comune fra le specie della famiglia delle Ranunculaceae, piante generalmente tossiche per l'uomo.
Galleria d'immagini
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) Aquilegia einseleana F.W.Schultz | Plants of the World Online | Kew Science, su Plants of the World Online. URL consultato il 7 febbraio 2021.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Maria Teresa della Beffa, Fiori di montagna, Novara, Istituto Geografico De Agostini, 2001.
- Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta, Milano, Federico Motta Editore, 1960.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Aquilegia einseleana
- Wikispecies contiene informazioni su Aquilegia einseleana
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Grigne.net - Portale dell Grigne, su grigne.net. URL consultato il 27-10-2014 (archiviato dall'url originale il 14 luglio 2013).
- Catalogazione floristica - Università di Udine, su flora.uniud.it. URL consultato il 18-10-2007.
- Botanica Sistematica, su homolaicus.com. URL consultato il 18-10-2007.