Chamaecytisus purpureus
Citiso purpureo | |
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Chamaecytisus purpureus | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Eudicotiledoni centrali |
(clade) | Superrosidi |
(clade) | Rosidi |
(clade) | Eurosidi |
(clade) | Fabidi |
Ordine | Fabales |
Famiglia | Fabaceae |
Sottofamiglia | Faboideae |
Tribù | Genisteae |
Genere | Chamaecytisus |
Specie | C. purpureus |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Sottoregno | Tracheobionta |
Superdivisione | Spermatophyta |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Sottoclasse | Rosidae |
Ordine | Fabales |
Famiglia | Fabaceae |
Genere | Chamaecytisus |
Specie | C. purpureus |
Nomenclatura binomiale | |
Chamaecytisus purpureus (Scop.) Link, 1831 | |
Sinonimi | |
Cytisus purpureus |
Il citiso purpureo (Chamaecytisus purpureus (Scop.) Link, 1831) è un piccolo arbusto, erbaceo, a portamento un po' prostrato, appartenente alla famiglia delle Fabacee[1].
Etimologia
[modifica | modifica wikitesto]L'epiteto specifico (purpureus) fa riferimento al colore della corolla.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Le piante di questa specie sono suffrutici, infatti la forma biologica è del tipo camefita suffruticosa (Ch suffr), ossia sono piante perenni e legnose alla base, con gemme svernanti poste ad un'altezza dal suolo tra i 12 ed i 20 cm (massimo 50 cm); nella stagione fredda le porzioni erbacee si seccano e rimangono in vita soltanto le parti legnose e ipogee.[2]
Fusto
[modifica | modifica wikitesto]I fusti sono legnosi e molto ramosi con portamento prostrato-ascendente. L'altezza del fusto varia da 12 a 20 cm.
Foglie
[modifica | modifica wikitesto]Le foglie sono trifogliate a tre segmenti (o lobi o foglioline) di forma ellittica con apice acuto. La pagina superiore dei lobi è percorsa da nervi che però non raggiungono il margine del lobo stesso. Il margine delle foglie è intero. Le foglie sono picciolate e il colore è verde scuro, sono inoltre pelose sulle venature. Dimensione del picciolo : 8 mm; dimensione dei lobi: larghezza 5 – 7 mm, lunghezza 9 – 12 mm.
Infiorescenza
[modifica | modifica wikitesto]L'infiorescenza è composta da fiori isolati posti all'ascella delle foglie superiori ed ha la particolarità di presentarsi con fiori mescolati alle foglie stesse (= racemo foglioso).
Fiore
[modifica | modifica wikitesto]I fiori sono colorati di porpora (raramente bianchi o rosati), sono ermafroditi, pentameri, zigomorfi, eteroclamidati (calice e corolla ben differenziati) e diplostemoni (gli stami sono il doppio dei petali). La dimensione totale del fiore è di 15 – 22 mm.
- K (5), C 3+(2), A (10), G 1 (supero)
- Calice: il calice è del tipo tubulare (gamosepalo) assai più lungo che largo (mediamente è lungo il doppio dei denti) e termina con 5 denti acuti (il calice è bilabiato in quanto i 5 denti sono raggruppati in due denti superiori brevi e tre inferiori più lunghi), Il calice spesso è arrossato. Dimensione del tubo del calice: larghezza 3 mm, lunghezza 7 mm; lunghezza dei denti: 3 – 4 mm.
- Corolla: la corolla, (a 5 petali) è del tipo papilionaceo dialipetalo: ossia un petalo centrale più sviluppato degli altri ed è ripiegato verso l'alto (vessillo spatolato); i due petali intermedi (le ali) sono liberi e in posizione laterale; mentre gli altri due rimanenti, inferiori, (carena) sono concresciuti e inclusi nelle ali. Dimensione del vessillo: larghezza 13 mm, altezza 20 – 22 mm; dimensione delle ali laterali: larghezza 4 mm, lunghezza 15 mm; dimensione della carena: 15 mm.
- Androceo: gli stami sono 10 connati (saldati in un fascio unico = monadelfi).
- Gineceo: lo stilo è unico e ricurvo su un ovario supero formato da un carpello uniloculare. Lo stigma è apicale.
- Fioritura: da maggio (in pianura anche in aprile) a giugno.
Frutti
[modifica | modifica wikitesto]Il frutto è un legume glabro appiattito di tipo deiscente. I semi (giallastri e scuri) alla base presentano una appendice callosa. Dimensione del legume: larghezza 4 –5 mm, lunghezza 15 – 25 mm.
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]- Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama).
- Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
- Dispersione: i semi cadendo a terra sono dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]- Geoelemento: il tipo corologico (area di origine) è Est-Alpino/Illirico.
- Distribuzione: nelle Alpi si trova in prevalenza nella parte orientale: dalla provincia di Como a quella di Udine (non è presente in altre parti d'Italia). Fuori dalla nostra penisola si trova nelle Alpi Dinariche.[4]
- Habitat: l'habitat tipico per queste piante sono i prati aridi e le brughiere rupestri subalpine. Il substrato preferito è calcareo con pH basico e terreni secchi a basso contenuto nutrizionale.
- Distribuzione altitudinale: si trova dai 200 ai 800 m s.l.m. (raramente 1300 m s.l.m.). Sui rilievi si trova quindi nei piani collinari e montani.
Fitosociologia
[modifica | modifica wikitesto]Dal punto di vista fitosociologico la specie di questa scheda appartiene alla seguente comunità vegetale:[4]
- Formazione : comunità forestali
- Classe : Erico-pinetea
- Formazione : comunità forestali
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]Il genere Chamaecytisus appartiene alla tribù delle Genisteae caratterizzata dall'avere tutti e 10 gli stami monadelfi. La tribù è descritta all'interno della grande sottofamiglia Faboideae (o anche come sinonimo: Papilionoideae) caratterizzata dall'avere i fiori simili a farfalle.[5][6]
Il numero cromosomico di C. purpureus è: 2n = 48.[7]
Chimere
[modifica | modifica wikitesto]Da un innesto di Chamaecytisus purpureus su Laburnum anagyroides, effettuato per la prima volta a Parigi nel 1825 da Jean-Louis Adam, si è ottenuta una chimera intergenerica nota come + Laburnocytisus adamii[8]. Questa entità può essere definita anche come Cytisus purpureus + Laburnum anagyroides.
L'aspetto di questa chimera è molto particolare: un albero con rami a fiori gialli (colore originale del Laburnum anagyroides) e rami a fiori purpurei.
Specie simili
[modifica | modifica wikitesto]Una certa somiglianza può essere riscontrata con alcuni fiori del genere Lathyrus (della stessa famiglia); in particolare con la specie Lathyrus tuberosus L. (Cicerchia tuberosa). I fiori hanno lo stesso colore e forma papilionacea. Si distingue comunque per una maggiore altezza (i fusti non sono legnosi), per le foglie che sono disposte a due a due e per la presenza di cirri caratteristici per questo genere.
Usi
[modifica | modifica wikitesto]Queste piante contengono una certa quantità di alcaloidi ("sparteina") con azione cardio-tonica e diuretica e altri olii eterei. Gli alcaloidi determinano una certa velenosità. I sintomi possono essere di sonnolenza, vomito e convulsioni. Si può morire per asfissia.[9]
Giardinaggio
[modifica | modifica wikitesto]Citiso purpureo è utilizzato nel giardinaggio di bordura; le prime documentazioni sull'utilizzo di questa pianta, in Europa, risalgono al 1792.[9]
Altre notizie
[modifica | modifica wikitesto]Il citisio purpureo in altre lingue è chiamato nei seguenti modi:
- (DE) Roter Zwergginster oppure Roter Geißklee
- (FR) Petit-cytise pourpre
- (EN) Scarlet Dwarf Broom
Galleria d'immagini
[modifica | modifica wikitesto]- Località Val Piana, Limana (BL), quota 850 – 25/05/2008
- Località Val Piana, Limana (BL), quota 850 - 01/06/2008
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Chamaecytisus purpureus, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 2 maggio 2023.
- ^ Pignatti 1980, Vol. 1 - pag. 634.
- ^ Conti et al. 2005, pag. 84.
- ^ a b c Aeschimann et al. 2004, Vol. 1 - pag. 822.
- ^ ILDIS - International Legume Database & Information Service, su ildis.org. URL consultato il 9 marzo 2013.
- ^ Germplasm Resources Information Network, su ars-grin.gov. URL consultato il 9 marzo 2013.
- ^ Tropicos Database, su tropicos.org. URL consultato il 9 marzo 2013.
- ^ (EN) + Laburnocytisus adami, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 2 maggio 2023.
- ^ a b Motta 1960, Vol. 1 - pag. 840.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta., Milano, Federico Motta Editore., 1960.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Volume 1, Bologna, Edagricole, 1982, p. 634, ISBN 88-506-2449-2.
- D.Aeschimann, K.Lauber, D.M.Moser, J-P. Theurillat, Flora Alpina. Volume 1, Bologna, Zanichelli, 2004, p. 822.
- 1996 Alfio Musmarra, Dizionario di botanica, Bologna, Edagricole.
- Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
- Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
- F.Conti, G. Abbate, A.Alessandrini, C.Blasi, An annotated checklist of the Italian Vascular Flora, Roma, Palombi Editore, 2005, p. 84, ISBN 88-7621-458-5.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Chamaecytisus purpureus
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Flora Italiana, su luirig.altervista.org. URL consultato il 01-01-2009.
- Catalogazione floristica - Università di Udine, su flora.uniud.it. URL consultato il 01-01-2009.
- Flora Europaea - Royal Botanic Garden Edinburgh, su 193.62.154.38. URL consultato il 01-01-2009.
- Cytisus IPNI Database
- Cytisus EURO MED - PlantBase Checklist Database