Wayland (protocollo)

(EN)

«every frame is perfect, by which I mean that applications will be able to control the rendering enough that we'll never see tearing, lag, redrawing or flicker.»

(IT)

«ogni fotogramma è perfetto, e con questo intendo dire che le applicazioni saranno in grado di controllare il rendering abbastanza da non farci mai vedere strappi, lag, ridisegnamenti o sfarfallii.»

Wayland
software
Logo
Logo
Dimostrazione di Wayland
Dimostrazione di Wayland
Dimostrazione di Wayland
Genereprotocollo server grafico (non in lista)
SviluppatoreKristian Høgsberg
Data prima versione2008
Ultima versione1.23.1 (24 agosto 2024)
Sistema operativoUnix-like
LinguaggioC
LicenzaMIT
(licenza libera)
Sito webwayland.freedesktop.org/

Wayland è un protocollo per server grafico per sistemi operativi Unix-like concepito per essere un'alternativa al X Window System.[1][2]

È un software libero distribuito sotto i termini della licenza MIT.

Kristian Høgsberg, uno sviluppatore grafico di X.Org per Linux che in precedenza aveva lavorato su AIGLX e DRI2, ideò il progetto nel 2008 nel tempo libero, nel periodo in cui lavorava per Red Hat. Høgsberg ebbe la prima idea di sviluppo mentre stava guidando attraverso la città di Wayland, nel Massachusetts, da questo deriva il nome. A partire dall'ottobre 2010 Wayland è stato incluso tra i progetti freedesktop.org.

Caratteristiche

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The Wayland display server protocol relys on EGL

Wayland utilizza funzioni del kernel Linux come DRM (Direct Rendering Manager), KMS (Kernel Mode Settings) e GEM (Graphics Execution Manager) per gestire direttamente un compositing window manager integrato. Questa particolare architettura permette di ottenere prestazioni migliori rispetto a X Window System in quanto vengono eliminate alcune commutazioni di contesto mentre molte delle estensioni del protocollo X11 vengono implementate nelle API di Wayland.[3]

Wayland è stato pensato da subito come un sistema multiprocesso in cui ogni client grafico gestisce i propri frame indipendentemente dagli altri.[4]

A differenza dell'X Window System in cui esiste il server X.Org come standard de facto, con Wayland ogni desktop environment deve implementare il proprio server Wayland, il quale deve anche organizzare e mostrare i frame ricevuti dai vari client, svolgendo quindi il ruolo di compositor.

Intel e Nokia hanno utilizzato Wayland per l'ormai deprecato progetto MeeGo (fusione di Maemo e Moblin).

Mark Shuttleworth il 4 novembre 2010 ha annunciato che Wayland in futuro sarebbe stato il server grafico predefinito di Ubuntu, sostituendo X.Org.[5] Nel mese di marzo 2013 ha però deciso di non adottare Wayland, ma MIR[6]. Ad inizio 2017 è tornato sui suoi passi annunciando il passaggio a Wayland entro la versione 18.04 LTS di Ubuntu. Successivamente è stata annunciata la presenza di Wayland, assieme a Gnome, già dalla versione 17.10.[7] Nella LTS successiva, tuttavia, il team di Ubuntu è tornato ad X.Org come impostazione predefinita; solo con la versione 21.04 Wayland è nuovamente diventato il protocollo grafico predefinito. [8]

Wayland è stato inoltre adottato ufficialmente da Fedora dalla versione 25.

La community Debian ha pianificato il supporto a partire dalla versione 10 della distro[9].

  1. ^ Linux-Biella Wayland, sostituto di Xorg 9 giugno 2011[collegamento interrotto]
  2. ^ Wayland FAQ, su wayland.freedesktop.org. URL consultato l'8 gennaio 2021.
  3. ^ Wayland Architecture, su wayland.freedesktop.org. URL consultato l'8 gennaio 2021.
  4. ^ Wayland and Qt | Qt 5.15, su doc.qt.io. URL consultato l'8 gennaio 2021.
  5. ^ (EN) Mark Shuttleworth, Unity on Wayland, su markshuttleworth.com. URL consultato il 16 novembre 2010 (archiviato dall'url originale il 10 settembre 2011).
  6. ^ Ubuntu: confermato “Mir”, il nuovo server grafico, su oneopensource.it (archiviato dall'url originale il 15 marzo 2013).
  7. ^ E' ufficiale: Wayland di default su Ubuntu 17.10, in Lffl.org, 3 agosto 2017. URL consultato il 6 ottobre 2017.
  8. ^ https://www.ubuntu-it.org/news/2021/04/25/ubuntu-2104-%C3%A8-disponibile-il-download.
  9. ^ Copia archiviata, su metadata.ftp-master.debian.org. URL consultato il 7 settembre 2017 (archiviato dall'url originale il 7 settembre 2017).

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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