Danae racemosa
Danae racemosa | |
---|---|
Pianta di D. racemosa | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Monocotiledoni |
Ordine | Asparagales |
Famiglia | Asparagaceae |
Sottofamiglia | Nolinoideae |
Genere | Danae Medik. |
Specie | D. racemosa |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Liliopsida |
Ordine | Liliales |
Famiglia | Agavaceae |
Genere | Danae |
Specie | D. racemosa |
Nomenclatura binomiale | |
Danae racemosa (L.) Moench, 1794 | |
Sinonimi | |
Ruscus racemosus | |
Nomi comuni | |
ruscolo racemoso |
Il lauro d'Alessandria (Danae racemosa (L.), Moench, 1794) è un arbusto sempreverde appartenente alla famiglia delle Asparagaceae, originario del bacino orientale del mar Mediterraneo. È l'unica specie del genere monospecifico Danae Medik..[1][2][3]
Etimologia
[modifica | modifica wikitesto]Il nome del genere deriva dalla mitica Danae che, fecondata da Giove, generò Perseo; l'epiteto specifico racemosa da racémus, grappolo o raspo: con fiori e frutti disposti in racemo, per la crescita a grappoli.[4] Viene detto anche lauro, perché si pensa che i suoi lunghi getti curvi e flessibili venissero intrecciati per farne corone per poeti, atleti o persone illustri.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]È una pianta geofita rizomatosa, che ogni anno emette radici e fusti avventizi. Si presenta come un arbusto simile ad alcune specie di Rusco, perenne, decorativa grazie ai fusti modificati e appiattiti (cladodi) che raggiungono il metro di lunghezza, di color verde brillante, che assumono le funzioni fotosintetiche. I frutti sono bacche subsferiche, dapprima verdi, poi rosse ed infine brunastre che permangono sulla pianta per tutto l'inverno.[5]
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]La specie è nativa di Turchia, Caucaso, Siria e Iran.[1]
Introdotta in Italia attorno al 1700 a scopo ornamentale, è attualmente coltivata in parchi e giardini. È presente allo stato spontaneo come avventizia in gran parte dell'Italia settentrionale.
Ama luoghi ombreggiati e allo stato spontaneo vegeta nel sottobosco, dove le fronde degli alberi offrono protezione dall'eccessiva luminosità.[2]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) Danae racemosa (L.) Moench, su Plants of the World Online. URL consultato il 3 dicembre 2020.
- ^ a b Danae racemosa (L.) Moench, su dryades.units.it. URL consultato il 3 dicembre 2020.
- ^ (EN) M.W. Chase, J.L. Reveal, M.F. Fay, A subfamilial classification for the expanded asparagalean families Amaryllidaceae, Asparagaceae and Xanthorrhoeaceae, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 161, n. 2, 2009, pp. 132–136, DOI:10.1111/j.1095-8339.2009.00999.x.
- ^ Danaë racemosa (L.) Moench, su actaplantarum.org. URL consultato il 3 dicembre 2020.
- ^ Lauro d'Alessandria, su portaledelverde.it. URL consultato il 3 dicembre 2020.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Danae racemosa
- Wikispecies contiene informazioni su Danae racemosa