Edifici nella regione II (Ostia)

Suddivisione della città antica in regioni

Analogamente alla suddivisione di Roma in 14 regioni, anche Ostia era stata divisa in regioni, in numero di almeno cinque, delle quali non conosciamo l'estensione o i confini. L'attuale identificazione delle regioni è quella ipotizzata dall'archeologo Guido Calza già nel 1924.[1]

La regione II comprende il settore nord-orientale, tra il Tevere e il decumano massimo, fino alla via dei Molini.

Di seguito la descrizione degli edifici presenti.

Isolato Edifici
II,I E: mura repubblicane
S: decumano massimo
O: via dei Magazzini repubblicani
II,I,1 Caseggiato del Cane Monno Caseggiato in origine con portico a pilastri di tufo sulla strada, ricostruito successivamente e ornato in una fase più tarda da un mosaico in bianco e nero con motivi geometrici e con una Nereide; è raffigurato nel mosaico un cane festante di cui è riportato il nome (Monnus). L'edificio è solo parzialmente indagato. (età repubblicana; ricostruzione in età traianea, in opera mista; mosaico degli inizi del III secolo)
II,I,2 e 3 Mitreo Aldobrandini e torre delle mura Nella proprietà della famiglia Aldobrandini è situato un mitreo, addossato ad una delle torri e al tratto orientale della cinta muraria del I secolo a.C. Il mitreo è scavato solo all'estremità nord, addossata alla torre, e presenta banconi laterali, un'area pavimentata in opus sectile e un podio sul muro di fondo in un settore leggermente rialzato. Nei pressi è sorto nel 1637 un ospedale con una cappella dedicata a San Sebastiano, voluti dal cardinale Domenico Ginnasi. (tardo II secolo)
II,II E: via dei Magazzini repubblicani
S: decumano massimo
O:strada
II,II,1-2 Magazzini repubblicani In origine taberne affacciata a sud su un piccolo cortile, circondate da un portico con pilastri in tufo sul decumano e sulle vie laterali. In un secondo momento il portico sul decumano venne chiuso verso l'esterno da piccoli ambienti, affacciati su un corridoio interno risparmiato. In seguito gli ambienti interni furono trasformati per la realizzazione delle terme dei Cisiarii (II,II,3). (fine del I secolo a.C., in opera quasi reticolata; ambienti aggiunti della metà del I secolo d.C.)
II,II,3 Terme dei Cisiarii
Complesso termale appartenente probabilmente alla corporazione dei carrettieri (cisiarii), con mosaici in bianco e nero figurati, tra cui quello con i carri che dà il nome all'edificio. Nelle taberne aperte verso l'esterno, ai lati degli ambienti di servizio nel settore meridionale, erano presenti due thermopolia (bar).
(età adrianea e trasformazioni nel III secolo)
II,II,4 e 5 Sacelli e mitreo di Porta Romana Due sacelli aperti sul portico verso il decumano con mosaici geometrici policromi e in bianco e nero; alle spalle dell'ambiente più piccolo venne in seguito realizzato un mitreo, con rivestimento in marmo. (sacelli in laterizio e in opera mista della metà del II secolo; trasformazioni in opera listata e mitreo nel III secolo)
II,II,6 Portico del Tetto spiovente Portico monumentale affacciato sul decumano massimo, con una fila di taberne di cui rimane visibile la fondazione del muro anteriore e le soglie. Sono presenti scale indipendenti per l'accesso ai piani superiori. In una delle taberne venne ricavato un thermopolium. Non è stata scavata la zona tra le taberne e gli Horrea antoninani. (età adrianea, in opera mista)
II,II,7 Horrea antoniniani Grande horreum (magazzino) di probabile proprietà imperiale, non interamente scavato e in parte scavato e ricoperto. Si articolava in un cortile centrale porticato, probabilmente con ingresso da nord. Sul lato orientale è presente una lunga fila di ambienti che hanno in comune il lato di fondo, aperti sul portico centrale e su una via laterale; in uno di questi ambienti venne impiantata nel medioevo una calcara. Il muro meridionale è rafforzato da grandi contrafforti. (età di Commodo)
II,III E: strada
S: decumano massimo (portico di Nettuno)
O: via dei Vigili
N: strada
II,III,1.2,5 Edificio scavato e quindi ricoperto, con corte porticata interna e botteghe sulle strade. (età adrianea)
II,III,3 Case di via dei Vigili Due appartamenti con finestre verso la via e accesso da un corridoio interno, decorati con mosaici e pitture. (età adrianea)
II,IV E: via dei Vigili
S: decumano massimo (portico di Nettuno)
O: via della Fortuna
N: strada
II,IV,I Portico di Nettuno Portico a pilastri sul decumano massimo lungo gli isolati III, IV e VI, con taberne. (età adrianea, con restauri alla metà del IV secolo)
II,IV,2 Terme di Nettuno
Complesso termale pubblico, costituito da una palestra porticata ad ovest e da una serie di ambienti di disimpegno seguiti dalla successione degli ambienti termali veri e propri ad est. Negli ambienti di disimpegno e nel frigidario sono grandi mosaici figurati in bianco e nero con temi marini.
(età adrianea e di Antonino Pio (139), in laterizio, in sostituzione di precedente complesso domizianeo, con restauri dell'epoca di Marco Aurelio e modifiche tra la fine del III e gli inizi del IV secolo).
II,V E: via dei Vigili
S: strada
O: via della Fortuna
N: strada
II,V,1-2 Caserma dei Vigili
Sede del distaccamento dei vigiles contro gli incendi, articolato intorno ad un cortile porticato, con ambienti su tre lati e scale per i piani superiori. Sul lato di fondo sul portico si apre un'aula dedicata al culto imperiale, con basi con dedica agli imperiatori e un mosaico figurato in bianco e nero con scena di sacrificio.
(età adrianea (132-137), in laterizio, con modifiche in età severiana (207) e nel III-IV secolo)
II,VI E: via della Fortuna
S: decumano massimo (portico di Nettuno)
O: via delle Corporazioni
II,VI,1 Caupona di Fortunato Struttura che occupò un ambiente di passaggio allo sbocco di via della Fortuna sul portico di Nettuno, verso il decumano massimo; un altro passaggio venne realizzato nella taberna immediatamente ad est. La nuova struttura conservò l'ampia porta a sud sul portico, mentre l'altra del lato nord venne chiusa; un altro accesso dal nuovo passaggio venne aperto sul lato est. Il pavimento è in mosaico con un'iscrizione, non interamente conservata, in cui compare il nome Fortunatus e la raffigurazione di un calice affiancata dall'esortazione bibe (bevi). L'iscrizione ha suggerito l'interpretazione dell'ambiente come una caupona (osteria). Il braccio del portico antistante venne trasformato con la realizzazione di un ninfeo che era forse collegato alla struttura, così come le altre tre taberne che si affacciavano su questo tratto del portico. (mosaico datato alla prima metà del III secolo)
II,VI,2 Ninfeo della caupona di Fortunato Ninfeo (fontana monumentale) sistemato nel tratto terminale del portico di Nettuno, in corrispondenza dell'incrocio tra decumano massimo e via delle Corporazioni. Lo spazio venne pavimentato in marmi e chiuso da muri creando un ambiente separato e addossata alla nuova chiusura tra i pilastri del portico, venne realizzata la struttura della fontana, con podio decorato da nicchie rivestite in marmo. In una delle taberne che si affacciavano su questo tratto del portico furono realizzate delle vasche per l'acqua. La struttura è stata interpretata come una aggiunta successiva alla caupona di Fortunato. (terzo quarto del IV secolo, in laterizio)
II,VI,3-4 Casa dell'Ercole bambino Edificio che comprendeva una fila di cinque taberne sul lato est, lungo via della Fortuna, pavimentate in opera spicata e con scale interne per il mezzanino; in una delle taberne erano delle vasche. Sul lato ovest, lungo la via delle Corporazioni venne realizzato un appartamento, fiancheggiato da un'altra taberna a sud. A nord era un corridoio che metteva in comunicazione le due vie. L'appartamento presentava la consueta pianta a medianum con scala interna per il piano superiore. Al momento dello scavo vi vennero rinvenute pitture con raffigurazioni di scene mitologiche, tra cui un Ercole bambino intento a strozzare i serpenti, che ha dato il nome alla casa. (età adrianea, in laterizio)
II,VI,5-6 Casa del Soffitto dipinto Edificio analogo al precedente, da cui lo separano due taberne affacciate su via della Fortuna e su via delle Corporazioni a sud, seguite da un corridoio trasversale affiancato da scale indipendenti per i piani superiori. Ancora a nord su via delle Corporazioni, verso ovest, si affacciano cinque taberne, una delle quali sistemata come thermopolium, con scala per il piano superiore, mentre verso est venne realizzato un appartamento con medianum lungo via della Fontana, articolato su due piani e dotato di scala interna. In epoca successiva l'appartamento fu privato del piano superiore e ridotto in ampiezza: a questa fase appartengono le pareti affrescate degli ambienti. (età adrianea, in laterizio, con modifiche all'epoca di Commodo)
II,VI,7 Caseggiato delle Fornaci Edificio in origine comprendente un vasto ambiente aperto su via delle Corporazioni ad ovest, sul quale si aprivano una serie di taberne, con probabile funzione commerciale. Era presente una scala interna accessibile dall'ambiente centrale e una scala esterna indipendente, da via della Fontana. In seguito vi venne realizzato un impianto industriale per il pane, con macine e forni. L'ambiente centrale venne diviso in due da un tramezzo e furono realizzati degli archi nelle taberne a sostegno di un nuovo soffitto; si aggiunse una nuova scala esterna accessibile da via delle Corporazioni a nord. Gran parte degli spazi furono pavimentati con basoli, furono installate macine negli ambienti ricavati dall'originario spazio centrale e nelle precedenti taberne furono sistemati vasche e forni e probabilmente una stalla. (età adrianea, in laterizio, e fornaio all'epoca di Antonino Pio o Marco Aurelio)
II,VII E: via delle Corporazioni
S: decumano massimo
O:limite del teatro e del piazzale delle Corporazioni
II,VII,1 Oratorio cristiano Spazio libero in seguito al rialzamento del livello stradale, delimitato con colonne di reimpiego e pavimentato in marmo. Ad un angolo venne costruita una piccola cappella, di cui resta una piccola abside. Un sarcofago cristiano del III o inizi del IV secolo, con rilievo di Orfeo come Buon Pastore e l'iscrizione relativa al defunto, Ciriaco, è forse identificabile con la sepoltura del vescovo ostiense martirizzato nel 269. Il luogo è probabilmente identificabile con la chiesa di San Ciriaco, ancora visitata nel XII secolo. (tardo IV o V secolo, con rimaneggiamenti nel VI e ancora nell'VIII secolo)
II,VII,2 Teatro teatro della città, costruito da Agrippa insieme al piazzale delle Corporazioni a nord, e rifatto sotto Commodo
II,VII,3 Sacello dell'Ara dei gemelli
sacello inserito all'angolo sud-ovest del piazzale delle Corporazioni, con altare in marmo del 124 con raffigurazioni di Marte e Venere e di Romolo e Remo allattati dalla lupa (ora nel Museo nazionale romano di Palazzo Massimo) riutilizzato.
II,VII,4 Piazzale delle Corporazioni piazzale alle spalle del teatro con portici su tre lati e ambienti con mosaici in bianco e nero riferiti al commercio e alle attività portuali
II,VII,5 Tempio
tempio con podio e cella in laterizio e due colonne frontali, costruito in epoca domizianea al centro del piazzale delle Corporazioni e dedicato forse ad Annona, o Cerere
II,VII,6 e 7 Ninfei del Teatro due ninfei semicircolari costruiti nello spazio triangolare tra il teatro e il decumano massimo
II,VIII E: limite del teatro e del piazzale delle Corporazioni
S: decumano massimo
O: via dei Grandi Horrea
I,VIII,1 fila di botteghe lungo il decumano massimo
II,VIII,2 Quattro tempietti repubblicani quattro piccoli templi eretti su un unico podio all'inizio del II secolo a.C. da Publio Lucilio Gamala e dedicati a Venere, Fortuna, Cerere e Spes, rifatti nel secolo successivo e restaurati sotto Antonino Pio, con area sacra antistante
II,VIII,3 ninfeo costruito in epoca adrianea nell'area antistante i Quattro tempietti repubblicani
II,VIII,4 Sacello di Giove sacello aggiunto alla fine del I secolo a.C. nell'area antistante i Quattro tempietti repubblicani
II,VIII,5 Domus di Apuleio domus ad atrio con pianta ad L alle spalle dei Quattro tempietti repubblicani, con pavimenti a mosaico figurato policromo
II,VIII,6 Mitreo delle Sette sfere mitreo presso la domus di Apuleio, con mosaico in bianco e nero con i simboli dei gradi di iniziazione al culto mitraico
II,VIII,7, 8 e 9 impianti per attività industriali con vasche e un forno
II,IX E: via dei Grandi Horrea
S: decumano massimo
O: via dei Molini
II,IX,1 ninfeo semicircolare verso il decumano massimo
II,IX,2 fila di botteghe aperte sul decumano, con ambienti retrostanti
II,IX,3 Aula del Gruppo di Marte e Venere ambienti di rappresentanza con decorazione in marmi policromi installati nel IV secolo negli ambienti retrostanti delle botteghe centrali dell'edificio II,IX,2. Vi è stato rinvenuto in frammenti il gruppo statuario che le ha dato il nome, ora ospitato presso il Museo nazionale romano.
II,IX,4 Tempietto repubblicano piccolo tempio all'angolo tra il decumano massimo e via dei Molini, della prima metà del I secolo a.C.
II,IX,5 piccolo edificio con negozi e sala colonnata
II,IX,6 edificio con ambienti aperti su un portico e area con strutture, legato agli adiacenti Grandi Horrea
II,IX,7 Grandi Horrea grande magazzino pubblico per il grano, con stanze intorno ad un cortile porticato ad U, costruito sotto Claudio; altri ambienti con porticato antistante furono costruiti sotto Nerone sui lati ovest e sud; in età severiana venne ricostruito con l'aggiunta di un piano superiore
II,X rovine non indagate lungo il vecchio corso del Tevere
II,XI S: strada
O: via delle Corporazioni (isolato solo parzialmente scavato a nord della Caserma dei Vigili
II,XI,1 fullonica
II,XI,2 Caseggiato della Fullonica caseggiato con ambienti per attività industriali intorno ad un cortile
II,XII E: strada
S: strada
O: via dei Vigili
N: strada
II,XII,1 edificio scavato e poi reinterrato, con cortile porticato centrale


  1. ^ Le Regioni di Ostia antica, su ostiaantica.beniculturali.it. URL consultato il 5 ottobre 2024.

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