Emo Agostini

Emo Agostini
NascitaIsola di Fano, 24 dicembre 1893
Mortebattaglia di Cheren, 17 marzo 1941
Cause della morteCaduto in combattimento
Luogo di sepolturaCimitero militare di Cheren
Dati militari
Paese servitoItalia (bandiera) Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
CorpoRegio Corpo Truppe Coloniali d'Eritrea
Anni di servizio1912-1941
GradoMaggiore di complemento
GuerrePrima guerra mondiale
Seconda guerra mondiale
CampagneCampagna di Libia (1913-1921)
Campagna dell'Africa Orientale Italiana
BattaglieBattaglia di Cheren
Comandante diCV Battaglione coloniale
Decorazionivedi qui
dati tratti da Combattenti Liberazione[1]
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Emo Agostini (Isola di Fano, 24 dicembre 1893battaglia di Cheren, 17 marzo 1941) è stato un militare italiano, insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale[2].

Nacque a Isola di Fano (Fossombrone), provincia di Pesaro, il 24 dicembre 1893, figlio di Agostino e Santa Sassi.[2] All'età di diciotto anni si arruolò volontario nel Regio Esercito in forza al nel 94º Reggimento fanteria "Messina", partecipando alle operazioni di guerra in Tripolitania dal giugno al novembre 1912.[1] Ritornato in Patria per malattia, e promosso sergente, fu posto in congedo.[1] Richiamato in servizio attivo nell'aprile 1915, nel giugno successivo arrivò in zona di operazioni con il 31º Reggimento fanteria della Brigata Siena passando poi, con la nomina a sottotenente di complemento al 118º Reggimento fanteria della Brigata Padova nel quale assunse il comando di una sezione mitraglieri.[1] Promosso tenente nell'agosto 1916 e capitano esattamente due anni dopo, dopo la fine della grande guerra fu collocato in congedo nel settembre 1919.[1] Nel 1936, stabilitosi in Africa Orientale Italiana (A.O.I.), fu assunto nella forza in congedo del Regio Corpo Truppe Coloniali d'Eritrea lavorando come funzionario presso una banca.[1] Dopo l'entrata in guerra del Regno d'Italia, l'11 giugno 1940 fu richiamato in servizio attivo per mobilitazione, destinato col grado di maggiore al CV Battaglione coloniale.[1] Cadde in combattimento il 17 marzo 1941, nel corso della battaglia di Cheren, e fu insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2] La scuola di Isola di Fano è intitolata a lui.

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Intrepida figura di soldato guidò il suo battaglione più volte all’attacco contro truppe avversarie numerose, riuscendo sempre a conseguire risultati positivi. Coi resti del suo battaglione resistette all’assalto di cinque battaglioni indiani paralizzando nell’azione, e dando così modo al comando della difesa di sviluppare un contrattacco che portò al ristabilimento della situazione e al ripiegamento delle truppe attaccanti. Colpito a morte in un drammatico corpo a corpo, cadde incitando ancora i suoi dipendenti alla resistenza. Cheren (M. Dolo gorodoc, M. Zebam), 5 febbraio -17 marzo 1941.[3]»
— Decreto del Capo Provvisorio dello Stato del 10 agosto 1947.
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Quale comandante di una sezione mitragliatrici, durante ripetuti attacchi nemici, sviluppava al di sopra della trincea una violenta azione di fuoco, concorrendo al buon esito dell'azione. Vas (Carnia), 11 ottobre 1916


  1. ^ a b c d e f g Combattenti Liberazione.
  2. ^ a b c Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare 1965, p. 603.
  3. ^ Medaglia d'oro al valor militare Agostini, Emo, su quirinale.it, Quirinale. URL consultato l'11 luglio 2021.
  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le medaglie d'oro al valor militare Volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 603.
  • Alberto Rovighi, Le operazioni in Africa Orientale giugno 1940-novembre 1941. Vol.1 Narrazione, Roma, Edizioni Ufficio Storico SME, 1995.
  • Alberto Rovighi, Le operazioni in Africa Orientale giugno 1940-novembre 1941. Vol.2 Documenti, Roma, Edizioni Ufficio Storico SME, 1995.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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  • Emo Agostini, su San Michele al Fiume. URL consultato l'11 gennaio 2022.
  • Agostini, Emo, su Combattenti Liberazione. URL consultato l'11 gennaio 2022.