Escherichia coli O157: H7

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Escherichia coli O157:H7
Specialitàinfettivologia
Classificazione e risorse esterne (EN)
ICD-10A04.3
MeSHD019453

L'Escherichia coli O157: H7 o Escherichia coli enteroemorragico o EHEC è un ceppo entero-emorragico del batterio Escherichia coli che è causa di malattie a trasmissione alimentare.[1] L'infezione porta spesso a diarrea emorragica. Questo particolare ceppo di E. coli, inoltre, è tra quelli capaci di indurre la sindrome emolitica uremica (SEU), una sindrome caratterizzata da insufficienza renale acuta, anemia emolitica e trombocitopenia, più frequente nei bambini.

Modalità di trasmissione

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La trasmissione avviene attraverso la via oro-fecale, e la maggior parte dei casi di malattia sono associati all'assunzione alimentare di cibi crudi o poco cotti, contaminati dalla terra o da acque contaminate, o al consumo di verdure inquinate da queste acque.

Questo sierotipo è diventato molto comune ed è di solito associato all'assunzione di carne cruda proveniente da allevamenti intensivi, accidentalmente contaminata da parte di contenuto intestinale dell'animale[2]. Fu isolato per la prima volta nel 1982, a seguito di una tossinfezione alimentare verificatasi negli USA, in conseguenza dell'assunzione di hamburger nella catena di fast food Jack in the Box.[3]

Nei ruminanti esso vive da commensale nell'intestino, ma non provoca patologia per la scarsità dei recettori verso la tossina prodotta dal batterio.[4]

Alcune ricerche indicano l'utilità dei probiotici,[5] in particolare dei lactobacilli, per la prevenzione delle infezioni alimentari provocata da ceppi di O157:H78.[6][7][8][9]

  1. ^ Karch H, Tarr P, Bielaszewska M, Enterohaemorrhagic Escherichia coli in human medicine., in Int J Med Microbiol, vol. 295, n. 6-7, 2005, pp. 405–18, DOI:10.1016/j.ijmm.2005.06.009, PMID 16238016.
  2. ^ Michael Pollan, Il dilemma dell'onnivoro, 2008, pag. 95, trad.Luigi Civalleri, Adelphi, ISBN 978 88 459 2782 9
  3. ^ Mauro Moroni, Roberto Esposito e Fausto De Lalla, Malattie infettive, Elsevier srl, 2008, pp. 494–, ISBN 978-88-214-2980-4.
  4. ^ Escherichia coli - Intestinal, Bacterium, Tract, Strain, Water, and Disease, su science.jrank.org. URL consultato il 28 maggio 2011.
  5. ^ S. Fukuda, H. Toh; K. Hase; K. Oshima; Y. Nakanishi; K. Yoshimura; T. Tobe; JM. Clarke; DL. Topping; T. Suzuki; TD. Taylor, Bifidobacteria can protect from enteropathogenic infection through production of acetate., in Nature, vol. 469, n. 7331, gennaio 2011, pp. 543-7, DOI:10.1038/nature09646, PMID 21270894.
  6. ^ MJ. Medellin-Peña, H. Wang; R. Johnson; S. Anand; MW. Griffiths, Probiotics affect virulence-related gene expression in Escherichia coli O157:H7., in Appl Environ Microbiol, vol. 73, n. 13, luglio 2007, pp. 4259-67, DOI:10.1128/AEM.00159-07, PMID 17496132.
  7. ^ N. Jandu, ZJ. Zeng; KC. Johnson-Henry; PM. Sherman, Probiotics prevent enterohaemorrhagic Escherichia coli O157:H7-mediated inhibition of interferon-gamma-induced tyrosine phosphorylation of STAT-1., in Microbiology, vol. 155, Pt 2, febbraio 2009, pp. 531-40, DOI:10.1099/mic.0.021931-0, PMID 19202101.
  8. ^ H. Eutamene, L. Bueno, Role of probiotics in correcting abnormalities of colonic flora induced by stress., in Gut, vol. 56, n. 11, novembre 2007, pp. 1495-7, DOI:10.1136/gut.2007.124040, PMID 17938427.
  9. ^ Y. Kim, SH. Kim; KY. Whang; YJ. Kim; S. Oh, Inhibition of Escherichia coli O157:H7 attachment by interactions between lactic acid bacteria and intestinal epithelial cells., in J Microbiol Biotechnol, vol. 18, n. 7, luglio 2008, pp. 1278-85, PMID 18667857.
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