Fiat 666

Fiat 666
Descrizione generale
CostruttoreItalia (bandiera)  Fiat Veicoli Industriali
Tipoautocarro pesante
P.T.T. veicolo singolo12,2 t
P.T.T. veicolo combinato22,2 t
Produzionedal 1940 al 1948
SostituisceFiat 626
Dimensioni e pesi
Lunghezza7095 m
Larghezza2,35 m
Altezza2,85 m
Massa a vuoto6 t
Altre caratteristiche
Altri tipiFiat 665
Esemplari prodotti8000[senza fonte]
Fiat 666NM
Un Fiat 666NM-RE.
Descrizione
Tipoautocarro pesante
Equipaggio2
CostruttoreFiat Veicoli Industriali
Data entrata in servizio1940
Utilizzatore principaleItalia (bandiera)Regio Esercito
Italia (bandiera)Regia Aeronautica
Altri utilizzatoriGermania (bandiera)Wehrmacht
Repubblica Sociale Italiana (bandiera)Esercito Nazionale Repubblicano
Repubblica Sociale Italiana (bandiera)Guardia Nazionale Repubblicana
Sviluppato dalFiat 666N
Altre variantiFiat 666BM
Dimensioni e peso
Lunghezza7,095 m
Larghezza2,35 m
Altezza2,85 m
Peso6 t
Capacità combustibile135 l
Propulsione e tecnica
Motorediesel Fiat 366, 6 cilindri ad iniezione diretta, 9365 cm³
Potenza105 hp a 2000 giri/min
Trazione4×2
Prestazioni
Velocità max48 km/h
Autonomia390 km su strada, 350 km fuori strada
Pendenza max25%
Armamento e corazzatura
Gli Autoveicoli del Regio Esercito nella Seconda Guerra Mondiale, Nicola Pignato, Storia Militare.
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L'Autocarro Unificato Fiat 666 fu un autocarro pesante italiano prodotto dalla Fiat Veicoli Industriali.

Un Fiat 666NM-RE Trasporto quadrupedi degli Alpini in Russia.

Il 666, come il corrispondente medio Fiat 626, fu prodotto dal 1940 come autocarro "Unificato": dal 1937 infatti per legge il Ministero della Guerra imponeva a tutte le case costruttrici di autocarri civili delle caratteristiche standard per quanto riguarda peso, numero degli assi, velocità e portata, al fine di semplificare la logistica in caso di requisizione da parte delle forze armate. Il 626 ed il 666, che sostituirono sulle linee di montaggio rispettivamente i Fiat 621 e Fiat 632, furono i primi autocarri della casa torinese con cabina avanzata, ovvero con il motore totalmente contenuto all'interno della cabina. Il telaio era a longheroni su due assi, con ruote anteriori direttrici e posteriori gemellate motrici, interasse di 3,85 metri e carreggiata di 1,84 metri; il motore diesel Fiat 366 a 6 cilindri da 9365 cm³ sviluppava 105 hp a 2000 giri al minuto ed era caratterizzato dall'innovativa disposizione su guide che permetteva una semplice e rapida sostituzione dal frontale. Il cambio era a 4 marce avanti ed una retro con riduttore. Esteriormente differiva dal Fiat 626 solo per le dimensioni, per la forma del parabrezza e del cassone. Il cassone, da 6260 kg di portata (il doppio del 626), poteva trasportare 20 soldati equipaggiati.

Il mezzo fu prodotto dal 1940 al 1945 nelle versioni diesel 666N (Nafta) civile e NM (Nafta Militare) per le forze armate. Nel 1943 venne omologata la versione a BM a benzina per uso militare, ma gli eventi armistiziali impedirono l'entrata in produzione.

Esemplare del 1947, collezione Marrazzato, esposto a Vercelli durante la manifestazione "Fattoria in città" 2024. La carrozzeria lucida riflette come uno specchio

La versione civile, disponibile anche come telaio per l'allestimento di autobus, ebbe enorme successo, venendo prodotto anche nel dopoguerra come Fiat 666N7, per un totale di 8000 esemplari.

Cabina del camion Fiat 666 N7
La parte posteriore. Il veicolo è allestito da set con finti sacchi di riso, come in uso per le riprese del film Riso Amaro

Impiego militare

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Il Fiat 666 venne largamente acquisito dalle forze armate italiane: la versione N-RE per il Regio Esercito e quella N-RA per la Regia Aeronautica vennero acquisite in diversi allestimenti, quali quello Autobus, Autofficina, Autocisterna, Autopompa, Trasporto quadrupedi, portacarri con rimorchi Viberti e Bartoletti. Dopo l'Armistizio di Cassibile vengono prodotti 79 NM per i tedeschi che occupavano gli impianti Fiat nel nord-Italia. Tra gli esemplari in dotazione alle forze della Repubblica Sociale Italiana, esistono prove di almeno un 666 blindato artigianalmente dall'arsenale di Piacenza, dotato di torretta armata con un cannone antiaereo Scotti-Isotta-Fraschini 20/70 ed in dotazione alla Guardia Nazionale Repubblicana. Il suo grosso motore aveva un difetto che lo renderà fatale nella triste campagna di Russia, aveva l'iniezione indiretta (precamera tipo Ricardo). L'avviamento era molto difficoltoso a basse temperature, anche se il gasolio veniva mischiato con la benzina per non farlo gelare.

Un Fiat 665NM, riconoscibile dai parascocca.

Nel 1941 viene sviluppata la versione militare a trazione integrale del Fiat 666NM diesel. Il mezzo mantiene la massima comunalità con la versione a trazione posteriore e entrerà in produzione per le forze armate nel 1942. Dopo l'armistizio, 2 esemplari verranno prodotti per la Wehrmacht.

Da questo modello, nel 1942 fu realizzata la versione trasporto truppe blindata, denominata Fiat 665NM protetto o scudato, impiegato contro i partigiani jugoslavi prima ed in Italia settentrionale poi. Non andrà oltre allo stato di semiprototipo.

Caratteristiche tecniche

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Modello Anni di produzione Tipo di motore Cilindrata cm³ Potenza P.T.T. (in tonnellate)
Fiat 665NM - autocarro, diesel militare, 4×4 1942 - 1944 Fiat 366 9365 110 a 2000 giri/min 12,4
Fiat 666N - autocarro,
autobus diesel
1939 - 1946 Fiat 366 9365 100 a 2000 giri/min 12,2
Fiat 666NM-RA - autocarro,
autobus diesel militare
1940 - 1945 Fiat 366 9365 105 a 2000 giri/min 12
Fiat 666NM-RE - autocarro,
autobus diesel militare
1940 - 1945 Fiat 366 9365 95 a 2000 giri/min 12
Fiat 666N7 - autocarro,
autobus diesel ad iniezione diretta
1946 - 1948 Fiat 366/345 9365 113 a 2000 giri/min 13,4
  • Gli Autoveicoli tattici e logistici del Regio Esercito Italiano fino al 1943, vol. II, Stato Maggiore dell'Esercito, Ufficio Storico, Nicola Pignato e Filippo Cappellano, 2005.
  • Gli Autoveicoli del Regio Esercito nella Seconda Guerra Mondiale, Nicola Pignato, Storia Militare.

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