Filottete
Filottete | |
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Filottete ferito a Lemno: lekythos attico a figure rosse del 420 circa a.C. (56.171.58, New York, Metropolitan Museum). | |
Saga | Ciclo troiano |
1ª app. in | Iliade |
Caratteristiche immaginarie | |
Sesso | Maschio |
Filottète[1] (in greco antico: Φιλοκτήτης?, Philoktétēs) è una figura della mitologia greca, figlio di Peante e Demonassa o della ninfa Metone (secondo una diversa tradizione).
Il mito
[modifica | modifica wikitesto]Possessore dell'arco di Eracle
[modifica | modifica wikitesto]«οἶος δή με Φιλοκτήτης ἀπεκαίνυτο τόξῳ
δήμῳ ἔνι Τρώων, ὅτε τοξαζοίμεθ᾽ Ἀχαιοί.»
«Solo Filottete mi batteva coll'arco
nella terra dei Troiani, dove noi Achei tiravamo coll'arco.»
Famoso arciere originario della penisola di Magnesia, possedeva le frecce e l'arco di Eracle, donati a lui (o al padre Peante)[2] da Eracle stesso, che voleva in tal modo ringraziarlo per aver appiccato il fuoco alla sua pira sul monte Eta.
Soggiorno forzato a Lemno
[modifica | modifica wikitesto]Il Catalogo delle navi presente nell'Iliade afferma che, nella spedizione achea contro Troia, Filottete guidasse un contingente di sette navi provenienti da Metone, Taumacia, Melibea e Olizone, ognuna con cinquanta rematori abili nel tirare coll'arco.[3]
Filottete, tuttavia, non giunse a Troia con gli altri capi: durante lo scalo, fu morso da un serpente velenoso al piede. La ferita diventò ben presto così infetta da emanare un puzzo insopportabile e Ulisse non fece alcuna fatica a convincere gli altri capi ad abbandonarlo a Lemno, quando la flotta passò vicina a questa isola.
Filottete rimase per dieci anni su quell'isola allora deserta e vi sopravvisse uccidendo uccelli con le frecce d'Eracle.
Ambasceria greca a Lemno
[modifica | modifica wikitesto]Durante il decimo anno della guerra di Troia gli Achei ricevettero una profezia secondo la quale non avrebbero mai conquistato Troia se Neottolemo ed il possessore dell'arco e delle frecce di Eracle (cioè Filottete) non avessero combattuto con loro.[4]
Quasi tutte le fonti attribuiscono la profezia all'indovino troiano Eleno;[5][6][7][8] fa eccezione Quinto Smirneo, il quale, adottando una versione marginale del mito (riportata solo dall'epitome dello Pseudo-Apollodoro[9]) attribuisce la profezia a Calcante,[10] che nel suo poema ha il ruolo fisso di "consigliere e indovino 'ufficiale' degli Achei".[4]
Ulisse partì dunque in ambasciata verso Lemno, accompagnato da Neottolemo e Diomede, e convinse Filottete ad unirsi a loro promettendogli la cura dei figli d'Asclepio, i medici delle schiere greche.
Imprese nella guerra di Troia
[modifica | modifica wikitesto]Si attribuiscono all'arciere molti meriti in guerra; le sue stragi furono considerevoli e le sue vittime davvero eccellenti. Igino riferisce che l'eroe uccise tre avversari.[11] Secondo altre fonti egli uccise il troiano Admeto, come ci tramanda Pausania,[12] e poi altri guerrieri troiani, Deioneo,[13] Peiraso[14] e Medonte, figlio di Antenore.[15] Secondo alcuni autori, sarebbe stato lui ad uccidere con le sue frecce Acamante, figlio di Antenore,[16] fino a segnare le sorti della guerra, uccidendo Paride.
Dopo la guerra di Troia
[modifica | modifica wikitesto]Nell'Odissea Nestore narra che Filottete fu tra coloro che, finita la guerra, tornarono felicemente in patria.[17]
Secondo tradizioni posteriori,[18] invece, fu scacciato dalla patria (Melibea in Tessaglia) in seguito ad un’insurrezione e, venuto in Calabria lungo la costa a nord di Crotone, fondò i centri di Krimisa, Petelia, Macalla e Chone, facendo costruire un tempio a Cirò Marina dedicato ad Apollo, l'antica Krimisa, ove depose l'arco e le frecce di Herakles.
Controversa è la sua morte. I Sibariti, poiché Filottete veniva sentito come eroe proprio al quale si facevano risalire le origini della città, lo presentano come morto in combattimento contro i barbari presso Sibari. La principale tradizione vuole, invece, che l'eroe, dopo aver operato nella Crotoniatide, tra Krimisa e il Neto, sia morto combattendo per mano degli Ausoni Pelleni, popolazione achea già presente nella zona del Neto, in difesa dei Rodii che volevano stanziarsi nell’Italia meridionale.[18]
Fonti
[modifica | modifica wikitesto]Le principali fonti antiche in cui fu narrato il mito di Filottete sono:[19]
- nell'ambito della poesia epica la Piccola Iliade (perduta) e, in età tardo-antica, le Posthomerica di Quinto Smirneo;
- nell'ambito della lirica la Pitica I di Pindaro e un ditirambo di Bacchilide (perduto);
- nell'ambito della tragedia attica il Filottete di Eschilo (perduto), il Filottete e il Filottete a Troia (perduto) di Sofocle e il Filottete di Euripide (perduto, tranne che per il prologo, conservato da Dione Crisostomo nell'orazione 59); i tre Filottete vengono confrontati nell'orazione 52 di Dione Crisostomo;
- nell'ambito delle opere mitografiche in prosa l'Eroico di Lucio Flavio Filostrato e la Biblioteca dello Pseudo-Apollodoro.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Pronuncia piana conforme all'accento sia greco sia latino. Bruno Migliorini et al., Scheda sul lemma "Filottete", in Dizionario d'ortografia e di pronunzia, Rai Eri, 2010, ISBN 978-88-397-1478-7.
- ^ Pseudo-Apollodoro, II, 7, 7.
- ^ Iliade, 716-720.
- ^ a b Posthomerica ed. Bompiani, p. 796.
- ^ Pseudo-Proclo, 206 Severyns.
- ^ Schol. in Pindaro, Pitica I, v. 100.
- ^ Sofocle, 604-619.
- ^ Dione, LIX.
- ^ Pseudo-Apollodoro, epitome 5, 8.
- ^ Quinto Smirneo, Posthomerica, IX, vv. 325-332.
- ^ Igino, 114.
- ^ Pausania, X, 27, 1.
- ^ Quinto Smirneo, Posthomerica, X, v. 167.
- ^ Quinto Smirneo, Posthomerica, XI, v. 52.
- ^ Quinto Smirneo, Posthomerica, XI, v. 481.
- ^ Quinto Smirneo, Posthomerica, X, v. 168.
- ^ Odissea, III, v. 190.
- ^ a b Giuseppe Celsi, Il Mito di Filottete, in Gruppo Archeologico Krotoniate, 29 dicembre 2019. URL consultato il 30 dicembre 2021.«Apollodoro, de Navibus. Strabone, Geografia VI, p. 175. Virgilio Eneide, III, 401-402»
- ^ Posthomerica ed. Bompiani, p. 797.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Fonti primarie
- Dione Crisostomo, Orazioni.
- Lucio Flavio Filostrato, Eroico.
- Igino, Fabulae.
- Omero, Iliade.
- Omero, Odissea.
- Ovidio, Metamorfosi.
- Pausania, Periegesi della Grecia.
- Pindaro, Odi, 1894.
- Pseudo-Apollodoro, Biblioteca.
- Pseudo-Proclo, Crestomazia.
- Quinto Smirneo, Posthomerica.
- Sofocle, Filottete.
- Servio Mario Onorato, Commentarii in Vergilii Aeneidos libros.
- Fonti secondarie
- Andrea Alessandri, Mito e memoria. Filottete nell'immaginario occidentale, Roma, Editori Riuniti University Press, 2009, SBN LO11280369.
- Quinto Smirneo, Note al testo, in Emanuele Lelli et al. (a cura di), Il seguito dell’“Iliade”, Milano, Bompiani, 2013, ISBN 978-88-452-7239-4.
- (EN) William Smith (a cura di), Philoctetes, in Dictionary of Greek and Roman Biography and Mythology, 1870.
- Sofocle, Introduzione, in Guido Avezzù e Pietro Pucci (a cura di), Filottete, 2ª ed., Milano, Fondazione Valla, 2011, ISBN 978-88-04-51353-7.
- Angelo Taccone, FILOTTETE, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1932. URL consultato il 20 aprile 2022.
- Eva Cantarella, Il morso di Filottete, Feltrinelli, 16 marzo 2007. URL consultato il 25 ottobre 2022.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Filottete
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Filottete, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- (EN) Philoctetes, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 37711691 · LCCN (EN) no2014084714 · GND (DE) 118742256 · J9U (EN, HE) 987011339851805171 |
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