Frattura del pene
Frattura del pene | |
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Frattura peniena in un uomo di 32 anni. Il pene, circonciso, risulta gonfio, ecchimotico e deviato. | |
Classificazione e risorse esterne (EN) | |
ICD-9-CM | 959.13 e 959.14 |
eMedicine | 456305 |
Sinonimi | |
Sindrome del chiodo rotto | |
La frattura del pene o peniena, anche denominata sindrome del chiodo rotto[1], è un raro[2] trauma del pene che consiste nell'improvvisa e dolorosa rottura della tonaca albuginea dei corpi cavernosi, dovuta a un colpo violento verificatosi durante l'erezione[3][4]. Traumi simili, se avvenuti a pene flaccido ad esempio durante l'attività sportiva o per l'utilizzo di armi da fuoco, non vengono invece definiti fratture[5], ma semplici traumi penieni[6].
Il paziente avverte classicamente un dolore improvviso, seguito da un'immediata detumescenza[4]. La diagnosi di tale condizione è clinica, ma si può avvalere di tecniche di imaging quali l'ecografia e la risonanza magnetica. Il trattamento d'elezione è l'intervento chirurgico, che si è dimostrato migliore in termini prognostici rispetto alla terapia conservativa[7].
Epidemiologia
[modifica | modifica wikitesto]L'incidenza della frattura del pene è stimata in un caso ogni 175 000 abitanti negli Stati Uniti d'America[8]. Nella letteratura scientifica, tra il gennaio 1935 e il luglio 2001, sono riportati tra i 1 300 e i 1 600 casi circa, di età compresa tra i 12 e gli 82 anni; si ritiene tuttavia che la prevalenza sia sottostimata[7][9]. La maggiore incidenza si verifica tra i 30 e i 40 anni[6][7] e si stima che sia in aumento anche a causa dell'uso di sostanze dopanti[10].
La frattura peniena si verifica soprattutto durante l'attività sessuale e la masturbazione, indipendentemente dalla posizione adottata[3]. Può avvenire per una brusca fuoriuscita del pene dalla vagina e il successivo urto con le zone adiacenti, come la sinfisi pubica o la regione perineale[4][11], oppure per un eccesso relativo alle spinte coitali[3]. In particolare il 43% delle fratture si presenta durante il coito, il 24% dalla piegatura manuale del pene, il 21% è causato dal girarsi nel letto con il pene in erezione durante il sonno e il 6% avviene durante la masturbazione[8].
In Medio Oriente, la causa principale (70%) è rappresentata della pratica del "taghaandan", ovvero la ricerca della rapida detumescenza del pene tramite l'auto-infliggimento di colpi o piegature[12]. Il primo caso documentato risale al 1925, anche se già mille anni or sono il medico Abu al-Qasim al-Zahrawi, a Cordova, ne aveva scritto[7], e più della metà dei casi ha luogo nel mondo arabo[5]. Casi particolari descritti in letteratura riportano come cause, in uomini con il pene in erezione, il morso di un asino, il capitombolo da una montagna e la caduta di un mattone, ma anche l'utilizzo di pantaloni eccessivamente stretti o la masturbazione con uno shaker da cocktail[5].
Eziopatogenesi
[modifica | modifica wikitesto]Durante l'erezione la tonaca albuginea si trova a essere molto assottigliata dalla pressione intracavernosa[11] (dai 2 mm durante la fase flaccida, ai 0,25-0,50 mm[8]). Un evento traumatico, specialmente trasversale, può superare la resistenza alla trazione della tonaca e strapparla, causando una fuoriuscita di sangue dai corpi cavernosi ai tessuti circostanti[3]. La frattura può avvenire in qualsiasi punto del pene, ma solitamente si verifica alla sua base e coinvolge solitamente un solo corpo cavernoso[13]. La pressione minima che si stima possa portare alla frattura è quantificata in 1 500 torr[2]. La lesione è solitamente trasversale, localizzata nella maggior parte dei casi a livello della fisiologica curvatura peniena dove la tunica è fisiologicamente più debole, ma sono stati anche descritti casi di rotture oblique o irregolari[14]; solo nel 30% dei casi è distale[15].
Complicanze
[modifica | modifica wikitesto]Nel 10-20% dei casi è presente una contemporanea rottura dell'uretra, comune nei Paesi europei e rara in quelli arabi e in Giappone probabilmente a causa di una differenza tra i fattori eziologici[8], mentre nel 2-10% dei casi è presente una rottura bilaterale dei corpi cavernosi[11][16]. Molto raramente invece vi è la rottura completa del corpo spongioso e dei corpi cavernosi[3]. In concomitanza può essere presente anche una rottura del legamento sospensorio del pene[6].
Anatomia patologica
[modifica | modifica wikitesto]L'esame anatomopatologico rivela spesso, nei soggetti fratturati, aree di sclerosi e infiltrati cellulari localizzati alla tonaca albuginea, che si ritiene possano essere fattori causali del traumatismo[11]. Si ritiene, inoltre, che tra i fattori eziologici possano essere compresi precedenti traumi minori, che possono causare microlesioni a livello del tessuto sano[11], e la presenza di un'uretrite cronica[14]. La lunghezza della rottura è, nel 60% dei casi, compresa tra 1 e 2 cm ed è raramente superiore (4% in una serie di 107 pazienti)[8].
Clinica
[modifica | modifica wikitesto]Segni e sintomi
[modifica | modifica wikitesto]Durante la rottura il paziente avverte un dolore improvviso e un suono simile a un ramo spezzato, spesso udito anche dal partner[7], con conseguente e immediata detumescenza del pene ed eventuale comparsa di una sua curvatura[4]. Successivamente si manifesta la presenza di ematomi o ecchimosi, le cui dimensioni variano in base al trauma subito[3]. In caso di rottura concomitante della fascia di Buck l'ematoma può espandersi allo scroto e al perineo[17]. Anche in caso di rottura di uretra, raramente si osserva fuoriuscita di sangue vivo (uretrorragia), mentre possono essere presenti ematuria e difficoltà minzionali, quali stranguria, disuria o impossibilità a urinare[4].
Esami di laboratorio e strumentali
[modifica | modifica wikitesto]Il quadro clinico e l'anamnesi sono generalmente sufficienti per porre una diagnosi[13], tuttavia esami sono necessari per valutare la compromissione delle strutture anatomiche, soprattutto dell'uretra, per impostare un trattamento corretto. Nel caso sia presente ematuria è utilizzabile l'uretrografia al fine di valutarne le condizioni[3], mentre l'esame è evitabile qualora non vi siano elementi di sospetto per un'eventuale lesione[18].
L'esame d'elezione è stato la cavernosografia, una radiografia con mezzo di contrasto iniettato nei corpi cavernosi; la fuoriuscita del mezzo radioopaco è utilizzata per segnalare la localizzazione precisa della lesione. La tecnica, tuttavia, presenta un alto numero di falsi negativi ed è ritenuta potenzialmente dannosa per il tessuto penieno[3][4], con rischio di fibrosi, infezioni e reazioni allergiche[19].
L'ecografia è un esame con finalità preparative alla terapia chirurgica, soprattutto nell'emergenza, in quanto di facile esecuzione, non invasiva e meno costosa. L'esecuzione di un'ecocolor Doppler permette una valutazione dei vasi sanguigni e uno studio della circolazione al loro interno[4][10][14].
La risonanza magnetica permette una migliore valutazione anatomica e non è invasiva; si tratta tuttavia di una tecnologia costosa e non comune, da riservare ai casi più dubbi[3][20]. Riveste un ruolo importante nella presentazione atipica, ovvero quella che non si presenta classicamente durante il rapporto sessuale con detumescenza immediata, edema, ematoma e deviazione peniena[21].
Diagnosi differenziale
[modifica | modifica wikitesto]Deve essere distinta dalla rottura delle vene dorsale profonda e dorsale superficiale del pene o dell'arteria corrispondente, osservabile dopo traumi avvenuti durante l'attività sessuale in particolar modo in soggetti circoncisi[9][22]. In questo caso non avviene detumescenza immediata del pene, che rappresenta il segno patognomonico della frattura. Tuttavia, essendo clinicamente le due entità simili, è utile eseguire esami di accertamento per escludere la frattura peniena[22]. La induratio penis plastica entra in diagnosi differenziale in caso di presentazione ritardata della frattura peniena[6].
Trattamento
[modifica | modifica wikitesto]Il trattamento, una volta di orientamento conservativo, è considerato prettamente chirurgico, essendosi dimostrato offerente di risultati migliori[23][24]. L'intervento consiste nell'esposizione del tessuto danneggiato, con incisione in loco o, più ampiamente, dell'intera circonferenza balano-prepuziale[11]. L'accesso chirurgico può essere longitudinale o coronale e, sebbene non vi siano differenze significative, il secondo è quello più utilizzato[19]. Successivamente vi è il drenaggio dell'ematoma, l'avvicinamento dei lembi strappati della tonaca albuginea e la loro sutura. Nel caso di concomitante rottura uretrale, questa viene suturata sulla struttura di un catetere di silicone[25]. In tal caso, per lo svuotamento della vescica, è utile l'esecuzione di una cistostomia sovrapubica[4]. Il trattamento conservativo consiste nell'uso di farmaci antinfiammatori e fibrinolitici, mentre alcuni autori suggeriscono l'uso di antibiotici[7]; tale trattamento può portare al riassorbimento dell'ematoma e a esiti cicatriziali[13] con un tasso di complicanze del 40% rispetto all'11% che si verifica nel trattamento chirurgico[26]. Uno studio, condotto su ratti da laboratorio, ha dimostrato l'efficacia della colla di fibrina nel trattamento della frattura peniena; ciononostante tale terapia non è ancora stata sperimentata sull'uomo[27].
Prognosi
[modifica | modifica wikitesto]Più precoce è il trattamento chirurgico, migliori sono i risultati in termini di giorni di ospedalizzazione, di morbilità e di grado di curvatura[13][23]. Tuttavia molti pazienti non si rivolgono per vergogna a medici o strutture ospedaliere e, quando lo fanno, spesso sono reticenti e non permettono lo svolgersi di una corretta anamnesi[7].
Postumi e follow-up
[modifica | modifica wikitesto]Il paziente dopo l'intervento deve astenersi dai rapporti sessuali per almeno sei settimane ed essere rivalutato a tre mesi[3][15]. Come conseguenze della frattura di pene possono insorgere disfunzione erettile, dolore durante l'erezione e i rapporti sessuali e la presenza di una curvatura, di una tumefazione o di un diverticolo pulsante del pene[3]; questo traumatismo può esitare anche nella induratio penis plastica o essere, sebbene più raramente, causa di aneurismi penieni, priapismo, fistole e necrosi cutanea[26]. Durante la convalescenza possono essere utilizzati farmaci come le benzodiazepine o gli antiandrogeni, quali il dietilstilbestrolo, per evitare l'erezione[7][26]. Dal punto di vista psicosociale i pazienti non sembrano dimostrare una maggior incidenza di stati d'ansia, depressione, eiaculazione precoce o insoddisfazione sessuale[28].
Note
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Bibliografia
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Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su frattura del pene
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Richard A. Santucci, Penile Fracture and Trauma, su emedicine.medscape.com, Medscape, 2009. URL consultato il 10 luglio 2013.
- (EN) Erik P. Castle, Penis fracture: Is it possible?, su mayoclinic.com, Mayo Clinic, 2012. URL consultato il 10 luglio 2013.
- (EN) Darius A. Paduch, Penile Fracture, su cornellurology.com, Cornell Medical College - Department of Urology, 2010. URL consultato il 10 luglio 2013 (archiviato dall'url originale il 10 maggio 2014).
- (EN) Miroslav Djordjevic, Penile Fracture (con immagini), su genitalsurgerybelgrade.com, Belgrade Center for Genital Reconstructive Surgery, 2012. URL consultato il 10 luglio 2013 (archiviato dall'url originale il 19 giugno 2013).
- (EN) Immagini radiologiche di fratture peniene, su gfmer.ch. URL consultato il 10 luglio 2013 (archiviato dall'url originale il 10 settembre 2015).