Governo Cairoli II

Governo Cairoli II
StatoBandiera dell'Italia Italia
Presidente del ConsiglioBenedetto Cairoli
(Sinistra storica)
CoalizioneSinistra storica
LegislaturaXIII
Giuramento14 luglio 1879
Dimissioni19 novembre 1879
Governo successivoCairoli III
25 novembre 1879

Il Governo Cairoli II è stato in carica dal 14 luglio[1] al 25 novembre 1879[2] per un totale di 134 giorni, ovvero 4 mesi e 11 giorni. Il governo si dimise per favorire un rimpasto in seguito ad un nuovo accordo fra Cairoli e Depretis.

Compagine di governo

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Appartenenza politica

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Partito Presidente Ministri Totale
Sinistra storica 1 10 11

Situazione parlamentare

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Camera Collocazione Partiti Seggi
Camera dei deputati[3] Maggioranza PD (284), Ind. (153)
437 / 508
Opposizione ER (8), PLC (63)
71 / 508
Carica Titolare
Presidenza del Consiglio dei ministri
Presidente
del Consiglio dei ministri
Benedetto Cairoli (Sinistra storica)
Ministero Ministri
Affari Esteri Benedetto Cairoli (Sinistra storica)
Agricoltura, Industria e Commercio Benedetto Cairoli (Sinistra storica)
Ad interim
Lavori Pubblici Alfredo Baccarini (Sinistra storica)
Interno Tommaso Villa
(Sinistra storica)
Pubblica Istruzione Francesco Paolo Perez (Sinistra storica)
Guerra Cesare Bonelli (Indipendente)[4]
Marina Cesare Bonelli (Indipendente)[4]
Ad interim
Finanze Bernardino Grimaldi (Sinistra storica)
Grazia e Giustizia e Culti Giovanni Battista Varè (Sinistra storica)
Tesoro Bernardino Grimaldi (Sinistra storica)
Ad interim
  1. ^ TELEGRAMMI PARTICOLARI ...<<...Roma , 14 , ore 10,40. - I nuovi ministri prestano ora giuramento nello mani del Re...>>, su archiviolastampa.it, 14 luglio 1879, p. 3.
  2. ^ Telegrammi Stefani - <<Roma 24 novembre – Domani i nuovi ministri presteranno giuramento nelle mani di S. M.>>, Corriere della Sera, 25 novembre 1879, p. 3.
  3. ^ Viene riportata la situazione parlamentare solo di questa camera (e non anche del Senato del Regno) poiché, sebbene entrambe partecipino al processo di controllo del rapporto di fiducia con l'esecutivo, per convenzione costituzionale in caso di disaccordo è la decisione della camera bassa a prevalere, risultando essere la posizione ufficiale del Parlamento nella sua totalità.
  4. ^ a b Affiliato alla Sinistra storica.

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