Grezzo (Bardi)
Grezzo frazione | |
---|---|
Chiesa di San Michele Arcangelo | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Emilia-Romagna |
Provincia | Parma |
Comune | Bardi |
Territorio | |
Coordinate | 44°38′10.28″N 9°41′43.94″E |
Altitudine | 700 m s.l.m. |
Abitanti | 74[3] |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 43032 |
Prefisso | 0525 |
Fuso orario | UTC+1 |
Cartografia | |
Grezzo, già Grecio,[4] è una frazione del comune di Bardi, in provincia di Parma.
La località dista 2,64 km dal capoluogo.[1]
Geografia fisica
[modifica | modifica wikitesto]Il borgo appenninico sorge alla quota di 700 m s.l.m.[1] sulla sponda sinistra del torrente Dorbora, alle pendici meridionali del monte Crodolo.[5] A pochissima distanza si trova la piccola località di Cogno di Grezzo, posta alla quota di 808 m s.l.m.[2]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il borgo di Grezzo sorse in età alto-medievale lungo il ramo della via degli Abati che collegava Bobbio con Pontremoli;[6] vi fu edificata all'epoca la primitiva cappella di San Michele, menzionata per la prima volta nel 905.[5]
Agli inizi del XII secolo la zona dipendeva dal Comune di Piacenza; nel 1140 i piacentini convinsero Gherardo da Cornazzano, proprietario del vicino castello di Pietragemella, a cederlo loro in cambio della corte di Grecio.[7]
Nel 1216 Lanfranco da Cornazzano alienò tutti i diritti su Grezzo, Pietragemella, Pietra Nera, Scopolo e Monte Sané al marchese Guglielmo Pallavicino,[8] che li rivendette nello stesso anno al conte Alberico Landi.[9]
Nel 1229 il podestà di Vercelli Giannone Landi concesse in feudo a vari vassalli numerosi territori nella val Ceno e nei dintorni, tra cui alcuni beni a Grezzo.[10]
Nel 1335 la rocca di Grecio fu citata tra i possedimenti dei Granelli e dei Lusardi, alleati dei Visconti; nei decenni seguenti fu acquisita nuovamente dai conti Landi[8] e nel 1412 Manfredo Landi ricevette conferma dell'investitura.[11]
In seguito all'abolizione dei diritti feudali sancita da Napoleone per il ducato di Parma e Piacenza nel 1805,[12] Grezzo divenne frazione del nuovo comune (o mairie) di Bardi.[4]
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Chiesa di San Michele Arcangelo
[modifica | modifica wikitesto]Menzionata per la prima volta nel 905, la chiesa, dedicata a san Michele Arcangelo, fu ricostruita probabilmente nel XVII secolo; modificata e ornata nella seconda metà del XVIII secolo, fu arricchita del campanile tra il 1779 e il 1790; consacrata negli ultimi anni del XIX secolo, fu sopraelevata nel 1925. Il luogo di culto, caratterizzato dalla facciata barocca, è decorato internamente con lesene corinzie, stucchi settecenteschi e affreschi nella navata e nelle sei cappelle laterali.[13]
Oratorio di San Rocco
[modifica | modifica wikitesto]Edificato nel 1630 in stile barocco, l'oratorio, restaurato nel 1769, fu ristrutturato in forme neoclassiche nel 1801. Il piccolo edificio, interamente intonacato, è caratterizzato dalla facciata scandita da lesene e coronata da un frontone triangolare.[14]
Oratorio della Beata Vergine di Caravaggio
[modifica | modifica wikitesto]Edificato in stile neoclassico alla fine del XIX secolo, il piccolo oratorio di Vischeto di Grezzo presenta una semplice facciata a capanna intonacata, coronata da un piccolo campanile a vela; all'interno la navata, coperta da una volta a botte dipinta con un cielo stellato, è decorata con un cornicione perimetrale in rilievo e accoglie nell'abside l'altare maggiore.[15]
Castello di Pietracervara
[modifica | modifica wikitesto]Edificata in epoca medievale, la corte di Grezzo fu ceduta nel 1140 dai piacentini a Gherardo da Cornazzano; alienata nel 1216 al marchese Guglielmo Pallavicino e da questi al conte Alberico Landi, fu citata come castello a partire dal 1335, quando risultava tra i possedimenti dei Granelli e dei Lusardi; acquisita nuovamente dai Landi nei decenni seguenti, la fortificazione fu abbattuta nella prima metà del XVI secolo. Del grande maniero, posto su un blocco ferroso a picco sul torrente Ceno, sopravvivono soltanto alcuni ruderi della fondazioni, nascosti dalla vegetazione.[8][16][17]
Castello di Pietragemella
[modifica | modifica wikitesto]Menzionato per la prima volta nel 1135, nel 1140 il castello di Pietragemella, collocato sulla cima di uno sperone ofiolitico nei pressi di Cogno di Grezzo, fu ceduto da Gherardo da Cornazzano ai piacentini; alienato nel 1216 al marchese Guglielmo Pallavicino, fu rivenduto nello stesso anno al conte Alberico Landi; abbandonato in seguito, cadde in rovina e scomparve completamente.[8][18][19]
Castello di Pietra Nera
[modifica | modifica wikitesto]Menzionato nel 1216 quando fu alienato da Gherardo da Cornazzano al marchese Guglielmo Pallavicino, il castello di Pietra Nera, collocato sulla cima di uno sperone ofiolitico di fronte al maniero di Pietragemella, fu rivenduto nello stesso anno al conte Alberico Landi; successivamente abbandonato, cadde in rovina e scomparve completamente.[8][20][21]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c La Frazione di Grezzo, su italia.indettaglio.it. URL consultato il 23 gennaio 2019.
- ^ a b La Frazione di Cogno Grezzo, su italia.indettaglio.it. URL consultato il 23 gennaio 2019.
- ^ [1][2]
- ^ a b Molossi, p. 164.
- ^ a b Schede delle frazioni e delle località: Grezzo, su halleyweb.com. URL consultato il 22 gennaio 2019.
- ^ La via degli Abati, su camminideuropa.it. URL consultato il 22 gennaio 2019.
- ^ Poggiali, p. 316.
- ^ a b c d e Romagnoli, 386.
- ^ La Famiglia Landi, su castellodirivalta.it. URL consultato il 23 gennaio 2019 (archiviato dall'url originale il 28 aprile 2019).
- ^ Poggiali, p. 161.
- ^ Cengarle, p. 136.
- ^ L'eredità napoleonica. Il Codice (PDF), su treccani.it. URL consultato il 18 gennaio 2019.
- ^ Chiesa di San Michele Arcangelo "Grezzo, Bardi", su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 19 gennaio 2019.
- ^ Oratorio di San Rocco "Grezzo, Bardi", su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 19 gennaio 2019.
- ^ Oratorio della Beata Vergine di Caravaggio "Grezzo, Bardi", su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 19 gennaio 2019.
- ^ Grezzo, su geo.regione.emilia-romagna.it. URL consultato il 23 gennaio 2019 (archiviato dall'url originale il 31 gennaio 2019).
- ^ Il castello di Grezzo o Pietracervara o Pancerveria (Bardi), su castellidellavalceno.it. URL consultato il 23 gennaio 2019.
- ^ Pietra Gemella, su geo.regione.emilia-romagna.it. URL consultato il 23 gennaio 2019 (archiviato dall'url originale il 31 gennaio 2019).
- ^ Il castello di Pietragemella (Bardi), su castellidellavalceno.it. URL consultato il 23 gennaio 2019.
- ^ Pietra Nera, su geo.regione.emilia-romagna.it. URL consultato il 24 gennaio 2019 (archiviato dall'url originale il 31 gennaio 2019).
- ^ Il castello di Nera o Negra (Bardi), su castellidellavalceno.it. URL consultato il 24 gennaio 2019.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Ireneo Affò, Storia della città di Parma, Tomo quarto, Parma, Stamperia Carmignani, 1795.
- Lorenzo Molossi, Vocabolario topografico dei Ducati di Parma, Piacenza e Guastalla, Parma, Tipografia Ducale, 1832-1834.
- Cristoforo Poggiali, Memorie storiche della città di Piacenza compilate dal proposto Cristoforo Poggiali, Tomo V, Piacenza, per Filippo G. Giacopazzi, 1758.
- Daniela Romagnoli, I castelli e la vita cortese, in Storia di Parma, Volume III Tomo 2 Parma medievale Economia, società, memoria, Parma, Monte Università Parma Editore, 2011, ISBN 978-88-7847-390-4.
- Luciano Scarabelli, Istoria Civile dei Ducati di Parma Piacenza e Guastalla, Volume I, 1846.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
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