Isis (gruppo musicale)
Isis | |
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La band in concerto a San Francisco nel 2009 | |
Paese d'origine | Stati Uniti |
Genere | Alternative metal[1] Sludge metal[1] Post-metal[2] Doom metal[2] Post-rock[3] Post-hardcore[4] Hardcore punk[4] |
Periodo di attività musicale | 1997 – 2010 |
Etichetta | Ipecac Recordings Hydra Head Records XL Recordings |
Album pubblicati | 15 |
Studio | 9 |
Live | 4 |
Sito ufficiale | |
Gli Isis sono stati un gruppo musicale post-metal statunitense attivo tra il 1997 e il 2010.
Lo stile del gruppo, del tutto particolare e originale, unisce sonorità rock progressivo e post rock a quelle heavy metal, più tipicamente sludge metal, spesso con toni lenti, ripetitivi ma cangianti, caratteristici del genere, portando avanti le correnti del post-metal e dell'"atmospheric sludge", seguendo gli stili dei pionieri del genere tra cui Neurosis e Godflesh.
Storia del gruppo
[modifica | modifica wikitesto]Gli Isis nascono dalle sessioni sperimentali a Boston, Massachusetts tra gli amici Aaron Turner (chitarra/voce; anche proprietario della Hydra Head Records, etichetta dove la band è signataria), Jeff Caxide (basso), Chris Mereschuk (tastiere e sintetizzatori) e Aaron Harris (batteria) verso la fine del 1997. Gli Isis pubblicarono un demo e il loro primo EP, Mosquito Control, nel 1998, con questa formazione. Dopo un tour nella East Coast degli Stati Uniti nell'estate del 1998, fecero entrare nella band Randy Larsen dei Cable alla chitarra, mentre Mereschuk lasciava la band. Jay Randall (ora degli Agoraphobic Nosebleed) lo sostituì successivamente, lavorando sull'album Red Sea. Tuttavia non rimase all'interno della band a lungo, poiché venne sostituito da Bryant Clifford Meyer dei The Gersch così come il chitarrista turnista Cast Iron Hike da Mike Gallagher nel 1999. In seguito alla pubblicazione del loro debutto Celestial e l'EP che seguì, SGNL>05 (alla Neurot Recordings), nel 2000, gli Isis guadagnarono attenzione all'interno della scena underground metal/hardcore grazie ai tour con Cave In e Neurosis. Gli Isis rimasero con questa formazione fino ai giorni attuali.
Per l'EP SGNL>05, contattarono Justin Broadrick (Godflesh) tramite i loro amici Neurosis per remixare la title track da Celestial, che hanno inserito nell'EP. In seguito a SGNL>05, si segnarono sotto l'etichetta di Mike Patton, la Ipecac Recordings, con la quale hanno avuto dei successivi problemi per la pubblicazione del loro secondo album.
Sebbene Celestial venne annoverato all'interno degli stili metal e hardcore, il successivo album del 2002, Oceanic, vede la band acquisire sonorità strettamente più post-rock e ambient, portando ad una significante notorietà alla corrente del post-metal.[5] La maggior parte del materiale nell'album vede la band allontanarsi da sonorità più "metalliche": ciò vede la band ad un calo di attenzione da parte dei propri fan; come risulta, Oceanic venne considerato un punto decisivo nel cambiamento dello stile della band.[6][7][8] Turner lo descrive come l'"album quintessenziale".[9] Ricevette per lo più consensi da note riviste come Rock Sound e Terrorizer nel 2002.[10] Nell'ottobre del 2003, gli Isis si trasferirono a Los Angeles.
Il tono distintivo di Oceanic rispetto a quello dei precedenti lavori ebbe notevole impatto sulla scena avant-garde della musica heavy metal;[11] Cult of Luna, Pelican, Tides, Rosetta e Russian Circles citano gli Isis tra le loro influenze.[12][13] Il loro successo underground attirò l'attenzione dei Mogwai,[14] con i quali sono andati in tournée in svariate occasioni.
Oceanic Remixes and Reinterpretations venne pubblicato nel 2004, includendo le reinterpretazioni dei brani di Oceanic da numerosi artisti che dichiarano la band tra le più influenti. Sia Oceanic che Oceanic Remixes includono le voci femminili di Maria Christopher del gruppo 27. L'album incluse perlopiù un altro remix da parte di Justin Broadrick, di cui gli Isis hanno fatto da sostenitori nei tour della sua band, i Jesu, che sono firmatari alla Hydra Head Records.
Il 2004 vede l'uscita del terzo album della band, Panopticon. Fu significativo per il sound della band poiché vede un allontanamento da Oceanic, con uno stile strettamente più post-rock in termini di tecniche e di sonorità. Justin Chancellor dei Tool suona in una traccia dell'album, "Altered Course". Oltretutto, fu anche un album piuttosto acclamato dal pubblico, vince il titolo di 'album dell'anno' da Rock Sound[15] e guadagnando la posizione numero 47 nella classifica Independent Albums di Billboard, dedicata ai lavori di band del panorama underground; significò per loro un'entrata nel mondo della musica mainstream.[16] Dopo essere stati in tour negli USA, la band suonò ad un concerto gratuito al Los Angeles Museum of Contemporary Art, una manifestazione artistica che vedeva la band accompagnare con le note di Oceanic le rappresentazioni artistiche multimediali.[17] Reagendo all'impatto di Oceanic e Panopticon, Revolver nominò gli Isis come la dodicesima band più heavy di tutti i tempi nel dicembre del 2004.[18] Il 23 luglio 2006, eseguirono interamente Oceanic a KOKO a Londra come parte dell'All Tomorrow's Parties Don't Look Back season.[19]
Originariamente previsto per il 22 agosto 2006, Clearing the Eye, il primo DVD della band, che documenta tutte le performance dal vivo della band negli anni della loro carriera in tutto il mondo, ebbe dei continui problemi di pubblicazione con la loro etichetta firmataria, la Ipecac Recordings. Venne infine pubblicato il 26 settembre 2006. Sempre nello stesso periodo, una collaborazione con gli Aereogramme, intitolata In the Fishtank 14 venne pubblicato come parte dell'etichetta olandese Konkurrent.
La band terminò le registrazioni del loro quarto album di studio, In the Absence of Truth, il 9 luglio 2006. Venne pubblicato il 31 ottobre 2006 alla Ipecac. Le registrazioni videro la band evolvere il proprio sound già sperimentato in Oceanic e Panopticon, aggiungendo un cospicuo numero di elementi di elettronica, strutture vocali e ritmiche assai complesse e tecniche. Vede l'emergere di sonorità più melodiche rispetto al precedente, e l'allontanamento dal caratteristico "drone", predominante nei loro lavori degli esordi.[20] Ebbe un notevole successo commerciale, arrivando alla sesta posizione nella Top Heatseekers di Billboard.[16]
Gli Isis aprirono i concerti dei Tool verso la fine del 2006 nel tour nordamericano per presentare il loro nuovo album, 10,000 Days.
Nel febbraio del 2007, gli Isis hanno ricontattato Justin Broaderick per mixare la performance dal vivo di Oceanic,[21] e hanno collaborato con Tim Hecker, come conferma Turner ad un'intervista su MTV: "Abbiamo già registrato quello che abbiamo realizzato insieme. È stato ampiamente improvvisato ma basato su diverse strutture basilari e parametri. Potrebbe finire per essere una registrazione definitiva."[22]
Nel 2009 esce il loro ultimo album The Wavering Radiant.
Il 18 maggio 2010 annunciano il loro scioglimento.[23]
Formazione
[modifica | modifica wikitesto]- Ultima
- Jeff Caxide – basso
- Michael Gallagher – chitarra
- Aaron Harris – batteria
- Bryant Clifford Meyer – chitarra
- Aaron Turner – chitarra, voce
- Ex componenti
- Chris Mereschuk – elettronica, voce
- Jay Randall – elettronica
- Turnisti
- Maria Christopher e Ayal Naor di 27 (entrambi hanno contribuito a Oceanic)
- Justin Chancellor, bassista dei Tool (ha contribuito ad una canzone in Panopticon)
- Adam Jones, chitarrista dei Tool (ha contribuito a due canzoni in Wavering Radiant)
Discografia
[modifica | modifica wikitesto]Album studio
[modifica | modifica wikitesto]Anno | Dettagli | Posizione nelle classifiche | |
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US Indy | US Heat[24] | ||
2000 | Celestial
| — | — |
2002 | Oceanic
| — | — |
2004 | Panopticon
| 47 | — |
2006 | In the Absence of Truth
| 20 | 6 |
2009 | Wavering Radiant
| — | — |
EP
[modifica | modifica wikitesto]Anno | Dettagli |
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1998 | Demo
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1998 | The Mosquito Control EP
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1999 | The Red Sea
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1999 | Sawblade
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2001 | SGNL>05
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Singoli
[modifica | modifica wikitesto]Anno | Singolo | Album |
---|---|---|
2008 | "Holy Tears" | In the Absence of Truth |
"Not in Rivers, but in Drops" |
Live
[modifica | modifica wikitesto]Anno | Dettagli | Registrato |
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2004 | Live.01
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2004 | Live.02
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2005 | Live.03
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2006 | Live.04
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Collaborazioni
[modifica | modifica wikitesto]Anno | Dettagli | Tipo |
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2000 | Split with Pig Destroyer
| Split album |
2004 | Oceanic: Remixes & Reinterpretations
| Cover album |
2006 | In the Fishtank 14
| Split album |
2008 | Shades of the Swarm
| Box Set |
Gli Isis sono anche apparsi in tributo ai Melvins intitolato We Reach: The Music of the Melvins, in collaborazione con gli Agoraphobic Nosebleed in una reinterpretazione di "Boris".
Videografia
[modifica | modifica wikitesto]Album | Titolo | Lunghezza | Regia |
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Panopticon (2004) | "In Fiction" | 5:37 | Josh Graham |
In the Absence of Truth (2006) | "Holy Tears" | 5:13 | Dominic Hailstone |
In the Absence of Truth (2006) | ""Not In Rivers, But In Drops"" | 7:48 | Sera Timms |
DVD
[modifica | modifica wikitesto]Anno | Titolo | Dettagli |
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2006 | Clearing the Eye | Raccoglie tutti i diversi concerti dal vivo della band nei cinque anni della loro carriera. |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Isis - AllMusic Guide, su allmusic.com. URL consultato l'8 dicembre 2009.
- ^ a b Recensione di In The Absence Of Thruth su Popmatters, su popmatters.com. URL consultato l'8 dicembre 2009.
- ^ Recensione di In The Absence Of Thruth da rockline [collegamento interrotto], su rockline.it. URL consultato l'8 dicembre 2009.
- ^ a b Isis - BNRMetal, su bnrmetal.com. URL consultato l'8 dicembre 2009 (archiviato dall'url originale il 1º febbraio 2012).
- ^ John Serba, Review of Oceanic, su AllMusic. URL consultato il 25 novembre 2006.
- ^ Roberto Martinelli, Review of Oceanic, su Maelstrom Zine. URL consultato l'11 novembre 2006 (archiviato dall'url originale il 20 marzo 2005).
- ^ Isis, su ipecac.com, Ipecac Recordings. URL consultato l'11 novembre 2006.
- ^ Ryan J Downey, (((Isis > Biography))), su AllMusic. URL consultato il 3 dicembre 2006.
- ^ Mike Diver, In The Presence Of Truth: DiS meets Aaron Turner of Isis, su Drowned in Sound. URL consultato l'11 agosto 2008 (archiviato dall'url originale il 3 gennaio 2007).
- ^ (EN) Isis > Biography, su southern.net, Southern Records. URL consultato il 1º novembre 2006 (archiviato dall'url originale il 9 gennaio 2007).
- ^ Cosmo Lee, Review of In the Absence of Truth, su Stylus Magazine. URL consultato il 26 novembre 2006 (archiviato dall'url originale il 21 maggio 2011).
- ^ Andrew Bonazelli, Isis, su Decibel magazine. URL consultato il 9 novembre 2006 (archiviato dall'url originale il 5 novembre 2006).
- ^ An Interview with Donny, Rob, Benny, and Augie of Tides..., su StonerRock.com, 31 agosto 2005. URL consultato il 20 settembre 2006 (archiviato dall'url originale il 12 novembre 2006).
- ^ Craig Young, Isis, su earpollution. URL consultato il 23 novembre 2006.
- ^ Bennet, J. Review of Panopticon. Rock Sound numero 66, novembre 2004. See here[collegamento interrotto] for an online transcription.
- ^ a b Isis su Billboard.
- ^ Dan Epstein, The Art of War, su Revolver. URL consultato il 9 novembre 2006 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2008).
- ^ December 2004 issue Archiviato il 23 dicembre 2007 in Internet Archive.
- ^ Mike Diver, Literally OMG: Isis to play Oceanic in London, su Drowned in Sound. URL consultato l'11 agosto 2008 (archiviato dall'url originale il 13 ottobre 2007).
- ^ Bennet, J. "Isis: Hear No Evil, Speak No Evil". Rock Sound numero 87, agosto 2006. 32-34. See here Archiviato il 13 ottobre 2007 in Internet Archive. for an online transcription.
- ^ From the official Hydra Head Jesu Forum Archiviato il 29 settembre 2007 in Archive.is.
- ^ Chris Harris, Tool Opening Act Isis Say They're Ready To Be Booed By Meatheads, su MTV, 26 agosto 2006. URL consultato il 17 gennaio 2007 (archiviato dall'url originale il 1º settembre 2006).
- ^ ISIS: Good Night!
- ^ Artist Chart History - Isis, su billboard.com, Billboard. URL consultato il 23 gennaio 2008 (archiviato dall'url originale il 29 settembre 2007).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) William Phillips e Brian Cogan, The Encyclopedia of Heavy Metal, ABC-CLIO, 2009, ISBN 9780313348013.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Isis
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su isistheband.com.
- Isis, su Last.fm, CBS Interactive.
- (EN) Isis, su AllMusic, All Media Network.
- (EN) Isis / Isis (altra versione), su Bandcamp.
- (EN) Isis, su Discogs, Zink Media.
- (EN) Isis, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- (EN) Isis, su Encyclopaedia Metallum.
- (EN) Isis, su Billboard.
- Intervista ad Aaron Turner su Kronic.it, su kronic.it. URL consultato il 18 gennaio 2008 (archiviato dall'url originale il 23 ottobre 2007).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 157700784 |
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