John Dee
John Dee (Londra, 13 luglio 1527 – Mortlake, 26 marzo 1608) è stato un matematico, geografo, alchimista, astrologo, astronomo[1] inglese, presso la corte della regina Elisabetta I. Si dedicò inoltre per la maggior parte della vita all'occultismo, alla divinazione e alla filosofia ermetica.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nato a Londra il 13 luglio 1527, John Dee era il figlio unico di Roland Dee (mercante di tessuti e sarto alla corte di Enrico VIII, morto nel 1555) e di Jane Wild. All'età di 15 anni si trasferì a Cambridge per frequentare il St. John's College. In un diario scrisse che restava sui libri per ben 18 ore al giorno. Terminati gli studi con il baccalaureato nel 1546, fu nominato membro del Trinity College. Poco dopo fece un viaggio di studi in Olanda, dove incontrò anche Gerardo Mercatore.
Tornato in Inghilterra nel 1551 fu accusato di stregoneria: in particolare, di aver cercato di avvelenare Maria I Tudor; accusa che fu giudicata infondata, tanto che, alla morte della regina, divenne ben presto (probabilmente già dal 1558) l'astrologo di fiducia della nuova sovrana Elisabetta I. Spesso la consigliò addirittura riguardo alle "materie occulte" ("occult matters"). Fu perfino lui a organizzare la data di incoronazione della regina Elisabetta.[2]
Nel 1570, in collaborazione con Federico Commandino, curò la prima edizione a stampa del De superficierum divisionibus liber del matematico iracheno Muhammad al-Baghdadi.
Dal 1581, anche grazie alla collaborazione con Edward Kelley, si occupò sempre più del soprannaturale, compresa l'arte della necromanzia. Accusato altre volte di stregoneria, subì anche un furto di libri nella sua biblioteca ad opera di ignoti teppisti, ma non perse mai il favore di Elisabetta I. Quest'ultima, anzi, lo nominò cancelliere della Cattedrale di San Paolo a Londra, poi sovrintendente del Christ College di Manchester, dove Dee si trasferì con la famiglia. Qui tuttavia l'epidemia di peste che colpì la città nel 1605 sterminò i suoi famigliari. Nel frattempo, Dee aveva anche rotto con Kelley, rimanendo così completamente solo e poverissimo.
John Dee fu un pio cristiano, ma il suo Cristianesimo era influenzato dall'ermetismo e dalle dottrine di Platone e Pitagora. Il nome di questo singolare matematico-astrologo-alchimista-angelologo è legato soprattutto al leggendario Sigillum Emeth, una versione "potenziata" del Sigillum Dei, che avrebbe fabbricato egli stesso e sarebbe andato perduto subito dopo la sua morte, avvenuta a Mortlake (Londra) nel 1608.
La sua eredità spirituale fu in parte raccolta dal figlio Arthur.
Intitolazioni
[modifica | modifica wikitesto]Gli è stato dedicato l'asteroide 213771 Johndee.
Influenza culturale
[modifica | modifica wikitesto]Letteratura
[modifica | modifica wikitesto]H. P. Lovecraft fa attribuire a Dee la paternità del manoscritto con la traduzione in inglese del Necronomicon (libro inventato dallo stesso Lovecraft). John Dee è il protagonista dei romanzi L'angelo della finestra d'Occidente (1927) di Gustav Meyrink e I pilastri di Camelot (2010) di Phil Rickman. Nel romanzo di Umberto Eco Il pendolo di Foucault John Dee è il protagonista di alcuni ipotetici racconti ambientati appunto nella corte della regina Elisabetta I, in cui si presume sia in possesso di potenti arti magiche.
Nel racconto "La lingua degli angeli", contenuto nel romanzo La voce del fuoco di Alan Moore, John Dee è accusato dal protagonista di ciarlataneria, nonché del deperimento psicofisico del figlio, a suo tempo collaboratore dell'uomo nelle sue pratiche esoteriche, incentrate sulla ricerca di una "grammatica degli spiriti".
John Dee compare come principale antagonista nella serie di romanzi I segreti di Nicholas Flamel, l'immortale, scritta da Michael Scott, in quanto, secondo la leggenda, sarebbe stato allievo proprio di Flamel, che, più tardi, avrebbe anche tradito. La trama del thriller Il labirinto della rosa, di Titania Hardie, è basata sulla vita di John Dee e sulle vicissitudini di alcuni suoi discendenti. È presente anche nel romanzo Oversight di Charlie Fletcher, dove viene chiamato il "Camminatore dei Mondi".
Fumetti
[modifica | modifica wikitesto]Nei fumetti di Martin Mystère ideato da Alfredo Castelli, a Dee e Kelley sono ispirati due personaggi ricorrenti, una coppia di "loschi figuri" presentati come lontani e improbabili discendenti delle rispettive figure storiche. Nelle prime storie si presentavano come veri e propri "cattivi" con conoscenze anche insolite, salvo poi diventare delle figure caricaturali e comiche presenti normalmente nelle pubblicazioni degli "Speciali" estivi.
Il Dr. John Dee è uno degli antagonisti presenti nel fumetto di Neil Gaiman The Sandman. Nel volume n. 2 del graphic novel, Dee (il cui pseudonimo è John Destiny) si impossesserà del prezioso rubino di Re Sogno, portando morte e disgrazia sull'intero pianeta.
Il personaggio del Dottor Dee compare nell'album 121 del fumetto italiano Dampyr edito da Sergio Bonelli Editore. Nei fumetti di Spawn John Dee è il responsabile della nascita di Violator e dei suoi fratelli: ha difatti rapito cinque donne per offrirle in sacrificio ad una mostruosa creatura infernale la quale, accoppiandosi con esse, ha generato i cinque demoni.
Il dottor John Dee compare nella serie a fumetti Promethea di Alan Moore: insieme all'esoterista Aleister Crowley e all'occultista Austin Osman Spare, incontra Promethea nel regno di Mercurio.
Musica
[modifica | modifica wikitesto]I testi dell'album Beat Pyramid della band art rock These New Puritans si ispirano alle sue teorie. Dr. Dee è il titolo dell'album di Damon Albarn, pubblicato il 7 maggio 2012. L'album è ispirato alla figura del matematico inglese ed è tratto dall'omonima Opera Rock scritta dallo stesso Albarn. Nell'album The Final Frontier (2010), gli Iron Maiden dedicarono la canzone The Alchemist alla figura e alla vita di John Dee.
Videogiochi
[modifica | modifica wikitesto]Nel videogioco Uncharted 3: L'inganno di Drake, il protagonista scopre un laboratorio segreto di John Dee in Francia.
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- Monas Hieroglyphica, 1564
- Propaedeumata aphoristica, 1568
- Parallacticae commentationis praxosque, 1573
- Perfect Arte of Navigation, 1577
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Roberts, R. Julian, Dee, John (1527–1609), in Oxford Dictionary of National Biography, Oxford University Press, 2004; online edition, May 2006, DOI:10.1093/ref:odnb/7418. URL consultato il 6 dicembre 2011..
- ^ Nei messaggi cifrati riservati alla regina Elisabetta I Dee apponeva la sigla "007" in cui gli zeri erano due occhi, il sette un numero fortunato, anticipando così di quattro secoli l'utilizzazione che di questo codice avrebbe fatto lo scrittore Ian Fleming.("Al servizio del potere", in Focus storia, maggio 2020, n. 163, pag. 36-37).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Robin Maxwell (2004) Il bastardo della regina (The queen's bastard) Editore: Piemme; ISBN 88-384-8267-5
- Jean-Marc Mandosio (2008), «D'or et de sable», In: Magie et mathématiques chez John Dee, cap. IV. pp. 143–170, Paris: éditions de l'Encyclopédie des Nuisances, ISBN 978-2-910386-26-9
- Mariassunta Picardi (2019), Il geroglifico della natura. Filosofia, scienza e magia in John Dee, Sismel Edizioni del Galluzzo, Firenze, ISBN 978-88-8450-913-0
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikisource contiene una pagina dedicata a John Dee
- Wikisource contiene una pagina in lingua inglese dedicata a John Dee
- Wikiquote contiene citazioni di o su John Dee
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su John Dee
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Mordechai Feingold, John Dee, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) John Dee, su The Encyclopedia of Science Fiction.
- (EN) John Dee, su MacTutor, University of St Andrews, Scotland.
- (EN) John Dee, su Mathematics Genealogy Project, North Dakota State University.
- Opere di John Dee, su MLOL, Horizons Unlimited.
- (EN) Opere di John Dee, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Opere di John Dee, su Progetto Gutenberg.
- (EN) John Dee, su Goodreads.
- (EN) John Dee, su Discogs, Zink Media.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 39386049 · ISNI (EN) 0000 0001 2278 5193 · SBN CFIV014156 · BAV 495/123333 · CERL cnp01877782 · LCCN (EN) n79006490 · GND (DE) 118679139 · BNE (ES) XX984413 (data) · BNF (FR) cb119854464 (data) · J9U (EN, HE) 987007260333005171 · NDL (EN, JA) 00620569 |
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