Jungia

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Jungia
Jungia calyculata
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superasteridi
(clade)Asteridi
(clade)Euasteridi
(clade)Campanulidi
OrdineAsterales
FamigliaAsteraceae
SottofamigliaMutisioideae
TribùNassauvieae
GenereJungia
L.f., 1782
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
SottoclasseAsteridae
OrdineAsterales
FamigliaAsteraceae
SottofamigliaMutisioideae
TribùNassauvieae
GenereJungia
Specie
(Vedi testo)

Jungia L.f., 1782 è un genere di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae.[1][2]

Le foglie
Jungia calyculata

Le specie di questo gruppo hanno un habitus erbaceo annuale o perenne, subarbustivo, arbustivo, lianoso o (raramente) rosulato. Sono prive di lattice.[3][4][5][6][7]

Le foglie lungo il caule sono disposte in modo alternato e possono essere stipolate. La lamina fogliare, intera, è cordata e lobata. I bordi sono seghettati, dentati o crenati.

Le infiorescenze sono composte da capolini terminali raccolti in formazioni corimbose o panicolate Talvolta formano dei densi agglomerati). I capolini sono apparentemente radiati (per i grandi lobi esterni dei fiori tubulosi), sono inoltre omogami e sono formati da un involucro a forma strettamente cilindrica, spiraleggiante, campanulata o emisferica composto da brattee (o squame) all'interno delle quali un ricettacolo fa da base ai fiori. Le brattee, simili a foglie, disposte su una serie in modo embricato sono di vario tipo e consistenza. Il ricettacolo è provvisto di pagliette.

I fiori sono tetraciclici (a cinque verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e in genere pentameri (ogni verticillo ha 5 elementi). I fiori sono ermafroditi e fertili.

*/x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[8]
  • Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
  • Corolla: le corolle sono bilabiate: il labbro esterno ha un grande lobo con tre denti terminali, quello interno è profondamente bifido con i lobi revoluti e attorcigliati. Le corolle sono colorate di bianco, rosa, purpureo o viola (raramente sono gialle).
  • Androceo: l'androceo è formato da 5 stami con filamenti liberi e antere saldate in un manicotto circondante lo stilo.[9] Le antere in genere hanno una forma sagittata con appendici apicali acute intere. Le teche sono calcarate (provviste di speroni) e provviste di code. Il polline normalmente è tricolporato a forma sferica (può essere microechinato).
  • Gineceo: il gineceo ha un ovario uniloculare infero formato da due carpelli.[9]. Lo stilo è unico, con due stigmi e un nodo basale glabro. Gli apici degli stigmi sono marcatamente bifidi, troncati e sono ricoperti da piccole papille o in qualche caso da peli penicillati. L'ovulo è unico e anatropo.

I frutti sono degli acheni con pappo. La forma degli acheni è snella da fusiforme a spiraleggiante; le pareti sono ricoperte da 5 coste (raramente sono presenti dei rostri) e sono glabre (o eventualmente setolose). Il carpoforo (o carpopodium) è un ampio anello. Il pappo (raramente è assente) è formato da setole disposte su una o due serie (in alcuni casi sono uniseriate), sono barbate o piumose del tutto o a volte sono subpiumose solo apicalmente, ed è direttamente inserito nel pericarpo o connato in un anello parenchimatico posto sulla parte apicale dell'achenio. Il pappo è colorato.

  • Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).
  • Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
  • Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta.

Distribuzione e habitat

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Le specie di questo gruppo sono distribuite in Sudamerica e in parte in quella centrale.[2]

La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[10], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[11] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[12]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1][3][13]

La sottofamiglia Mutisioideae, nell'ambito delle Asteraceae occupa una posizione "basale" (si è evoluta precocemente rispetto al resto della famiglia) ed è molto vicina alla sottofamiglia Stifftioideae. La tribù Nassauvieae con la tribù Mutisieae formano due "gruppi fratelli" ed entrambe rappresentano il "core" della sottofamiglia.

Il genere Jungia descritto da questa voce appartiene alla tribù Nassauvieae. In alcuni studi più recenti (2018) il genere di questa voce risulta appartenere ad un clade (interno alla tribù) formato dai generi Berylsimpsonia, Dolichlasium, Jungia e Trixis. Il genere è stato diviso in quattro sezioni.[4][14]

I caratteri distintivi per le specie di questo genere sono:[4]

  • il portamento è erbaceo, subarbustivo o arbustivo.
  • le foglie possono essere stipolate;
  • il ricettacolo ha le pagliette;
  • la corolla è bilabiata;
  • i bracci dello stilo sono incoronati da papille.

Il numero cromosomico delle specie di questo genere è: 2n = 36, 40 e 42.[3][4]

Elenco specie

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Questo genere comprende le seguenti 29 specie:[2]

Sono elencati alcuni sinonimi per questo genere:[2]

  • Dumerilia Lag. ex DC.
  • Martrasia Lag.
  • Tostimontia S.Díaz
  • Trinacte Gaertn.
  1. ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. ^ a b c d World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW (JPG), su commons.wikimedia.org. URL consultato il 12 aprile 2021.
  3. ^ a b c Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 104.
  4. ^ a b c d Funk & Susanna 2009, pag. 236.
  5. ^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1.
  6. ^ Strasburger 2007, pag. 860.
  7. ^ Judd 2007, pag.517.
  8. ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  9. ^ a b Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 1.
  10. ^ Judd 2007, pag. 520.
  11. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  12. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 marzo 2021.
  13. ^ Funk & Susanna 2009, pag. 229.
  14. ^ Sancho et al. 2018.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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  • Jungia Royal Botanic Gardens KEW - Database
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