L'ombrello di Noè. Memorie e conversazioni sul teatro
L'ombrello di Noè. Memorie e conversazioni sul teatro | |
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Autore | Andrea Camilleri |
1ª ed. originale | 2002 |
Genere | saggio |
Lingua originale | italiano |
L'ombrello di Noè. Memorie e conversazioni sul teatro è un'opera di Andrea Camilleri pubblicata nel 2002 dall'editore Rizzoli.
Trama
[modifica | modifica wikitesto]«Sta per scoppiare il diluvio universale. Noè si affretta a far entrare nell'arca una coppia di tutti gli animali della terra. Poi comincia a piovere. Diluvia per giorni e giorni. Ogni tanto Noè è costretto a salire sul ponte per vedere come stanno le cose. Nella speranza di non bagnarsi si è costruito un rudimentale ombrello. Ogni volta che sale sul ponte, apre l'ombrello. E si bagna, naturalmente, ma l'ombrello gli ha dato l'illusione di averlo in qualche modo riparato. Ecco questo è il Teatro: l'ombrello di Noè.»
Ben poco può fare un ombrello quando diluvia ma almeno uno si illude di ripararsi dalla pioggia e così è il teatro che dona un'illusione di ripararsi dal diluvio della vita.
Il libro è una piccola storia del teatro italiano del '900 raccontata attraverso i ricordi di Camilleri.
Prima di diventare l'autore di Montalbano, la vita di Camilleri è stata dedicata al teatro dove ha diretto drammi di Arthur Adamov, Beckett, Jean Genet, Pirandello, Shakespeare, e lavorando con Orazio Costa[2], Silvio D'Amico, e poi Pietro Sharoff, Eduardo, Peppino De Filippo, Titina De Filippo.
Camilleri ha anche insegnato per lunghi anni all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica Silvio D'Amico e a lui si devono decine di regie teatrali, televisive, radiofoniche.
L'onda dei ricordi di Camilleri su tic, aneddoti, storie di tanti personaggi del teatro è accompagnata e tenuta a freno da un'intervista conversazione con Roberto Scarpa che guida lo scrittore attraverso le riflessioni di teoria teatrale e i suoi racconti.
Edizioni
[modifica | modifica wikitesto]- Andrea Camilleri, L'ombrello di Noè. Memorie e conversazioni sul teatro, Milano, Rizzoli, 2002, pagg.325.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ La citazione riferita da Camilleri è di Silvio D'Amico
- ^ Camilleri lo riconosce come suo maestro, "colui che gli ha insegnato a scrivere".