Ministero per le terre liberate dal nemico
Ministero per le terre liberate dal nemico | |
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Stato | ![]() |
Tipo | Ministero |
Istituito | 29 gennaio 1919 (I) 21 giugno 1945 (II) |
da | Governo Orlando (I) Governo Parri (II) |
Operativo dal | 29 gennaio 1919 - 1º marzo 1923 21 giugno 1945 - 22 dicembre 1945 |
Soppresso | 1º marzo 1923 (I) 22 dicembre 1945 (II) |
da | Governo Mussolini (I) Governo De Gasperi I (II) |
Sede | Roma |
Il Ministero per le terre liberate dal nemico fu un ministero del Regno d'Italia, istituito per coordinare i vari interventi nelle zone colpite dalla prima guerra mondiale.
L’azione del Ministero era rivolta ai territori occupati durante la guerra dagli austro-ungarici o interessati dalle operazioni militari, e successivamente estesa alle nuove province, annesse con il Trattato di Saint-Germain e con il Trattato di Rapallo, della Venezia Tridentina e della Venezia Giulia.[1]
Fu ri-istituito come Ministero per la ricostruzione, al termine della seconda guerra mondiale dal giugno al dicembre 1945.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il Ministero per le terre liberate dal nemico fu istituito il 29 gennaio 1919 dal Governo Orlando con il regio decreto 19 gennaio 1919, n. 41.[1] Aveva sede a Roma ed operava anche a Treviso, a Villa Manfrin detta Margherita,[2] attraverso un Comitato governativo istituito nel giugno 1919,[3] sostituito poi dal Commissariato per le riparazioni dei danni di guerra nelle regioni venete e finitime nel maggio 1920.[4]
Il ministero fu incaricato di esercitare l’alta direzione e di coordinare l’operato di tutte le amministrazioni pubbliche nelle province venete occupate durante la guerra e nelle zone coinvolte dalle operazioni militari, con l’obiettivo di ricostituirne il tessuto economico e produttivo. Il ministero godeva di un bilancio proprio e al ministro era affiancato anche un sottosegretario.[1]
Il ministero fu istituito per tutta la durata dello stato di guerra e fino ad un anno dopo la pubblicazione della pace. Con quattro successivi decreti tra il 1919 e il 1922 il ministero fu prorogato fino all'esercizio finanziario 1923-1924.[1]
Al ministero vennero attribuite anche le funzioni dell'Alto commissariato per i profughi di guerra, istituito nel 1917, il quale fu così soppresso.[1] Gli viene così assegnato il compito di provvedere alla soluzione del problema dei 630.000 profughi di guerra[5] emigrati dalle aree coinvolte dal conflitto, fornendo loro assistenza economica e sistemazioni di fortuna presso padiglioni Docker. Questa attività, a partire dal 1º agosto 1920, è stata affidata alle Congregazioni di carità e ad istituzioni territoriali di beneficenza[6].
Con il regio decreto-legge 3 aprile 1921, n. 570 al ministero venne preposta la facoltà di concedere sussidi per le riparazioni stradali straordinarie nei territori veneti.[7] Con il regio decreto 9 giugno 1921, n. 825 gli vennero poi affidati i servizi attinenti al risarcimento dei danni di guerra anche nei territori delle nuove province.[8]
Inoltre provvederà al trasferimento ed alla collocazione di impiegati e funzionari statali provenienti da altre parti d'Italia (o richiamati appositamente in servizio) presso i costituendi enti pubblici dei territori conquistati, afflitte da carenza di personale tecnico-amministrativo. Infine, dovrà introdurre l'uso della lingua italiana nella stesura e nella redazione di tutti gli atti pubblici[9].
Nel luglio 1920, il ministro per le terre liberate, Giovanni Raineri, presentò un disegno di legge, successivamente modificato ed approvato,[10] che istituiva una Commissione parlamentare di inchiesta sulle gestioni per l'assistenza alle popolazioni e per la ricostituzione delle terre liberate. Il termine per la presentazione della relazione della commissione d'inchiesta fu successivamente prorogato fino al 31 dicembre 1922.[11]
Dal 1º febbraio 1923 i compiti del ministero relativi alla ricostituzione dei beni degli enti pubblici locali danneggiati dalla guerra furono trasferiti al ministero dei lavori pubblici[12] e dal 22 febbraio il servizio di assistenza ai profughi di guerra fu trasferito al ministero dell'interno.[13]
Il Ministero per le terre liberate dal nemico fu poi soppresso il 1º marzo con il regio decreto 25 febbraio 1923, n. 391 e le sue residue funzioni furono devolute ad altri ministeri.[14]
Fu reistituito come Ministero per la ricostruzione al termine della seconda guerra mondiale con decreto luogotenenziale del 21 giugno 1945, n. 378, con il governo Parri, ministro Bartolomeo Meuccio Ruini. Tra i compiti quelli di studiare i problemi della ricostruzione economica del Paese, e coordinare le attività rivolte agli scopi della ricostruzione[15].
Nel seguente governo De Gasperi I venne soppresso con decreto luogotenenziale 22 dicembre 1945 n.826 e il ministro Ugo La Malfa, cessò dalla carica il 22 dicembre 1945.
Lista dei ministri
[modifica | modifica wikitesto]Ministri per le terre liberate dal nemico
[modifica | modifica wikitesto]Ministro | Partito | Governo | Mandato | Leg. | |||
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Inizio | Fine | ||||||
Terre liberate dal nemico | |||||||
![]() | Antonio Fradeletto (1858-1930) | Liberali | Orlando | 29 gennaio 1919 | 23 giugno 1919 | XXIV | |
![]() | Cesare Nava (1861-1933) | Partito Popolare Italiano | Nitti I | 23 giugno 1919 | 14 marzo 1920 | XXV | |
![]() | Giovanni Raineri (1858-1944) | Liberali | 14 marzo 1920 | 21 maggio 1920 | |||
![]() | Alberto La Pegna (1873-?) | Partito Radicale Italiano | Nitti II | 22 maggio 1920 | 15 giugno 1920 | ||
![]() | Giovanni Raineri (1858-1944) | Liberali | Giolitti V | 15 giugno 1920 | 4 luglio 1921 | ||
Bonomi I | 4 luglio 1921 | 26 febbraio 1922 | XXVI | ||||
![]() | Luigi Facta (ad interim) | Liberali | Facta I | 26 febbraio 1922 | 14 marzo 1922 | ||
![]() | Maggiorino Ferraris (1856-1929) | Liberali | 14 marzo 1922 | 1º agosto 1922 | |||
![]() | Vito Luciani (1859-1951) | Liberali Partito Liberale Italiano | Facta II | 1º agosto 1922 | 31 ottobre 1922 | ||
![]() | Giovanni Giuriati (1876-1970) | Partito Nazionale Fascista | Mussolini | 31 ottobre 1922 | 1º marzo 1923 |
Ministri per la ricostruzione
[modifica | modifica wikitesto]Ministro | Partito | Governo | Mandato | Leg. | |||
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Inizio | Fine | ||||||
![]() | Meuccio Ruini (1877-1970) | Partito Democratico del Lavoro | Parri | 21 giugno 1945 | 8 dicembre 1945 | Consulta nazionale | |
![]() | Ugo La Malfa (1903-1979) | Partito d'Azione | De Gasperi I | 8 dicembre 1945 | 22 dicembre 1945 |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e Regio decreto 19 gennaio 1919, n. 41
- ^ TREVISO - il Ministero delle Terre Liberate
- ^ Decreto luogotenenziale 8 giugno 1919, n. 925
- ^ Regio decreto-legge 18 aprile 1920, n. 523
- ^ Camillo Pavan, Navigare sul Po: Storia di una famiglia di barcari, Camillo Pavan, 24 febbraio 2006. URL consultato il 13 agosto 2023.
- ^ cimeetrincee.it
- ^ Regio decreto-legge 3 aprile 1921, n. 570
- ^ Regio decreto 9 giugno 1921, n. 825
- ^ ssai.interno.it
- ^ Commissione d' inchiesta sulle terre liberate (1920-1922), su grandeguerra.camera.it. URL consultato il 26 aprile 2025.
- ^ Legge 18 luglio 1920, n. 1005
- ^ Regio decreto 18 gennaio 1923, n. 106
- ^ Regio decreto 8 febbraio 1923, n. 275
- ^ Regio decreto 25 febbraio 1923, n. 391
- ^ DECRETO LUOGOTENENZIALE 12 luglio 1945, n. 432 - Normattiva, su www.normattiva.it. URL consultato il 13 agosto 2023.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- M. Toth, L'introduzione dell'amministrazione italiana nelle terre di confine (1918-1928). Dai governatori militari ai commissari civili: l'esperienza dei comuni di Trento e Trieste, Roma, 1998.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Regio decreto 19 gennaio 1919, n. 41, su normattiva.it.
- Il Ministero per le Terre Liberate tra tensioni politiche e crisi istituzionali, su coordinamentoadriatico.it.
- Bollettino ufficiale del Ministero per le terre liberate dal nemico, su digitale.bnc.roma.sbn.it.