Musa × paradisiaca
Musa × paradisiaca | |
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Musa × paradisiaca | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Monocotiledoni |
(clade) | Commelinidi |
Ordine | Zingiberales |
Famiglia | Musaceae |
Genere | Musa |
Specie | M. × paradisiaca |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Sottoregno | Tracheobionta |
Superdivisione | Spermatophyta |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Liliopsida |
Sottoclasse | Zingiberidae |
Ordine | Zingiberales |
Famiglia | Musaceae |
Genere | Musa |
Specie | M. × paradisiaca |
Nomenclatura binomiale | |
Musa × paradisiaca L., 1753 |
Musa × paradisiaca L., 1753 è una pianta appartenente alla famiglia delle Musaceae, che cresce in natura in Malesia e nelle Filippine.[1]
È un ibrido naturale di Musa acuminata e Musa balbisiana.[2] La maggior parte delle banane e dei platani coltivati sono cultivar poliploidi di questo ibrido o solamente di M. acuminata.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Musa × paradisiaca è una delle piante erbacee più alte (fino a 9 m di altezza) con rizoma spesso, pseudofusto carnoso formato dalle guaine fogliari embricate. Le foglie sono grandi, allungate, di colore verde lucido, con lunghi piccioli scanalati.[3]
I fiori si formano su un grande spadice ricurvo e cadente, che porta inferiormente i fiori femminili, e superiormente quelli maschili. I fiori sono raggruppati e racchiusi nelle ascelle di grandi brattee di colore rosso-viola.[3]
Il frutto è una bacca, carnosa, curva e affusolata a entrambe le estremità, con semi raramente presenti nelle varietà coltivate.[3]
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]Originariamente Linneo classificò le banane in due specie basandosi esclusivamente sul loro utilizzo alimentare: Musa paradisiaca per i platani e Musa sapientum per le banane da dessert. Ora si sa che entrambe le specie sono ibridi tra le specie Musa acuminata (genoma A) e Musa balbisiana (genoma B). Il nome pubblicato in precedenza, Musa × paradisiaca, è ora utilizzato come nome scientifico per tutti questi ibridi. La maggior parte dei platani moderni sono triploidi sterili appartenenti al gruppo AAB, a volte noto come "gruppo dei platani".[4]
Usi
[modifica | modifica wikitesto]I platani maturi (di colore giallo) possono essere sbucciati come le tipiche banane da dessert; la polpa è più morbida rispetto a quella dei frutti verdi e acerbi e parte dell'amido è stato convertito in zucchero. Possono essere mangiati crudi, ma non sono saporiti come le banane da dessert, quindi solitamente vengono cotti. Quando i platani gialli vengono fritti, tendono a caramellarsi, assumendo un colore marrone dorato. Possono anche essere bolliti, cotti al forno, al microonde o grigliati, sia sbucciati che non.[5]
I platani contengono più amido e meno zucchero delle banane da dessert, per questo motivo vengono solitamente cotti o comunque lavorati prima di essere consumati. Di solito vengono consumati verdi bolliti o fritti, mentre una volta lavorati possono essere trasformati in farina e utilizzati per preparare prodotti da forno come torte, pane e pancake. I platani verdi possono anche essere bolliti e frullati e poi utilizzati come addensanti per le zuppe.[6] La polpa dei platani verdi è tipicamente dura, con la buccia spesso così rigida che deve essere tagliata con un coltello per essere rimossa.[7]
Dopo aver rimosso la buccia, il frutto acerbo può essere tagliato a fettine sottili e fritto in olio bollente per ottenere snack simili a patatine.
I platani sono un alimento base nelle regioni tropicali del mondo, classificandosi come il decimo alimento base più importante al mondo.[8] Come alimento base, i platani vengono trattati più o meno allo stesso modo delle patate, con un sapore e una consistenza neutri simili quando il frutto acerbo viene cotto a vapore, bollito o fritto.[9]
I platani sono un alimento base importante nell'Africa occidentale e centrale, nelle isole caraibiche, in America centrale e nel nord del Sud America.[10] I membri del genere Musa sono indigeni delle regioni tropicali del Sud-est asiatico e dell'Oceania.[11] Il platano produce frutti tutto l'anno, il che le rende un alimento base affidabile per tutte le stagioni.[12]
Il pisang goreng ("banana fritta" in indonesiano e malese) è uno spuntino a base di platano fritto in olio di cocco. È uno spuntino che si trova soprattutto in Indonesia, Malesia, Singapore e Brunei.[13]
Il platano è popolare nell'Africa occidentale e centrale, in particolare in Camerun, Repubblica Democratica del Congo, Benin, Ghana e Nigeria; quando viene fritto, viene generalmente chiamata dodo.[14] Il platano maturo viene solitamente tagliato in diagonale per ottenere una grande forma ovale, quindi fritto in olio fino a ottenere un colore marrone dorato. La fetta diagonale massimizza la superficie, consentendo al platano di cuocere in modo uniforme.[15]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Musa × paradisiaca, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 10 aprile 2022.
- ^ (EN) Musa × paradisiaca, su World Checklist of Selected Plant Families. URL consultato il 10 aprile 2022.
- ^ a b c Musa paradisiaca Linn. – A Comprehensive Review (PDF), su saudijournals.com.
- ^ 2007, http://www.agroforestry.net/tti/Banana-plantain-overview.pdf.
- ^ (EN) Stephen Albert, Ways to Cook and Serve Plantains -, su Harvest to Table, 21 luglio 2023. URL consultato l'11 dicembre 2024.
- ^ Can you eat raw plantains?, su emborahome.com. URL consultato l'11 dicembre 2024.
- ^ (EN) The Right Way to Peel a Plantain, su The Spruce Eats. URL consultato l'11 dicembre 2024.
- ^ (EN) What Are the World's Most Important Staple Foods?, su WorldAtlas, 7 giugno 2019. URL consultato il 4 dicembre 2024.
- ^ (EN) Stephen Albert, Ways to Cook and Serve Plantains -, su Harvest to Table, 21 luglio 2023. URL consultato l'11 dicembre 2024.
- ^ (EN) B. Otegbayo, O. Lana e W. Ibitoye, Isolation and Physicochemical Characterization of Starches Isolated from Plantain (musa Paradisiaca) and Cooking Banana (musa Sapientum), in Journal of Food Biochemistry, vol. 34, n. 6, 2010, pp. 1303–1318, DOI:10.1111/j.1745-4514.2010.00354.x. URL consultato il 4 dicembre 2024.
- ^ (EN) Nicolas Roux, Franc-Christophe Baurens e Jaroslav Doležel, Genomics of Banana and Plantain (Musa spp.), Major Staple Crops in the Tropics, Springer, 2008, pp. 83–111, DOI:10.1007/978-0-387-71219-2_4, ISBN 978-0-387-71219-2. URL consultato il 4 dicembre 2024.
- ^ M. Pillay e A. Tenkouano, Banana Breeding: Progress and Challenges, CRC Press, 2011, p. 22, ISBN 978-1-4398-0018-8.
- ^ (EN) Darra Goldstein, The Oxford Companion to Sugar and Sweets, Oxford University Press, 2015, pp. 276, ISBN 978-0-19-931339-6.
- ^ (EN) Fried Plantain or Dodo, su All Nigerian Recipes. URL consultato l'11 dicembre 2024.
- ^ (EN) Dani, Fried Sweet Plantain, su Sweet & Sorrel, 10 novembre 2019. URL consultato l'11 dicembre 2024.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Randy C. Ploetz, Angela Kay Kepler, Jeff Daniells e Scot C. Nelson, Banana and plantain - an overview with emphasis on Pacific island cultivar (PDF), su traditionaltree.org, Permanent agriculture resources (PAR).
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Musa ×paradisiaca
- Wikispecies contiene informazioni su Musa ×paradisiaca
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) plantain, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
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