Poncarale

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Poncarale
comune
Poncarale – Stemma
Poncarale – Bandiera
Poncarale – Veduta
Poncarale – Veduta
Piazza dei Caduti a Poncarale. In primo piano il monumento ai caduti e sullo sfondo il comune.
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Lombardia
Provincia Brescia
Amministrazione
SindacoAntonio Zampedri (centrodestra) dal 6-6-2016 (2º mandato dal 4-10-2021)
Territorio
Coordinate45°27′42.84″N 10°10′40.08″E
Altitudine100 m s.l.m.
Superficie12,64 km²
Abitanti5 198[1] (30-6-2024)
Densità411,23 ab./km²
FrazioniBorgo Poncarale
Comuni confinantiBagnolo Mella, Borgosatollo, Capriano del Colle, Flero, Montirone, San Zeno Naviglio
Altre informazioni
Cod. postale25020
Prefisso030
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT017147
Cod. catastaleG818
TargaBS
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 410 GG[3]
Nome abitantiponcaralesi
Patronosanti Gervasio e Protasio
Giorno festivo19 giugno
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Poncarale
Poncarale
Poncarale – Mappa
Poncarale – Mappa
Posizione del comune di Poncarale nella provincia di Brescia
Sito istituzionale

Poncarale (Poncaràl in dialetto bresciano[4]) è un comune italiano di 5 198 abitanti[1] della provincia di Brescia in Lombardia.

La località principale è posta ai piedi del Monte Netto. La frazione Borgo Poncarale è oramai un corpo unico con la località principale.

Il comune fa parte della zona di produzione vitivinicola del Capriano del Colle rosso.

Dal 1927 al 1956 Poncarale fu unita a Flero nel comune di Poncarale Flero.

Geografia fisica

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Il territorio comunale di Poncarale è caratterizzato dalla presenza del rilievo del Monte Netto, un terrazzo isolato nella pianura, che si eleva con un'altezza variabile tra i 15 e i 35 m sui depositi fluviali di età più recente che costituiscono la pianura circostante. La morfologia del Monte Netto si presenta abbastanza varia, con scarpate più ripide a nord, pendenze più dolci a sud ed incisioni dovute a piccoli corsi d'acqua a carattere temporaneo. Gli spazi agricoli sono costituiti in buona parte da vigneti alternati a prati stabili e, soprattutto nella zona sud-ovest, da estese colture di orzo (raramente frumento). Gli alberi sono abbastanza frequenti, sia isolati, con esemplari anche notevoli, sia in macchie e fasce boscate.

Subito ad est del Monte Netto l'andamento del terreno evidenzia una zona leggermente ribassata rispetto al resto della pianura, corrispondente al primitivo letto del fiume Mella.

Il territorio pianeggiante è percorso da diverse rogge, fra cui il vaso Fiume di Flero, ramo del Fiume Grande Inferiore che sfocia nel Garza a sud della cascina Teatro.

Le colture più diffuse sono mais, barbabietola da zucchero e soia, effettuate in rotazione con orzo e graminacee foraggere.

La porzione di pianura sud-orientale, leggermente più alta rispetto alla precedente, presenta una vegetazione che rivela uno sfruttamento agricolo intenso. L'estensione degli appezzamenti è più vasta, la coltura più diffusa è quella del mais, seguita dalla soia. Gli alberi sono poco presenti.

Origini del nome

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Il nome deriva dal latino pons caralis, e sta ad indicare il ponte carraio con cui il castello, la Rocca, comunicava con il burgum fuori dalle mura.[5]

Periodo romano e medievale

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La chiesa di San Gervasio e Protasio a Poncarale, situata sulla rocca
Lo Stemma dei Poncarali

I più antichi ritrovamenti archeologici sono di epoca romana, venuti alla luce nel 1931 durante dei lavori di ripristino in seguito allo straripamento del vaso Garza (oggi Molone). A Borgo Poncarale, in località Breda dei Canonici, venne trovata una vasta necropoli con tombe, ruderi architettonici e anfore. Anche in altre località sono emersi altari votivi di origine pagana, oggi conservati presso il Museo Romano a Brescia. Si ha notizia della presenza di una torre di guardia in legno nella posizione in cui oggi si trova La Rocca a Poncarale. L'intera zona faceva comunque parte del pago romano di Bagnolo Mella, a sua volta dipendente dal municipium di Brescia. È documentata la presenza di coltivazioni agricole in tutta la zona, mentre la collina del Monte Netto costituiva un vasto bosco. In epoca medievale si ha la formazione del primo nucleo abitativo sullo sperone della collina del Monte Netto, costituito da un castello feudale e da alcune case signorili, protette da una cinta di mura e da un fossato, che comunicavano con l'esterno solo tramite un ponte carraio.

Fino al IX secolo l'intero territorio costituì un immenso latifondo amministrato dallo Stato, per poi passare nel secolo successivo nelle proprietà del vescovo di Brescia, nominato Conte. Egli assunse sia le cariche ecclesiastiche che quelle amministrative, circondandosi di alcuni nobili ai quali affidò alcuni compiti di governo del territorio, elargendo in cambio alcuni fondi, divenuti con il tempo ereditari. Mentre nel Borgo si stabilirono molte famiglie nobili, il nucleo di Poncarale fu scelto dalla famiglia dei Poncarali che ebbe il diritto di amministrare l'intera pianura circostante. Alla famiglia Bornati di Bagnolo, invece, andò tutto il territorio del Monte Netto, di oltre 300 ettari, rivendicato in parte nel 1452 dal Comune, e successivamente diviso tra pastori e braccianti per uso di pascolo e legna.

Dal Quattrocento all'Ottocento

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Il XIV secolo è un periodo di lotte sanguinose, saccheggi e pestilenze, che decimano la popolazione, al punto che il paese è dichiarato «quasi deserto e disabitato». Solo l'immigrazione di gente dalle valli bergamasche riesce a ripopolare le campagne. Il potere vescovile entra in una fase di decadenza e nel secolo successivo l'intera provincia passa sotto la dominazione malatestiana, poi viscontea, scaligera e infine sotto la Repubblica di Venezia. Il territorio viene suddiviso in Quadre, e Poncarale entra a far parte di quella di Capriano-Mairano, per poi passare in quella di Bagnolo.

Nei secoli successivi non si ha notizia di particolari avvenimenti nel paese, salvo la peste del 1630, che fece molte vittime. Inizia la costruzione della chiesa di SS. Gervasio e Protasio sulle rovine della fortezza medievale (di cui sono visibili tutt'oggi tracce nel campanile quattrocentesco, La Rocca) per concludersi nel 1717.

Nel corso dell'Ottocento i grandi proprietari terrieri dominarono la vita della comunità, attuando la bonifica delle brughiere del Monte Netto, eliminando però la quasi totalità del bosco presente in favore di coltivazioni vitivinicole. Dal 1897 il sindaco Emanuele Bertazzoli, proprietario terriero, si occupò di risanare i debiti e iniziò la costruzione del municipio e del cimitero. Nel 1912 si rese popolare per la decisione di distribuire circa 200 piò del Monte Netto (di proprietà pubblica) in piccoli appezzamenti ai capifamiglia del paese. Importante anche il ruolo delle nobili sorelle Girelli, che si occuparono dello sviluppo dell'istruzione con la fondazione di un asilo.

L'antica Piazza di Poncarale, attualmente incrocio tra via Piave, via Mazzini e via Bertazzoli

Un regio decreto dell'11 novembre 1928 univa in uno solo i comuni di Poncarale Flero, che vi rimarranno fino al 1956.

Negli anni trenta furono costruiti l'acquedotto e gli impianti del telegrafo. Importante fu la costruzione della tranvia Brescia-Ostiano, entrata in funzione nel 1914 e sospesa, come Brescia-Poncarale, nel 1948.

Durante la Seconda guerra mondiale la collina del Monte Netto divenne rifugio per molti partigiani della resistenza.

Negli anni sessanta si assistette ad una notevole espansione demografica del paese, in seguito alla costruzione di un grande villaggio (oggi Villaggio Marcolini) a nord del paese ad opera della Cooperativa La Famiglia di padre Ottorino Marcolini. Ad oggi Poncarale e la sua frazione Borgo si possono ritenere completamente fusi.

«Inquartato: nel primo e nel quarto d'azzurro, all'aquila rivolta d'oro; nel secondo e nel terzo di rosso, all'albero di gelso sradicato, fogliato di verde, fruttato di porpora e fustato al naturale.»

Lo stemma è privo di decreto di concessione ed è utilizzato liberamente dal Comune.

Quando Poncarale e Flero furono uniti in un unico comune, venne utilizzato, dal 1929, uno stemma civico raffigurante nella parte superiore un'aquila e un gelso per Poncarale, e in quella inferiore tre pannocchie di granoturco per Flero. Ricostituiti nel 1956 i due comuni distinti, Poncarale riprese i simboli precedenti disposti in uno scudo inquartato: l'aquila è ripresa dal blasone della famiglia dei Poncarali che detenevano nel XIII secolo la signoria sul borgo come vassalli del monastero di Santa Giulia; il gelso invece, in bresciano mur, era un'arma parlante per la nobile famiglia Mori, che aveva residenza nel palazzo della piazza di Borgo Poncarale.[6]

Il gonfalone in uso è un drappo di azzurro.

Monumenti e luoghi d'interesse

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Architetture religiose

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Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[7]

Lingue e dialetti

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Nel territorio di Poncarale, accanto all'italiano, è parlata prevalentemente la locale variante del dialetto bresciano.

La rocca di Poncarale, con piazza Donatori di sangue sottostante

Si svolge ogni anno la manifestazione "Artisti in Rocca", di carattere artistico, floreale ed enologico. Della durata di un mese circa (solitamente luglio-agosto), dà spazio a proiezioni filmografiche, esposizioni di dipinti classici e contemporanei, visite ai luoghi di maggior interesse storico, vendite floreali e degustazioni dei vini tipici della zona.

Nella seconda metà di agosto si svolge la "Sagra di San Bernardo" presso l'Oratorio San Giovanni Bosco di Poncarale, sagra gastronomica con piatti tipici bresciani e musica.

Il 17 gennaio 1998 venne qui indovinato il primo "6" al Superenalotto, che valse 11.807.025.000 lire.[8]

Borgo Poncarale

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La chiesa di Borgo Poncarale

È l'unica frazione presente nel comune, vi sono presenti la zona industriale, le case nuove, l'oratorio San Luigi Gonzaga e la chiesa della purificazione Beata Vergine Maria, situata nel pieno centro abitato. A Borgo vi è inoltre presente un'importante squadra dilettantistica di Rugby, l'A.S.D. Rugby Borgo Poncarale, che milita nel campionato di Serie C1 e che in passato ha visto come capitano l'ex nazionale Massimo Bonomi. Fino al 2010 la parrocchia di Borgo Poncarale era separata da quella dell'omonimo comune, ma con la nuova riorganizzazione parrocchiale del comune si è formata definitivamente l'Unità pastorale di Poncarale e Borgo dedicata alle Venerabili Sorelle Maddalena ed Elisabetta Girelli.

Infrastrutture e trasporti

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Fra il 1914 e il 1948 Poncarale era servita dall'omonima stazione posta lungo la tranvia Brescia-Ostiano[9].

Oggi il centro abitato è servito dalla linea 10 Poncarale-Concesio di Brescia Trasporti.

Amministrazione

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Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
7 giugno 1993 28 aprile 1997 Eleandro Maghini Democrazia Cristiana Sindaco
28 aprile 1997 29 maggio 2006 Carlo Zamboni lista civica di centrodestra Sindaco
29 maggio 2006 16 maggio 2011 Antonio Zampedri lista civica di centrodestra Sindaco
16 maggio 2011 6 giugno 2016 Giuseppe Migliorati lista civica di centrosinistra Sindaco
6 giugno 2016 in carica Antonio Zampedri lista civica di centrodestra Sindaco
  1. ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 30 giugno 2024.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Toponimi in dialetto bresciano
  5. ^ Storia di Poncarale sul sito del Comune, su comune.poncarale.brescia.it. URL consultato il 16 agosto 2010.
  6. ^ Marco Foppoli, Poncarale, in Stemmario Bresciano, Provincia di Brescia / Grafo, 2011, p. 100, ISBN 978-88-7385-844-7.
  7. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  8. ^ Superenalotto, 20 anni fa a Poncarale (BS) la prima vincita record: "Il vincitore del 1998 viene ancora a giocare la schedina. Con lui puntiamo al bis dopo il '6' da 13 miliardi di lire", su AGIMEG, Agenzia Giornalistica sul Mercato del Gioco, 16 gennaio 2018. URL consultato il 2 luglio 2019.
  9. ^ Claudio Mafrici, I binari promiscui - Nascita e sviluppo del sistema tramviario extraurbano in provincia di Brescia (1875-1930), in Quaderni di sintesi, vol. 51, novembre 1997.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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