Prunus maximowiczii

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Ciliegio coreano
Prunus maximowiczii
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superrosidi
(clade)Rosidi
(clade)Eurosidi
(clade)Eurosidi I
OrdineRosales
FamigliaRosaceae
SottofamigliaAmygdaloideae
TribùAmygdaleae
GenerePrunus
SpecieP. maximowiczii
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
OrdineRosales
FamigliaRosaceae
SottofamigliaPrunoideae
GenerePrunus
SpecieP. maximowiczii
Nomenclatura binomiale
Prunus maximowiczii
Rupr., 1856
Sinonimi

Cerasus maximoviczii
(Rupr.) Kovalev

Il ciliegio coreano (Prunus maximowiczii Rupr., 1856), conosciuto anche come ciliegio di Miyama, è una pianta della famiglia delle Rosacee.[1]

È un piccolo albero alto fino a 7-8 metri, che produce frutti simili alle ciliegie. Ha fiori bianchi analoghi a quello del ciliegio, ma piuttosto piccoli, che fioriscono in maggio; i frutti, piccoli (5 mm) maturano in agosto.

Distribuzione e habitat

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Presente allo stato selvatico in ampie zone dell'Eurasia (Corea, Cina (Heilong Jiang, Jilin, Liaoning, e Zhejiang), Russia (Chabarovsk, Territorio del Litorale, e Sachalin), Giappone (Hokkaidō, Honshū, e Kyūshū).

La specie fu descritta nel 1857 da Franz Josef Ruprecht. Fu successivamente attribuita al genere Cerasus, (oggi considerato un sottogenere di Prunus) da Vladimir Leont'evič Komarov nel 1927.

P. maximowiczii è utilizzato in diverse maniere: i frutti come frutta fresca, i fiori sono usati come contorno, preparati in salamoia.

Il legno di P. maximowiczii è molto duro, pesante e di grana fine, è eccellente per incisione e scultura e per costruzione di mobili pregiati, analogamente al nostro ciliegio.

Una tintura verde è ottenuta dalle foglie, e una verdastro-grigia dai frutti.

Per via chimica dall'amigdalina e analoghi contenuti dal legno possono essere derivate sostanze come acido prussico e genisteina.

  1. ^ (EN) Prunus maximowiczii, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 19/11/2022.

Voci correlate

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