Quando meno te l'aspetti (rivista 1940)
Quando meno te l'aspetti... | |
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Lingua originale | italiano |
Stato | Italia |
Compagnia | Totò-Anna Magnani |
Genere | Rivista |
Regia | Michele Galdieri |
Produzione | Remigio Paone |
Coreografia | Gisa Geert |
Costumi | Sartoria Arbiter |
Personaggi e attori | |
Totò, Anna Magnani, Mario Castellani, Wea Wort, Paola Orlova, Harry Feist, Lia Origoni, Massimo Ungaretti | |
Quando meno te l'aspetti è una rivista di Michele Galdieri presentata dalla compagnia Totò-Anna Magnani nella stagione 1940-1941. Il debutto, al Teatro Quattro Fontane di Roma, avvenne il 25 dicembre 1940.
Critica
[modifica | modifica wikitesto]Da il Resto del Carlino del 26 febbraio 1942
«Il Quattro Fontane s'è riaperto ieri con uno spettacolo divertente e festoso. Una nuova rivista di Michele Galdieri, nella quale lo spirito è felicemente alternato con motivi musicali e coreografici. Quando meno te l'aspetti appartiene al genere fortunato degli spettacoli di Galdieri. Numerosi quadri sono di natura parodistica e satirica, e da questo punto di vista sono certamente i più gustosi dello spettacolo. Allusioni abbastanza trasparenti ad avvenimenti del mondo cinematografico sono state accolte dal consenso del numeroso pubblico. Naturalmente anche in questa rivista non mancano i rituali sacrifici alla signora delle camelie; così come non manca il quadro d'ispirazione letteraria, con toni comico-morali-crepuscolari. Ma il tutto è sapientemente combinato, dosato e agitato prima dell'uso, così che il pubblico ha riso largamente, s'è riempito gli occhi di luci e muliebri esibizioni e gli orecchi di allietanti musichette. Galdieri ha il segreto di questo genere di riviste, di cui il motivo dominante è tratto dalla vita di ogni giorno osservata attraverso le lenti di un buon senso allegro e disinteressato. Ed ecco perché i quadri apertamente farseschi e parodistici sono più apprezzati dalla platea di quelli volutamente satirici e moraleggianti. Totò, in uno spettacolo che non si regge solo sulle sue spalle, ha avuto modo di mettere in migliore luce la sua personalità di mimo e di comico di gran razza. Il suo apparire è stato sempre salutato da un'ilarità istintiva, ogni sua mossa, anche le più classiche e stereotipate, è apparsa irresistibile.»
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Pagina della rivista su antoniodecurtis.com, su antoniodecurtis.com.