Silene dioica

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Silene dioica
Stato di conservazione
Specie non valutata
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superasteridi
OrdineCaryophyllales
FamigliaCaryophyllaceae
TribùSileneae
GenereSilene
SpecieS. dioica
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
SuperdivisioneSpermatophyta
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
SottoclasseCaryophyllidae
OrdineCaryophyllales
FamigliaCaryophyllaceae
GenereSilene
SpecieS. dioica
Nomenclatura binomiale
Silene dioica
(L.) Clairv.
Sinonimi

Lychnis dioica
L., 1753
Melandrium dioicum
(L.) Coss. & Germ., 1845
Saponaria dioica
(L.) Moench,1794

Nomi comuni

Licnide
Gittaione rosso o delle macchie

La silene dioica (Silene dioica (L.) Clairv.) è una pianta erbacea perenne alta fino a 80 cm, pelosa, dai delicati fiori di colore rosa intenso, appartenente alla famiglia delle Caryophyllaceae[1].

Il nome del genere (Silene) si riferisce alla forma del palloncino del fiore. Si racconta che Bacco avesse un compagno di nome Sileno con una gran pancia rotonda. Ma probabilmente questo nome è anche connesso con la parola greca “sialon” (= saliva); un riferimento alla sostanza bianca attaccaticcia secreta dal fusto di molte specie del genere.
“Dioico” deriva dalla particolarità di avere i fiori unisessuali: o solo maschili o solo femminili.

Descrizione delle parti della pianta

La forma biologica di questa specie è emicriptofita scaposa (H scap) : pianta perennante per mezzo di gemme al suolo (emicriptofita), e con asse fiorale più o meno privo di foglie (scaposa).

La radice è del tipo fittonante.

Il fusto è poco ramoso, ascendente e fragile con pelosità patente. Sia il fusto che le foglie sono leggermente appiccicosi.

Le foglie sono pelose, in genere largamente lanceolate (se non ovali) e a disposizione opposta lungo il fusto. Quelle inferiori sono spatolate con picciolo lungo 4 – 6 cm e lamina ellittica (dimensioni delle foglie: larghezza 4 cm; lunghezza 8 cm); mentre quelle superiori sono più piccole e sessili.

Infiorescenza

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L'infiorescenza è del tipo a pannocchia lassa o più precisamente bipara ampia: ossia i fiori crescono da ambo i lati rispetto al fiore apicale con 3 – 9 fiori totali (infiorescenza chiamata anche “dicasio racemoso”).

I fiori sono raggiati (a simmetria attinomorfa) e pentameri. Sono inoltre unisessuali (dioici), ossia troviamo piante con soli fiori maschili che hanno solo gli stami; e piante con soli fiori femminili con solo l'ovario e gli stili.

  • Calice: il calice è sinsepalo (vedi gamosepalo), largo 4 mm e lungo 10 – 13 mm e di colore rossastro; non rigonfio come nelle altre specie, ma fusiforme con denti lunghi e acuti di circa 1/5 del tubo (2 mm) e con peli patenti. Il calice dei fiori maschili presenta 10 venature longitudinali; quello dei fiori femminili con un numero doppio di venature. È da notare anche un certo dimorfismo sessuale tra i calici dei due sessi: il calice femminile è più rigonfio e grande in quanto deve contenere l'ovario.
  • Corolla: la corolla è dialipetala con 5 petali, lunghi fino a 25 mm. Sono profondamente bilobi all'apice (più della metà della lunghezza totale del petalo: 12 mm) e lembo di 6 mm. Il colore è rosa fucsia.
  • Androceo: gli stami sono 10.
  • Gineceo: l'ovario è supero tricarpellare e sincarpico con 5 stili.
  • Fioritura: da aprile a settembre
  • Impollinazione: tramite insetti. Infatti il nettare di questi fiori è molto ricercato dai bombi, farfalle e diverse specie di falene. Ma l'impollinazione avviene anche col vento (anemofila).

Il frutto è una capsula ovale deiscente per 10 denti revoluti. Dimensione della capsula:10 – 15 mm. Il carpoforo è di 2 mm.

Distribuzione e habitat

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  • Geoelemento: il tipo corologico è definito come Paleotemp. o Eurisiberiano (secondo altri autori) in tutti i casi originario delle zone fredde e freddo – temperate dell'emisfero boreale.
  • Distribuzione : è diffusa in Europa, Asia occidentale, Africa settentrionale. In Italia si trova su tutta la penisola (isole escluse, ma esclusa anche la Puglia).
  • Habitat: La pianta è nitrofila e gli habitat preferiti sono i boschi riparati, prati grassi e arbusteti, ma anche i pascoli mesofili concimati, i megaforbieti, i saliceti ripariali, i pioppeti, i frassineti e gli ontaneti umidi.
  • Distribuzione altitudinale: dai 400 ai 2300 m s.l.m.

Sono note le seguenti sottospecie:[1]

  • Silene dioica subsp. dioica
  • Silene dioica subsp. lapponica (Simmons) Tolm. & Kozhanch.

Questa pianta ha alcune varietà:

  • var. dioica (sinonimo = S. subsp. dioica)
  • var. foetida (Schkuhr) Santa (1973)
  • var. zetlandica (Compton) Kerguelen (1998)

Facilmente si formano degli ibridi con la specie Silene latifolia con petali colore rosa – chiaro.

  • Silene x hampeana Meusel & K.Werner (1976) (ibrido fra S. latifolia subsp. alba x S. dioica)

Nella credenza popolare queste piante anticamente erano usate per curare i morsi di serpente (si trituravano i semi).

Pianta mangereccia, anche se non molto conosciuta. Nel nord-est, in una tipica ricetta popolare, viene usata come ripieno dei ravioli con ricotta.

L'industria da questa pianta ricava saponi.

Galleria d'immagini

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  1. ^ a b (EN) Silene dioica, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 15 settembre 2023.
  • Wolfgang Lippert Dieter Podlech, Fiori, TN Tuttonatura, 1980.
  • Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta. Volume terzo, Milano, Federico Motta Editore, 1960, p. 709.
  • Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Volume primo, Bologna, Edagricole, 1982, p. 252, ISBN 88-506-2449-2.

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